Uil Trasporti: il Segretario provinciale G.Petracca sui risultati emersi dall’indagine della Corte dei Conti

air“Desta stupore e indignazione il silenzio delle istituzioni locali e regionali di fronte a quanto sta finalmente portando alla luce l’indagine della Corte dei Conti sull’A.I.R. S.p.a. Da anni questa Organizzazione sindacale denunzia il progressivo indebolimento del servizio pubblico di trasporto in questa provincia, il peggioramento delle condizioni dei lavoratori, la riduzione delle corse e della qualità del servizio, la gestione privatistica delle assunzioni attraverso il lavoro interinale e in affitto, lo spreco di denaro dei contribuenti (essendo l’azienda interamente di proprietà della Regione Campania), l’utilizzo di un bene comune, quale è il pubblico trasporto, per alimentare interessi politici di gruppi e singoli personaggi.

Sono risibili le giustificazioni proposte a loro difesa da amministratori vecchi e nuovi e dal Direttore dell’A.I.R. S.p.a., che hanno consentito un flusso enorme e incontrollato di denaro verso la squadra di basket locale.

L’inchiesta della Corte dei Conti non riguarda la sponsorizzazione in sé, consentita dalla legge fino al 2011, da parte di organismi pubblici, ma le somme ulteriori e superiori che sono state erogate. Centinaia di migliaia di euro che potevano essere utilizzati per migliorare il servizio e renderlo meno oneroso per gli utenti. È patetico, quindi, leggere che sol perché la sponsorizzazione era consentita, gli amministratori indagati hanno agito legittimamente. Se somme non giustificate sono state erogate, di esse dovranno rispondere. Com’è puerile scrivere che la sponsorizzazione ha portato benefici all’azienda: un’azienda che opera in regime essenzialmente di monopolio quali benefici ha potuto ricavare?

L’A.I.R. S.p.a. controlla al 100% la C.T.I. – A.T.I. S.p.a. la quale, negli scorsi anni, e forse ancora adesso, ha pagato agenzie investigative (bisognerebbe verificare quanto denaro è stato speso in questo modo) per spiare e fotografare i dipendenti che si ammalavano per due o tre giorni, provvedendo poi a sporgere querele per truffa contro questi stessi lavoratori se per caso si allontanavano dalle rispettive abitazioni (e senza considerare che alcuni stati di malattia non obbligano a stare allettati), chiedendo un risarcimento di 100 o 200 euro. Il tutto in nome del rigore e della lotta allo spreco. Contemporaneamente, gli amministratori e il Direttore dell’A.I.R. S.p.a. erogavano centinaia di migliaia di euro alla squadra di pallacanestro, e anche per altre ludiche e iniziative e manifestazioni, in più rispetto a quanto previsto. E questo non sarebbe spreco?

In una realtà diversa dalla nostra, gli amministratori e il Direttore solo sfiorati da un tale scandalo non rimarrebbero un minuto di più al loro posto. In questa realtà, non solo gli interessati non retrocedono di un passo, ma neppure la Regione, diretta danneggiata insieme a utenti e contribuenti, li manda a casa.

Questa Organizzazione sindacale chiede che il Presidente Caldoro dica parole chiare e assuma decisioni conseguenti, mandando a casa chi ha dilapidato risorse pubbliche, dimostrando, a prescindere da come si concluderà l’inchiesta della Corte dei Conti, che la volontà di impegnarsi a favore di chi vive la crisi sulla propria pelle (disoccupati, cassintegrati, pensionati, utenti dei servizi) si traduce in fatti concreti”.