Eliseo di Avellino, il Comitato chiede un incontro con gli assessori

eliseoAvellino - Il 31 dicembre 2013 l’ex Eliseo tornerà ad essere una proprietà della Regione Campania, cadrà il vincolo d’uso indicato al momento per attività di stampo culturale e aggregativo, e chiunque avrà a disposizione un sostanziale capitale (soprattutto la ditta che ha effettuato i lavori di restaurazione, per diritto di prelazione) potrà farci ciò che vorrà.

Magari l’ennesimo parcheggio oppure un centro commerciale, privando, ancora una volta, la città di Avellino di un’opportunità. Da mesi ci stiamo battendo attraverso un doppio fronte: per evitare che questo accada e per far capire l’importanza che ha un luogo del quale la città non ha mai realmente usufruito.

Siamo felici che gli operatori dell’informazione, ormai, riferendosi allo spiazzale di via Gussone, lo chiamino con naturalezza a favor di telecamera “Piazza della Partecipazione”. Siamo ancora più felici che tanti ragazzi si incontrino lì e mettano su iniziative per coinvolgere i coetanei. Gli irrispettosi sono stati relegati in un angolo e quando, finalmente, verranno accese le luci, non ci sarà più posto per loro.

Ma tutto questo non basta. Vogliamo sapere, perché è la città che deve sapere. Come stanno le cose, cosa sta succedendo, perché tutto tace.

Abbiamo dato il tempo all’amministrazione comunale di insediarsi, di occuparsi delle priorità, di studiare le carte, di godersi la pausa estiva. Adesso il tempo della riflessione è finito. Chiediamo formalmente un incontro, un tavolo tecnico, con gli assessori alla Cultura, Nunzio Cignarella, ai Beni Comuni e Infrastrutture, Caterina Barra, al Piano Strategico, Paolo Ricci. Non accetteremo la tipica modalità istituzionale di affrontare i tavoli di confronto, quella del “Vi faremo sapere”. Ci sono delle domande che necessitano risposte chiare e in tempi strettissimi.

-          A che punto è il contenzioso con la ditta che ha curato i lavori, sia per quanto concerne la struttura principale che in merito alla questione sollevata sulla caffetteria?

-          Chi si deve occupare del controllo notturno dell’edificio, comune o ditta, e perché in questi mesi è stato assente?

-          Perché in tutti i documenti che riguardano il Piano Strategico, che così attentamente si sta occupando di questioni inerenti la sfera culturale e, soprattutto, di cinema, la Casa della Cultura “Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio” non viene mai neanche nominata?

-          Come intende procedere l’attuale amministrazione in merito alla delibera 80 del 18 luglio 2011 che inserisce operatori privati quali possibili gestori, venendo meno alle direttive del P.I.C.A.?

Abbiamo già avuto modo di farci conoscere dai componenti della giunta, in un clima di disponibilità e rispetto. Chiediamo che si tenga fede a quanto promesso, sia a microfoni spenti che a mezzo stampa.