Formazione, via ai Poli La Regione punta 50 mln su un progetto pilota

Severino NappiFormazione, via ai Poli La Regione punta 50 min su un progetto pilota Al nastri di partenza i Poli formativi, esperimento pilota della Regione Campania. Dopo la presentazione di quelli che si configurano come un ponte tra mondo del lavoro, scuola e imprese, le esperienze dei poli formativi partiranno dalla prossima settimana. Sono circa 1.500 i soggetti che vi hanno aderito: 1.248 gli istituti tecnici e professionali coinvolti, oltre 2mia tra aziende, istituzioni, associazioni di imprese e 125 enti di formazione accreditati. Una moderna politica del lavoro “Abbiamo messo in campo un’organizzazione di sistema: sulla base dei comparti produttivi della nostra regione per ogni settore abbiamo messo in rete scuole, imprese e sistema della formazione, dando così il vìa a una nuova e moderna politica del lavoro”, spiega Severino Nappi, assessore al Lavoro della Re- gione presentando progetto dei poli indirizzati alle scuole tecnico-professionali della Campania. Lo stanziamento ammonta a 50 milioni di euro. risorse del Piano azione e coesione. “In questo momento è l’investimento di risorse più grande in Italia per costruire competenze”, aggiunge Nappi. “La Campania è la prima regione d’Italia che parte con i poli formativi”, aggiunge il sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi a margine della presentazione. “È una grande responsabilità – dice il sottosegretario -. Tutta Italia guarda al modello campano perché con i poli formativi si può affrontare quello che è il problema italiano, ossia il 40 per cento di disoccupazione giovanile”. Network enti, imprese e Pmi I Poli formativi sono in tutto 96 divisi tra i settori agribusiness, costruzione, let, meccanico e packaging. moda, trasporti e logistica, finanziario, assicurativo, sanita rio. Napoli e la sua provincia, per estensione e numero di abitanti, è il territorio che ha risposto con maggiore presenza. Analizzando le filiere, quella che ha raccolto il maggiore interesse è stato il settore delt’agribusinness seguito da costruzioni e moda. Ne fanno parte Comuni, associazioni di categoria tra cui l’Unione degli industriali provinciali, diverse sezioni territoriali tra cui il presidio Slow Food. Tra le aziende che hanno aderito realtà come Selex, Leroy Merlin Italia, il Tari, il Consorzio antico Borgo orefici. Coinvolte anche numerose università della Campania. “Sulla base dei nostri settori produttivi – prosegue l’esponente della giunta Caldoro – abbiamo chiesto l’aggregazione in associazioni temporanee tra imprese, scuole e sistema della formazione professionale, ponendo cosi le basi per una moderna politica del lavoro e dell’occupazione in una regione che vuole essere moderna e che vuole e sta cambiando passo”.

Fonte Il Denaro