PD per Civati – Sarracino: “Il Pd è scomparso, ma è ancora utile perché se cambia, muta il Paese”.

pippo-civatiAvellino – Si è svolta ieri presso la Federazione provinciale del Partito Democratico, l’assemblea pubblica per la presentazione del Manifesto programmatico del Laboratorio irpino a sostegno di Giuseppe Civati Segretario nazionale del PD. Civati, detto Pippo, oltre che deputato, è stato membro della direzione nazionale del PD. Oltre alla sua candidatura alle primarie dell’8 dicembre 2013, abbiamo: Gianni Cuperlo (vicino a Bersani e D’Alema), Matteo Renzi e Gianni Pittella (vicepresidente del parlamento europeo). Civati non ha votato la recente fiducia al governo Letta e si ritaglia lo spazio più a sinistra tra i candidati (con attenzione ai nuovi movimenti, a Sel di Vendola, ai militanti Pd che occuparono i circoli quando Prodi non fu eletto al Quirinale).

Alla manifestazione di oggi a via Tagliamento erano presenti i referenti regionali del gruppo Civati (Gennaro Acampora e Marco Sarracino) ed i candidati alla segreteria provinciale del PD. Chi voleva poteva prendere la parola, avendo a disposizione 5 minuti, per esporre le proprie idee. E’ stato ufficializzato il comitato cittadino e quello provinciale a sostegno di Civati e tra gli eletti figurano, ad es. : Carmine De Angelis, Tonino Festa, Alessio De Luca, Donata Ferrante, Nino Sanfilippo.  Il Manifesto “W le Idee” consta di 10 punti:

1) il partito trasparente, 2) l’uguaglianza esistente, 3) il lavoro necessario, 4) l’ambiente sostenibile, 5) le riforme vere, 6) la meritocrazia senza età, 7) il diritto ai diritti, 8) la legalità garante, 9) la politica partecipata, 10) l’Irpinia rinnovata.

Marcello Rocco ha aperto e guidato i lavori della manifestazione. Oltre al comento di queste idee pro Civati, tra i temi toccati dai partecipanti intervenuti figurano: la necessità del Pd di cambiare perché “le cose cambiano cambiandole”; puntare ad investire nell’istruzione rendendo le persone esperte in almeno 2 o 3 lingue, esaltando non il giovanilismo anagrafico, ma quello dei talenti, del merito; delusione della legge contro l’omofobia e la trans fobia perché, secondo un omossessuale presente (Donata Ferrante), illude: “se gli omosessuali hanno gli stessi diritti aiutiamoli, altrimenti diciamo con chiarezza che loro non sono uguali”; la necessità dell’ora di educazione civica nelle scuole.

Durante il dibattito, Pietro Mitrione ha lasciato un documento con indicazioni utili ai candidati perché teme che oltre ad avere inutilizzata la ferrovia avellinese, presto molti Comuni irpini non avranno più il servizio dei pullman. Con l’intervento poi dei candidati si è sottolineata a necessità di appoggiare realmente chi vince il congresso. Toni Ricciardi, infatti, ha richiamato ad “uno sforzo di un patto fra i candidati per un nuovo modello di partito”. Invece il vicesegretario uscente Francesco Todisco ha detto: “Civati mi convince perché ha fatto sentire una voce diversa nei democratici italiani. Il Pd deve essere di sinistra, perché dire sinistra non significa, ad es., mettere da parte il cattolicesimo democratico”. Carmine De Blasio, poi, ha affermato: “questo PD è una ricerca, il PD non c’è perché è un continuo cammino fino a quando non ci sentiremo davvero democratici. Faremo una buona politica quando ci sarò un PD che convince. Lo slogan è democratici e basta, perché sinistra, centro o destra è un fatto valoriale di ciascuno di cui non bisogna avere paura. Papa Bergoglio convince perché ha principi che vanno verso gli ultimi. In politica non si è uguali perché chi ha strumenti può fare, chi non li ha, ha il dovere di proporli. Non bisogna approfittare della visibilità nella campagna per dire cose che entrano da una parte ed escono dall’altra perché dopo ci ritroveremo tutti insieme”. Antonio Caputo, conoscitore del pensiero dell’ex ministro Barca, ha detto che il pensiero di Civati dovrebbe essere di ogni aderente al PD, e ha aggiunto: “Sono stato convintamente DC, poi Margherita e ora PD. Non accetto il pensiero unico di nessuno: sono per l’unitarietà. Apprezzo in Civati un giovane che non ha mai parlato di rottamazione, perché nessuno deve essere defenestrato. Il Pd non è un carro su cui salire, né da spingere. In questa campagna alla segreteria provinciale occorreva anche una donna per la parità di genere e, soprattutto, occorreva la voce dei circoli per sentire la loro sensibilità con una riunione prima delle candidature”. Molto incisivo Walter De Pietro, che rivolgendosi ad alcuni giovani presenti, ha chiesto: “che cosa volte fare da grandi? Se voi giovani volete essere la forza di questo partito dovete entrare. Io voglio un altro partito. Chi risponde sui punti di Civati? Per le foto sono tutti pronti con proclami che dicono di aiutare gli operai, ma poi non lo si fa. La verità è che nel partito conta il comitato elettorale e la nostra sala oggi sarebbe stata piena, ma dopo le elezioni molti dicono arrivederci e grazie. La segretaria Lengua è stata defenestrata. Che partito è questo? Lei aveva le firme per partecipare alla democratica candidatura. Oggi le cose si decidono a casa di altri. Il partito non c’è, è scomparso perché non parla con i sindaci, con i consiglieri, etc. Dobbiamo metterci in testa che le cose si devono decidere al partito non a casa del senatore, dell’onorevole, del deputato. Si deve andare sui territori a capire i problemi, ma cosa si fa? Le Regioni restano per giochi di potere e le Provincie che servono ai territori si aboliscono. Io ho 56 anni e non ho bisogno di fare politica perché ho un lavoro con cui guadagno abbastanza bene. Occorre un partito aperto, con primarie non annullate”.

Infine, il rappresentante regionale Marco Sarracino ha tirato le conclusioni: “E’ vero, il partito è scomparso, ma ragioniamo su a che cosa serve il Pd oggi. Sosteniamo Civati per le idee, per i luoghi (è stato l’unico a scendere con gli operai della FIOM). Non nascondiamo la realtà del Pd: Matteo Colaninno certo non rappresenta gli ultimi. Ma ci sono anche persone come noi che sono scese a Pomigliano pagandone le conseguenze. Diciamo si a Civati: 1) per un partito utile, 2) per un partito che non abbia nessuno dietro, ma tutti davanti (con Renzi invece tuti sono sul carro del vincitore) e 3) se cambia il Pd, cambia il Paese”.

Il 25 ottobre Civati dovrà essere a Napoli, poi si cercherà di fargli fare un giro nelle varie province campane.