Alto Calore Patrimonio. La nota di Rossano sulla messa in liquidazione
Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’architetto Claudio Rossano sulla questione della messa in liquidazione dell’Alto Calore Patrimonio:
“La pur positiva decisione di porre fine ad Alto Calore Patrimonio lascia adito a molti dubbi anche perché vengono posti limiti al mandato del liquidatore che deve adempiere con professionalità e diligenza al suo incarico. Evidentemente non si vuol fare piena luce sulla scandalosa vicenda che vide la nascita di Alto Calore Patrimonio, fatta sulla scorta di un misterioso algoritmo, che per anni ha visto come suoi presidenti esponenti del PD e dell’UDC. E molte volte Alto Calore Servizi spa, come sarà facile accertare in fase di rendicontazione, ha stranamente sostenuto i costi di un’altra società, ovvero di Alto Calore Patrimonio spa. E’ normale tutto ciò? E tutto questo sempre sulla base dell’algoritmo, ideato dai superpagati consulenti dello scorporo. Sarà facile al liquidatore dr. Gallo, che è stato già responsabile dell’area Finanza di Alto Calore Servizi, accertare tali spese fatte in favore dell’altra società e soprattutto per i consulenti dello scorporo, fornendone i nominativi all’opinione pubblica. Altro fatto che desta numerose perplessità è che il bilancio 2012 di Alto Calore Patrimonio è stato approvato solo col 14,58% delle quote. Come mai i numerosi Sindaci presenti in assemblea hanno preferito che una sparuta minoranza approvasse quel bilancio e non hanno voluto dare il loro voto contrario alla sua approvazione? Si temeva forse che le note contabili andassero in Tribunale, con danno per tutti? Nel corso dell’assemblea il Presidente di Alto Calore Patrimonio Eugenio Abate ha anche voluto mettere totalmente in discussione “la perizia Troncone”, che individuava i beni della società patrimoniale. Negli anni ho sollevato molte volte tale questione che solo oggi viene portata all’attenzione dell’opinione pubblica. Cosa pensano i sindaci del PD di quella perizia, che è sicuramente alla base della nascita della società oggi messa in liquidazione? Nel tempo ho evidenziato come molti di quei beni per molti milioni di euro fossero contemporaneamente presenti nel bilancio della società patrimoniale e nell’elenco dei beni di proprietà della Regione Campania”.
“E’ evidente – continua – “che solo una ricognizione precisa dei beni di Alto Calore Patrimonio potrà consentirne la riattribuzione, unitamente alle infrastrutture acquedottistiche, agli enti locali proprietari, restituzione che deve essere fatta in maniera diretta, e non già “indirettamente” ad Alto Calore Servizi, come indicato nelle “linee guida” fornite al liquidatore. Dopo aver ricevuto quei beni gli enti locali potranno decidere cosa farne e se affidarli eventualmente ad Alto Calore Servizi. Negli indirizzi dati al liquidatore si dice anche di salvaguardare il personale dipendente di AC Patrimonio mediante il trasferimento e l’integrazione nell’organico di Alto Calore Servizi. Continua ancora una volta una politica di ulteriore implementazione del personale della società idrica di Corso Europa, senza nemmeno chiedersi come siano avvenute le assunzioni e come siano stati individuati i dirigenti in Alto Calore Patrimonio. Sono esse avvenute per pubblico concorso, come è normale che avvenga in una società tutta costituita da enti pubblici? Per quanto riguarda il punto 3 delle linee guida dettate dall’assemblea al nuovo liquidatore – ristrutturazione del debito – credo sia davvero compito gravoso, in quanto il debito è ingente. Finalmente oggi si comprende che negli anni Alto Calore Patrimonio è stata sostanzialmente “una scatola vuota” , prestata alla politica per dare “comodo ristoro” a molti suoi adepti. E la prova che sia stata una “scatola vuota” viene proprio dalla sua odierna messa in liquidazione”.