L’ultimo lavoro letterario di Maria Ronca “Quello che lo specchio non riflette”: un viaggio nel dolore di dodici donne vittime della violenza

Maria RoncaSi terrà oggi, giovedì 3 ottobre, alle ore 16.30, presso la “sala auditorim” del ex Carcere Borbonico di Avellino la presentazione del libro “Quello che lo specchio non riflette”, ultimo lavoro letterario di Maria Ronca edito da Il Saggio.

Maria Ronca, poetessa e scrittrice, nasce a Solofra ed attualmente vive ad Avellino; è una sociologa impegnata nel sociale in attività formative e di progettazione a favore di soggetti svantaggiati. Attraverso la poesia si batte ormai da anni, per i diritti delle donne e per l’affermazione delle “pari opportunità”. Ha, nel tempo, ottenuto diversi riconoscimenti: quinto posto per “Artisti alla Ribalta 2013” di Sesto Fiorentino, con “Urla la poesia”, Concorso San Martino Cilento, VI Edizione 2013, Foto in versi, menzione di merito per “Piccola anima bianca”, Premio Città di Ceppaloni 2012, con menzione speciale per la lirica “Il silenzio uccide”. La sua prima raccolta di liriche “Musica e Poesia”, Ed. Il Saggio del 2012, ha ottenuto il terzo al Premio Letterario internazionale di Reggio Calabria. Ha curato l’antologia “Donna … mistero e arte”, VI Edizione 2013.

Il libro contiene dodici storie vere di donne vittime della violenza, testimonianze vive che mettono in guardia altre donne, per aiutarle a riconoscere ed affrontare la violenza. Sono donne rinate a vita nuova, pronte a riscrivere la propria vita e a dare un senso al dolore. Le storie di Maddy, Luciana, Sandy, Giulietta, Alice, Any, Olga, Ada, Maria Laura, Guendalina, Sissy, Vittoria, come di tante altre, sono storie di dolore, di vite spezzate e segnate per sempre, ma anche, un esempio di speranza, di riscatto e di voglia di riprendere a vivere con la forza che le ha contraddistinte. Tutte le storie, un invito, un esempio per aprirsi al dialogo, al confronto come unica via per uscire dall’isolamento, dalla diffidenza e dalla conseguente indifferenza altrui, nasce dal “bisogno di raccontare e raccontarsi” per rompere il muro del silenzio che per anni ha tenuto alcune donne in vere “gabbie”. Il senso della vergogna le porta a chiudersi in se stesse, a non confessare, a non far sapere, a sopportare ogni tipo d’angheria pur di difendere la propria vita o quella dei figli. La scrittrice, nel testo, ha accolto il grido di aiuto di dodici donne, vittime di carnefici che senza pietà e scrupolo alcuno, approfittando delle loro debolezze, delle paure e delle insicurezze, le hanno trasformate in pedine per poter affermare la propria superiorità maschile. Le donne che si raccontano in questo libro hanno dimostrato che una soluzione c’è; la via d’uscita nasce dall’interno, dal bisogno di liberarsi, dalla necessità di essere padrone della propria vita e del proprio destino, artefici della propria felicità. La scintilla scatta nel momento in cui si tocca il fondo, allora, trovano il coraggio e la forza di reagire, di ribellarsi, di spezzare il circolo vizioso in cui erano intrappolate e immobilizzate dalla paura e dalla vergogna. Cominciano a parlare e rendere “pubblico” il dolore “privato”, sofferto e nascosto. Da quel momento si è ci come un fiume in piena di lacrime e parole, inizialmente confuse, ma poi, sempre più nitide e come un vulcano, imprevedibile e dirompente; ci si libera, esce la rabbia e il male subito, fino a disintegrarlo per demonizzare e collocare nella giusta posizione fatti e sentimenti, ansie e attese, sogno e realtà, vita o morte. Dopo una lunga catarsi trovare il percorso, migliore e indolore, per rinascere. Ogni storia, ogni dolore, ogni percorso personale insegna che occorre denunciare e parlare altrimenti “il silenzio può uccidere”, mentre, la verità rende liberi e salva. Ribadire che “la donna non è un oggetto da possedere, una bestia da stanare ma un essere speciale che merita rispetto”.

Per l’occasione sarà anche proiettato il cortometraggio “Dentro la notizia” da lei realizzato, con l’obiettivo di diffondere la cultura della non violenza e di invitare le donne uscire dall’ombra, a rompere il muro del silenzio e a spezzare le catene perché la violenza non appartiene a un marito che ama, a un padre che rispetta, a un datore che insegna, a un amico sincero. L’amore non grida, l’amore non opprime, l’amore non è possesso, l’amore non è morte, l’amore è … vita, rispetto e libertà.

Il programma della presentazione si articolerà dapprima con i saluti del Presidente della Provincia di Avellino Raffaele Coppola e di Roberto Pastena Assessore Alla Cultura e Politiche Sociali. Seguiranno gli interventi di Anna Petrone, Consigliera della Regione Campania – Commissione Mobbing, di Giuseppe Barra, Presidente del Centro Culturale Studi Storici – “Il Saggio” e di Angela Furcas, critica letteraria. Dopo le testimonianze di Michele Rea e Filomena Lamberti le conclusioni saranno affidate a Marianna Domenica Lomazzo, Consigliera alle Pari Opportunità della Provincia di Avellino. A moderare il tutto il Giornalista Fiore Carullo. La presentazione del testo vedrà anche la partecipazione del Cantautore Geni Curato, della Cantante Sonia De Francesco e del Maestro d’arte Gladys Mabel Cantelmi.