Stragi nel mare – La scelta di SEL. Un comitato per dire basta alle liturgie del dolore

sel avellinoAvellino – Un comitato che non sia circoscritto ai semplici promotori di un’idea ma che faccia rete con chiunque voglia entrarne a far parte contribuendo a suscitare una discussione che parta dal basso ed arrivi a smuovere le coscienze al fine di rilanciare la politica dell’accoglienza della solidarietà e dei diritti.

Questo è quanto ha intenzione di fare Sel che stamane, presso la sede di via Dante, ha presentato insieme a Libera, Uds Avellino, Filtem Cgil e Fp Cgil, il comitato per l’abolizione della legge Bossi-Fini:

Attraverso questo comitato – spiega Rita Labruna di Sel – abbiamo intenzione non solo di effettuare una campagna contro la legge Bossi-Fini ma soprattutto rilanciare la politica dell’accoglienza in special modo dopo che la tragedia dello scorso ottobre è stata commentata, come accade da quindici anni a questa parte, con la solita liturgia del dolore senza cercare di porre rimedio abrogando leggi xenofobe e razziste. Non serve più parlare alla pancia, bisogna mettere in campo nuovi confini che ridisegnino un’Italia ed un Europa diversa ”.

Dobbiamo cercare di costruire un fronte più largo che faccia vivere il tema dell’accoglienza e del rispetto dei diritti dei migranti –interviene Roberto Montefusco del coordinamento provinciale di Sel – Con la tragedia di Lampedusa l’unica cosa che si è stati in grado di fare è stata piangere i morti e incolpare i vivi non è seguita una consapevolezza profonda delle cause che hanno determinato ciò. La legge Bossi-Fini, è vero, non condanna il reato di immigrazione ideologica ma definisce la sua cornice ideologica ed è per questo motivo che il comitato attraverso un testo, che verrà proposto alle amministrazioni comunali al fine di farsi promotori di quest’iniziativa, si appella al Parlamento, al Governo e al Presidente del Consiglio per l’abolizione di tutte le norme che limitano i diritti fondamentali dei migranti sanciti nella Carta Europea, l’introduzione di misure che siano volte a garantire il diritto alla vita e alla dignità umana oltre che far diventare il fenomeno dell’immigrazione una questione europea”.

Ad appoggiare il comitato Libera e Filctem Cgil che dichiarano: “Libera partecipa all’iniziativa per due principali motivi – afferma Francesco Iandolo di Libera – il primo la lotta alla criminalità che si nasconde dietro ogni sbarco. La maggior parte del flusso migratorio, infatti, avviene attraverso la criminalità in entrata, in uscita e in partenza che lucra su queste tragedie umane. Il secondo riguarda l’operazione da fare per offrire allo straniero opportunità di integrazione cosa che non abbiamo fatto finora fermandoci solo al problema dell’arrivo del migrante e non andare oltre conoscendo i problemi che portano queste persone a prendere decisioni del genere. Non dimentichiamoci che sulle imbarcazioni ci sono professionisti, laureati, che per salvaguardare le loro famiglie lasciano i loro paesi e vengono qui per fare qualsiasi lavoro – chiosa - Potremmo benissimamente vedere questi sbarchi come fughe di cervelli”.

Con questo comitato dobbiamo mettere finalmente al centro la dignità dell’essere umano – rimarca Carmine De Maio di Filctem Cgil – L’italia deve acquisire la consapevolezza di capire cosa succede in Italia e nel mondo in merito a queste problematiche. Se non si ragionasse di pancia ma, bensì, si cercasse di capire il perché di questi fenomeni metteremo un punto fermo su queste cose. ”.

 

Dora Della Sala