UIL Trasporti: “i fallimenti delle strategie dell’AIR non possono essere taciuti”
Il Segretario Provinciale della Uil Trasporti, Gerardo Petracca, afferma in una nota: “E’ sempre complicato considerare la realtà con la supponenza della infallibilità, ed in ciò l’AIR si è sempre distinta, mal celando gravi limiti di obbiettività aggravati dalla evanescenza di un serio sistema di relazioni industriali, all’interno del quale, nel rispetto di ruoli e prerogative, poter affermare principi di trasparenza e di sana gestione della cosa pubblica. La Uiltrasporti non ha bisogno di lezioni sul sistema della rappresentanza visti i tanti lavoratori liberi che ha essa si riferiscono, tanto meno da parte di quanti in questi anni si sono coperti dietro la gestione pubblica di un azienda che è inesorabilmente arretrata nella qualità e nella quantità dell’offerta, riducendo i servizi, fino ad essere più percepita come uno strumento per altri e diversi fini soggettivi, piuttosto che a sostegno del territorio che non avrebbe dovuto registrare altre e diverse forme di utilizzo delle risorse pubbliche, se non per aumentare la produzione e i diritti di cittadini e lavoratori. Abbiamo alto il senso di giustizia, ne rispettiamo le prerogative e non abbiamo mai avuto l’interesse di interferire su questioni che dovranno necessariamente seguire il loro corso, indipendentemente dai protagonismi e dai protagonisti; ma la denuncia di quanto accade all’ AIR quella no, nessuno ce la può negare, ne tanto meno infangarne la sostanza con reazioni isteriche che denotano l’arroganza e la supponenza di un padrone, piuttosto che la abnegazione e la dedizione di un irreprensibile dirigente pubblico”.
E aggiunge: “Le attenzioni riservate dall’ AIR per Uiltrasporti per i suoi dirigenti e perfino per i suoi iscritti, meritano una riflessione piuttosto che una reazione intrisa di livore e di insulti, ai quali ovviamente non risponderemo per la coerenza ed il rispetto che ognuno dovrebbe avere per le attività degli altri. La storia dei fallimenti delle strategie dell’AIR non possono essere taciute, lo scandalo dell’autostazione, mai vista, scippata al Comune per salvare il CTI/ATI poi ridotto ai minimi termini meriterebbero altre e diverse riflessioni; la chiusura della Funicolare, la cancellazione di posti di lavoro 50% al CTI/ATI (da 140 a poco meno di 60) e all’AIR del 30% (da circa 500 a 329) così come la gestione dei servizi di pulizia che producono ad ogni cambio di appalto sempre contenziosi per lavoratori, sostituti da altri con procedure illegittime (tali riconosciute dalla magistratura) segnano negativamente la gestione di un’ azienda che dovrebbe tornare nella disponibilità della collettività e non di singoli. La Regione può anche continuare a girarsi dall’altra parte ma restano tutti presenti i motivi del nostro dissenso per l’utilizzo di risorse pubbliche per attività ludiche, tagliando nel frattempo servizi e diritti, che sempre troveranno nella UIL occasione di denuncia e di legittima rappresentanza anche quando i nostri stessi dirigenti continueranno ad essere oggetto di boriosi ed anonimi soprusi e accanimenti”.