Avellino – Lotta all’assenteismo. Larsu e Csa: “Vogliamo sapere il perché dei controlli”

comune di avellino 1Avellino –  ”Dopo le tanto ambiziose quanto infauste dimissioni del sindaco Galasso ed un commissariamento che forse passerà alla storia per l’ordinanza sulle catene (quelle da neve), un anatema di sventura sembra essersi abbattuto sul Comune di Avellino. Non bastavano i venti di crisi che starebbero portando l’Ente verso un possibile dissesto; a complicare la vita dei circa 400 dipendenti e ad avvelenare ulteriormente il clima, e rendere ancora più difficile la loro situazione lavorativa, ci ha pensato il blitz antiassenteismo“. E’ quanto sostengono attraverso una nota Paolo Sarno (Larsu) e Gerardo Canarino (Csa).

Certo, – denunciano – a pescare nel sacco così alla rinfusa, si sa, qualcosa in mano sempre ti resta; ma, è lecito domandarsi se è di questo che i cittadini ed il personale di un’Amministrazione che non gode proprio di ottima salute hanno veramente bisogno. In un momento come questo, in cui andrebbero ricercate le responsabilità di chi ci ha guidato verso una situazione finanziaria così complicata, e perseguite le colpe di coloro che ci hanno portato sull’orlo di uno spaventoso baratro, si rivolge l’attenzione sulle problematiche spurie che ogni Ente pubblico affronta e risolve al proprio interno, quotidianamente, con gli organismi preposti e secondo le regole contrattuali.
Non ci sembra il caso di commentare il dispiegamento di forze impiegate e la ribalta mediatica di tutta l’operazione, vorremmo, però, che qualcuno ci spiegasse la vera natura del blitz, atteso che, non ci è dato sapere se esso sia scaturito o meno da un’ordinaria attività di prevenzione che dovrebbe, in questo caso, essere rivolta verso tutti gli Enti”.

Già per il passato il Comune di Avellino – spiegano Canarino e Sarno – ha subito controlli di questo tipo, che hanno sempre avuto, come in questo caso, esiti negativi; tuttavia, non ci risulta che altre analoghe operazioni siano state rivolte in tutti questi anni, salvo qualche caso e mai con lo stesso clamore, nei confronti del personale di altre Amministrazioni. Non possiamo che imputare questa disparità di trattamento, al fatto che i dipendenti di un Ente Locale sono costretti a confrontarsi ogni giorno con la dura realtà del territorio, e che, spesso, da più parti, si mettono in giro voci infamanti sempre dettate da rabbia, rancore o acredine accumulata davanti all’avversità di un diniego o all’impossibilità di riuscire ad ottenere un insperabile esito favorevole su una qualsiasi pratica trattata.
Non è gratificante, anzi, è certamente avvilente essere esposti al pubblico ludibrio a causa di accuse disoneste ed infamanti. Prima di esporci alla gogna, bisognerebbe tener conto del lavoro che svolgiamo e delle sue peculiarità; delle molteplici problematiche che affrontiamo ogni giorno nei vari e complessi campi di attività, e degli innumerevoli servizi svolti; attività che spesso si intrecciano, altre volte si scontrano con gli interessi o le aspettative delle persone. Far perdere così di valore al nostro ruolo equivale a far perdere di credibilità allo stesso Ente, deputato a rappresentare gli interessi dei cittadini e suffragarne le istanze tutelando, nel contempo, gli interessi dell’intera comunità”.

I dipendenti del Comune di Avellino non possono e non devono passare per dipendenti di serie “B”; perciò, ci aspettiamo che qualcuno ci dica chiaramente che cos’è che ha spinto ad effettuare questo controllo: abbiamo anche noi il diritto di sapere e di difenderci come tutti i cittadini della Repubblica. Il posto di lavoro di tanti dipendenti potrebbe oggi risultare seriamente compromesso dall’eventuale dissesto economico del nostro Ente. Ora, e soprattutto in un momento così difficile, – concludono – al Sindacato spetta la tutela di questo personale; perciò chiediamo a Voi, Tutori dell’Ordine, di essere una garanzia per il loro futuro e per il futuro di quanti potrebbero un giorno trovarsi a vivere il loro stesso dramma”.