Alta Capacità – UDC: “Adesso l’Irpinia non si faccia trovare impreparata”

alta velocitàAvellinoAncora una volta in provincia di Avellino dimostriamo di essere molto bravi a litigare, ad alimentare polemiche, ad alzare polveroni piuttosto che mettere in campo tutto l’impegno e il rigore necessari per attuare politiche di sviluppo che possano sostenere il nostro territorio. In questo senso la vicenda dell’Alta Velocità e della tratta Apice Orsara è paradigmatica”. E’ quanto dichiara in una nota il coordinamento provinciale dell’Unione di Centro di Avellino.

In questi giorni, infatti, è emerso nel dibattito nazionale – si legge ancora – un dato ormai incontrovertibile: l’Alta Velocità Napoli – Bari toccherà l’Irpinia con la conferma della Stazione in valle Ufita. A dirlo chiaramente è stato il ministro per le Infrastrutture, Maurizio Lupi. Come Unione di Centro si tratta di una conferma. La firma del Contratto Istituzionale di Sviluppo nell’agosto dello scorso anno – che ha anche messo fine alle pressioni di Rfi che davvero, per ragioni di costi, avrebbe voluto che il tracciato venisse modificato – a nostro avviso aveva posto la parola fine ad una querelle che si era in realtà già chiusa con una delibera di giunta regionale del luglio del 2012. Ma era chiaro che questo dato sarebbe stato confutato da chi, al contrario, ama far polemica per il solo gusto della polemica, da chi non guarda al risultato nell’interesse generale del territorio irpino, ma cerca capri espiatori e rivincite politiche. Come dimenticare i tentativi maldestri di sconfessare il successo di una battaglia condotta in totale solitudine? Così come non si possono dimenticare le tante ricostruzioni fantasiose di quei giorni, la caccia alle streghe, il mantra dei moralisti di turno sull’inadeguatezza della classe dirigente. D’altronde, e anche questo abbiamo provato a spiegarlo allora, la stazione Hirpinia è prevista nel Ptcp della Provincia di Avellino e in sede di co-pianificazione la Regione Campania non ha mai contrastato questa indicazione. Eppure gli scettici della prima e dell’ultim’ora non si sono mai convinti. Adesso, il dato è stato ribadito, rimarcato, sottolineato, espresso inequivocabilmente dal governo nazionale: l’Irpinia rientra nel tracciato e la Stazione si farà.  Tutti soddisfatti? Macché. Subito si è levata la nuova ondata di veleni. C’era da aspettarselo”.

Come Unione di Centro – dichiarano ancora i componenti del coordinamento provinciale dell’Udc – rivendicando l’attenzione che nei mesi scorsi abbiamo posto sulla questione, con il ruolo da protagonista svolto dall’onorevole Giuseppe De Mita all’epoca vicepresidente della giunta regionale della Campania, avvertiamo il dovere di richiamare tutti ad una maggiore sobrietà. Al di là degli aspetti procedurali, che qualcuno richiama quasi a voler rimettere in discussione un consenso che, invece, è stato espresso in tutte le sedi, adesso è arrivata l’ora di impegnarsi ancora di più perché l’Irpinia non si faccia trovare impreparata a quest’appuntamento con il futuro. Se qualche amministrazione comunale deve ancora mettere le carte in ordine, lo faccia e alla svelta. Ma questo non diventi il pretesto per giustificare e coprire inadempienze altrui”.

“Intanto – così si conclude la nota - l’Alta Capacità, questo è chiaro, avrà un senso per l’Irpinia solo se riusciremo ad integrarla con ipotesi progettuali che dovranno essere il frutto di una concertazione serrata. Una strada è quella della piattaforma logistica, come è previsto dal Ptcp e come è stato ribadito dal Tavolo per lo Sviluppo della provincia di Avellino che ne ha individuato una vocazione produttiva. E’ una traccia che va seguita. E’ oggi che, dentro un quadro normativo nuovo, si gettano le basi per alimentare una speranza di crescita per l’Irpinia. Ma per farlo bisognerà recuperare sul terreno della coesione. La ridda di voci, i tentativi scomposti di affermare meriti personali, lo scontro a tutti i costi non aiutano e non favoriscono questo processo. Vogliamo davvero riprenderci la nostra centralità? Adesso è il momento di dimostrarlo, nei fatti e non con le solite parole di stantia lamentazione”.