Pavoncelli bis, Buscaino: “non è la tav del sud ma una galleria di solidarietà”

pavoncelliGiuseppina Buscaino di SEL esprime la sua sulla Pavoncelli bis, sostenendo che si tratti dell’unica voce contro corrente a questo proposito: “la tav è una ferrovia che, da studi effettuati, sarebbe poco transitata e le montagne che dovrebbero essere scavate per creare la galleria contengono amianto e uranio. Lo scavo creerebbe delle polveri di amianto e uranio letali per la salute umana. Ecco perché le popolazioni valsusine si ribellano e non si deve fare.

La Pavoncelli bis invece serve a tutt’altro scopo, per portare l’acqua a una regione che di acqua non ne ha.

La Pavoncelli è stata costruita nel 1900, è lunga 12 Km ed ha origine in località Vallone Acqua delle Brecce presso il comune di Caposele e col terremoto del 1980 ha subito notevoli danni, tanto che è stata chiusa per 4 mesi per lavori.

La costruzione della Pavoncelli bis, iniziata nei primi anni 90 ha vissuto diverse vicissitudini ed è stata fermata parecchie volte a causa di ricorsi. Sono stati stanziati moltissimi soldi senza che mai fosse completata.

Nel progetto c’era anche lo sviluppo di energia elettrica che sarebbe servita al comune di Caposele per l’illuminazione pubblica.

Attorno a questa questione c’è stato tanto populismo da parte dei politici irpini che si ergevano a difensori del popolo. Per ultimo Carlo Sibilia del M5S che dice che la Pavoncelli bis è la tav del sud e accusa SEL di essere collusa col potere.

Parlando da un punto di vista razionale più che emotivo o campanilistico, la Pavoncelli si trova in pessime condizioni, tanto che potrebbe  subire crolli. Cosa facciamo allora? Lasciamo la Puglia senz’acqua?  C’è gente che crede di dare l’acqua che è di sua proprietà senza capire che l’acqua è di tutti quelli che ne hanno bisogno perché indispensabile alla vita. Questo credo che più di tutti lo dovrebbero capire quelli del M5S che hanno fatto la campagna per l’acqua pubblica.

Il geologo Sabino Acquino giustamente si è lamentato perché l’acqua estratta dai pozzi è più di quella che ci potremmo permettere e che le falde si stanno abbassando.

I contrari alla Pavoncelli bis sostengono che si sottrae alle comunità irpine ulteriore risorsa idrica, trasferendola verso la Puglia.

Ma queste accuse che hanno il solo scopo demagogico di far insorgere le popolazioni irpine sono infondate perché dalla relazione di progetto la galleria risulta in grado di trasferire una portata

variabile sino ad un massimo di 9 mc/sec.

La galleria è di maggiori dimensioni della vecchi galleria Pavoncelli per motivi economici ben noti a chi si interessa di gallerie, una galleria di sezione troppo ridotta è economicamente non conveniente data, tra l’altro, la necessità di realizzarla con le attuali attrezzature che abbisognano di un certo spazio di manovra, e non  certo più con la pala ed il piccone, come è stato fatto per l’esistente vecchia galleria, costruita con mattoncini rossi e senza cemento armato.

In secondo luogo chi ha avanzato quest’accusa ha senza dubbio sorvolato sulla circostanza che qualunque sia la capacità di trasporto della nuova galleria, certo la stessa non può trasportare più della portata che vi viene immessa.

Ma vi è di più. All’interno dell’imbocco della nuova galleria Pavoncelli sarà realizzato il misuratore che consentirà di verificare in continuo l’entità della portata transitante ed è stata offerta agli Enti locali interessati la gestione od il controllo di tale misurazione con qualunque frequenza gli stessi ritenessero opportuna; tale offerta, però, è stata respinta, ma di ciò, evidentemente, le popolazioni irpine non sono state portate a conoscenza.

Adesso aspettiamo la sentenza del Tribunale delle Acque e speriamo che sia una sentenza che tenga conto del fatto che l’acqua è di tutti, coerente con i risultati del referendum sull’’acqua del 2011″.