Sel, Aurisicchio: “Difendiamo le acque irpine”
Avellino - Si è conclusa poco fa al Circolo della Stampa l’assemblea sul tema: “Acqua irpina e acqua pubblica, sconfiggere il tentativo della Regione di mettere le mani sulle acque irpine per consegnare ai privati la gestione del servizio idrico”. Al tavolo seduto vicino all’ing. Bruno Miccio (tecnico dell’Acquedotto di Napoli, esperto della materia), ha aperto i lavori Raffaele Aurisicchio, del coordinamento provinciale SEL: “Più tardi, alle 18.30, arriveranno anche gli onorevoli Giancarlo Giordano e Arturo Scotto, perché impegnati prima a Rama in lavori parlamentari. L’ambiente è un tema importante che apre molte discussioni. Ad esempio, l’eolico non ha ricadute positive in Irpinia. Mi preoccupa un bruciatore di biomasse nel serinese… bruciare ecoballe danneggia il territorio”.
E vista la presenza dell’associazione Libera, contro le mafie, Aurisicchio aggiunge: “In Campania, non dimentichiamolo, ci sono interessi camorristici. Attualmente il commissariamento della Provincia non è in grado di fronteggiare la difesa del territorio irpino. Non bisogna rimuginare sui problemi, occorrono i risultati”.
Preoccupa la duplicità di incarico di Giovanni Romano, sindaco a Mercato san Severino e assessore regionale con deleghe: all’Ecologia, Tutela dell’ambiente e disinquinamento, Programmazione e gestione dei rifiuti, Ciclo Integrato delle Acque.
Tanto che all’ingresso del Circolo della Stampa è stata affissa una locandina del Coordinamento campano per la gestione pubblica dell’acqua (http://coord-acquacampania.blogspot.it/) e della Rete civica per l’acqua pubblica ATO3( http://retecivica-ato3.blogspot.it/), con il seguente contenuto:
“Caldoro pigliatutto. Operazione salva Gori: un regalo di 283 milioni alla società privata a spese dei cittadini campani. Lo scandaloso piano ideato da Caldoro con l’assessore Giovanni Romano e il commissario ATO3 Carlo Sarro prevede:
- condono fino a 70 milioni di euro di debiti a Gori Spa;
- dilazione in 20 anni, senza interessi, di oltre 210 milioni;
- aumento delle tariffe del 13, 4%: un aggravio di 50 € in più a famiglia.
Intanto, lasciano fallire EAVbus per 600mila euro, smantellano la circumvesuviana ed i trasporti pubblici, chiudono gli ospedali ed eliminano i servizi sociali essenziali”.