Stazione Irpina, un’opportunità anche per verificare la consistenza della politica

Luigi Simeone UIL TRASPORTIAvellino - Riceviamo e pubblichiamo le dichiarazioni del Segretario UIL Avellino Luigi Simeone in merito alla questione legata alla stazione irpina.

La Stazione Irpinia è e deve necessariamente restare prima di tutto una decisione politica che investe la responsabilità  di coloro che sono ” deputati” alle decisioni. È del tutto evidente che sterili protagonismi tra suoi tifosi e detrattori rischiano di far  diventare una disfida quella che invece deve essere pens ata e sostenuta come  un’opera a sostegno dello sviluppo di un intero territorio  e del mezzogiorno d’Italia.

La sottoutilizzazione e l’ isolamento dei porti del mezzogiorno è innanzitutto dovuto alla mancanza di una sistema logistico Intermodale nel sud del Paese,  che dirotta traffici verso i porti del nord Europa con settimane di navigazione in più che però vengono recuperate dall’ efficienza dei sistemi portuali e sopratutto dalla rete  europea di trasporto merci su ferro, che in Italia è stata colpevolmente abbandonata da FS  con la complicità di una politica che non sceglie e che lascia alle aziende la strategia della produzione di trasporti su ferro.

Non può quindi essere una scelta aziendale e ne ad essa ci si può riferire per valutarne  l’ opportunità,  perché questo metodo ha già privato Avellino del trasporto su ferro, con la chiusura della stazione e dei collegamenti da e verso il capoluogo  regionale e non solo. Un sistema di trasporto merci che sposti consistenti quote di traffico dalla strada al treno è un esigenza del sistema Paese, quindi l’ Alta Capacita in Irpinia è un’ opportunità che va colta nell’ interesse generale e non locale, La Regione non decide o aspetta tempi opportuni, la passata giunta è stata maestra negli annunci e dilettante nelle gestioni devastando l’ intero comparto dei trasporti in regione, ora bisogna pensare a recuperare il tempo perduto, che con l’ attuale gestione regionale ha raggiunto dimensioni scandalose con la completa assenza dell’ assessore regionale. Non bisogna aggrapparsi a qualche affermazione timida e inconcludente per alimentare un’ ipotesi, come nessuno può permettersi senza alcuna competenza di mettere in soffitta un progetto che va sostenuto e rivendicato con forza.

La confusa azione di governo del Paese rischia di saltare di fronte di singole esigenze talvolta soggettive, sarebbe bello e perfino normale  poter contare sulla capacità dei parlamentari indigeni e autoctoni, di mettere il governo di fronte alla scelta ” di fiducia” di sostenere lo sviluppo dell’ Irpinia e del sud del Paese invece che vedere scene di rissa su chi l’ha detto prima, anche perché si è stati eletti per rappresentare un territorio nel Paese, non un Paese nel partito.

Nei prossimi giorni ci sarà lo sciopero indetto da CGIL CISL UIL e in quella occasione potrebbe essere interessante sapere chiaramente chi ha  fatto che, diversamente le responsabilità non saranno più di tutti ma  palesemente di chi non vuole recuperare il protagonismo che la politica deve esercitare nel’ interesse dei cittadini che li hanno eletti, anche se non li hanno potuti scegliere, perché forse in tal caso  altre sarebbero state le decisioni, ma a questo si può porre rimedio, speriamo presto.