Nuovo ATS A04 – La lunga battaglia prosegue. Tenneriello: “Ecco tutta la verità”

tennerielloCon una lunga intervista, Gaetano Tenneriello, Sindaco di Prata di P. U. – uno degli otto comuni definiti “dissidenti” – si esprime in merito alla questione del nuovo Ambito A04, sul quale, pare, non si voglia trovare in nessun modo la quadratura del cerchio.

 Sulla questione della continuità dei Consorzi di Servizi Sociali si è molto dibattuto senza comprendere pienamente la questione: quale, secondo Lei, il punto nodale?

Vede, la questione è semplice; il D.L. del 6 luglio 2012 n. 95 (spendingrewiew bis, ndr) come modificato dalla legge di conversione del 7 agosto 2012 n. 135, all’art. 9, esclude espressamente la soppressione di “aziende speciali, enti ed istituzioni che gestiscono servizi socio-assistenziali, educativi e culturali”. A tal proposito, anche il parere n. 10/2013 della Corte dei Conti del Piemonte va in questa direzione: “i consorzi socio-assistenziali tra comuni sono previsti e mantenuti dalla legislazione e sfuggono agli obblighi di soppressione”. Il parere della Corte dei Conti della Campania n. 1389/2013 precisa, inoltre, che “non possono essere costituiti nuovi Consorzi ma che cosa diversa è la prosecuzione dei Consorzi già esistenti”. Insomma, se l’Assessorato Regionale intende sopprimere i Consorzi di Servizi Sociali, l’Ass. Ermanno Russo proponesse una Legge Regionale in tale senso, fino ad allora di cosa stiamo parlando?! I 4 Consorzi dei Servizi Sociali esistenti in provincia di Avellino possono e devono andare avanti.

Inoltre, la normativa vigente assegna ai Comuni la titolarità delle funzioni sociali e, contrariamente a quanto afferma il Vice Sindaco del comune di Avellino Stefano La Verde: la Regione Campania non può imporre ai Comuni la forma giuridica di gestione associata dei Servizi Sociali. La Verde, prima di dichiarare certe cose, si leggesse l’art. 42 del TUEL che chiaramente specifica che la sovranità in merito alla forma di gestione associata spetta al Consiglio Comunale. La Verde non può continuare a dichiarare che ha seguito le indicazioni regionali quando, invece, sanno tutti che la responsabilità delle scelte compete ai territori. La Regione ha ben altre competenze che farebbe bene ad attuare…

Sindaco, si è molto parlato in questi ultimi tempi delle 22 professionalità in forza al Consorzio A4, cosa ne sarà di loro?

Il Consorzio A4 non ha dipendenti a tempo indeterminato. Ha selezionato e contrattualizzato 22 professionisti i cui contratti di lavoro, appunto, scadono il prossimo 31 ottobre. Per loro, anche part-time, potrebbe essere avviato il percorso di stabilizzazione ai sensi del decreto Letta sui precari del 26 agosto scorso ma, mentre il Premier Letta a Roma propone la stabilizzazione dei precari, La Verde e Foti ad Avellino, attraverso la scelta della Convenzione, mandano a casa professionisti che lavorano da oltre 10 anni. La salvaguardia dei livelli occupazionali è, e deve essere, una priorità soprattutto in questo momento di crisi economica. La scelta della Convenzione ex art. 30 non tutela certo i professionisti. A causa dei vincoli imposti dal patto di stabilità il comune di Avellino, che si propone quale Ente capofila, non è riuscito a stabilizzare neppure i suo precari come potrebbe stabilizzare quelli del Consorzio A4? Quindi, chi afferma di voler tutelare i livelli occupazionali dice delle enormi idiozie perché l’unico modo per tutelare gli operatori è conservare la forma consortile, tra l’altro già presente anche negli Ambiti di Lioni, Atripalda ed Ariano Irpino.

Qualcuno ha più volte paventato di affidare tutti i servizi ai soggetti del III settore.

Il III settore va coinvolto e garantito senza però danneggiare chi da anni ha investito la sua professionalità sul territorio dell’Ambito. Il III settore può e deve essere coinvolto ma per alcuni servizi non per tutti in quanto ci sono servizi che devono necessariamente essere realizzati da personale che deve far capo all’ente locale. Inoltre, vorrei precisare che la gestione dei servizi del Piano Sociale di Zona attraverso il III settore costa molto di più della gestione diretta attraverso professionisti contrattualizzati direttamente con l’Ambito: IVA, coordinamento e altro rappresentano un costo che supera di gran lunga il 20%.

 Ma se il Consorzio A4 funziona così bene, perché si vuole a tutti i costi chiuderlo?

Non lo so! Ovvero lo so ma non credo sia opportuno dirlo pubblicamente… Dico solo che ci sono interessi da difendere che saremo costretti, prima o poi, a denunciare agli organi competenti.

Il Consorzio A4 assiste centinai e centinaia di utenti: anziani, disabili, minori, poveri, ecc. e potrebbe costituire per il comune di Avellino una buona prassi da seguire per far decollare anche in città il sistema di welfare che invece soffre per le troppe beghe politiche e per la lentezza della macchina amministrativa. Sono tantissimi i progetti attivati dal Consorzio A4 che invece Avellino non è mai riuscito ad attivare.

Contrariamente a quanto dice il Vice Sindaco di Avellino La Verde il Consiglio di Amministrazione del Consorzio A4 non ha mai percepito alcun gettone di presenza e/o rimborso spese. L’impegno degli Amministratori è stato sempre gratuito e svolto per amore verso le proprie comunità.

Perché Avellino non vuole aderire al Consorzio A4 e spinge versa la Convenzione ex art. 30 TUEL ?

La verità è che Avellino preferisce la Convenzione per gestire in modo indisturbato tutto il sistema di welfare rivolto ai 100.000 abitanti. Ha elaborato gli atti (Regolamento e Convenzione) e, d’imperio, ha diffidato tutti gli altri 15 Comuni ad approvarli nei consigli comunali senza che nessuno abbia mia potuto discutere in merito. Ha, di fatto, esautorato l’Assemblea dei Sindaci che non viene più convocata dal 22 agosto u.s.. L’Ambito, quindi, è partito male in quanto non vi è stata nessuna condivisione. Avellino decide e gli altri dovrebbero solo “ubbidire”. Fortunatamente molti Comuni questo non l’hanno accettato ed ecco perché siamo ancora qui a discuterne altrimenti Avellino avrebbe già ottenuto quello che voleva ed anche il 49,6% di voto ponderato. Incredibile !!!  La questione del voto ponderato, per esempio, era un falso problema, il principio di una testa un voto per gli altri Comuni non doveva mai essere affrontata perché questione scontata.

Avellino sta pretendendo con forza e arroganza di gestire i 14.000.000 euro previsti, solo perché è il comune con maggior numero di abitanti. Per questo pretende :

-        di svolgere le funzioni di Ente capofila;

-        di prendersi la Presidenza dell’Ambito;

-        di nominare un proprio Coordinatore dell’Ufficio di Piano, scelto tra l’altro in un funzionario del comune di Avellino;

-        di nominare i componenti dell’Ufficio di Piano, da scegliere tra i dipendenti del comune di Avellino;

-        d’individuare la sede dell’Ufficio di Piano, da posizionare nell’ambito del comune di Avellino;

-        di esautorare l’ASL Avellino dalla governance dell’Ambito senza sapere che il suo ruolo è strategico perché non si può pensare di separare il sociale dal sanitario. Cosa diversa accade, invece, nell’Ambito di Lioni e Atripalda dove l’ASL è presente addirittura nel CdA.

Come dire: qui decido tutto io, facendo il controllore ed il controllato. Se non ci fossero stati “interessi velati” perché Avellino continua a imporre il suo schema senza mediare per trovare una soluzione. Come diceva Andreotti: “a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca” . È ovvio che chi ha a cuore le sorti della propria comunità e non risponde agli “ordini di scuderia” non può accettare simili condizioni. Gli altri 8 Comuni propongono l’adesione di Avellino al Consorzio anche perché nel Consiglio di Amministrazione, a costo zero, sarebbero rappresentati così tutti i territori in modo semplice ciascun Comune si sentirebbe parte in causa di un processo di sviluppo che non può essere tracciato da Avellino che in materia ha dimostrato di non avere nessuna esperienza.

Ad oggi, 24 settembre 2013, nessuno conosce la programmazione che Avellino ha approvato ed inviato agli uffici regionali lo scorso 16/09/2013 : vi pare un comportamento legittimo ?  I servizi e le attività programmate nel Piano Sociale di Zona devono necessariamente essere discusse e condivise con tutto il territorio e non possono essere appannaggio del comune di Avellino. Mi meraviglio dei miei colleghi Sindaci che permettono simili comportamenti lesivi degli interessi delle comunità che rappresentano.

E sulla questione dei presunti debiti del Consorzio?

Debiti?! Ma quali debiti?! Il Consorzio A4 ha chiuso il bilancio 2012 con un avanzo di amministrazione pari a 118.000,00 Euro e vanta dei crediti nei confronti della Regione Campania e dei comuni consorziati, altro che debiti! Addirittura il Consorzio A4 per l’annualità 2013 sta funzionando senza utilizzare le risorse regionali ma solo grazie ai progetti extra legge 328/00 che l’ufficio di piano è riuscito ad attivare.In ogni caso, anche se fosse, il comune di Avellino, come abbiamo più volte evidenziato, potrebbe aderire con una clausola di salvaguardia che consentirebbe alla città di Avellino di entrare nel Consorzio A4 e rispondere dei crediti e dei debiti a partire dal giorno successivo all’adesione. Il fatto è che non si dice la verità! Da dati di bilancio del Consorzio A4, i Crediti che saranno maturati al 31 ottobre 2013 ammontano a 1.337.755,80 Euro mentre i Debiti per spese connesse alla realizzazione del Piano Sociale di Zona al 31 ottobre 2013 saranno pari a 1.168.395,49 Euro. Mi ripeto, altro che debiti! A tale situazione bisogna aggiungere, inoltre, i 600.000,00 Euro di entrate extra relative al progetto Home Care Premium, per assistere a domicilio altre 135 famiglie – progetto finanziato al Consorzio A4 interamente dall’INPS, contrariamente al comune di Avellino che ha perso completamente detto finanziamento in danno agli avellinesi per non aver presentato il progetto. E ancora, il Progetto Fortuna che prevede la selezione di ben 28 giovani volontari tra i 18 ed i 29 anni da impegnare sui 15 Comuni soci. Il bando di selezione dovrebbe essere pubblicato sulla GU nei prossimi giorni. Anche qui, il comune di Avellino non potrà beneficare neppure di questa opportunità in quanto gli uffici comunali non hanno presentato alcun progetto in merito.

Risulta chiaro, dunque, che la questione dei debiti è solo una scusa. Il comune di Avellino  non intende aderire al Consorzio A4 per altri motivi: vuole gestire autonomamente, attraverso il suo ufficio di piano, i 14.000.000,00 di Euro previsti senza confrontarsi con gli altri Comuni dell’Ambito. Avendo il ruolo di capofila, la Presidenza dell’Ambito, il Coordinatore, i componenti dell’ufficio di piano e la sede … per il Sindaco Foti diventerebbe un gioco da ragazzi gestire tutto il sistema. La questione del voto ponderato è solo una presa in giro perché chi ha esperienza in materia di gestione associata sa bene cheil Coordinamento Istituzionale si riunisce poche volte l’anno per programmare ed indirizzare: la vera gestione è fatta dall’ufficio di piano che non può essere appannaggio del solo comune di Avellino ma deve necessariamente garantire tutti i Comuni dell’Ambito, soprattutto i più piccoli perché Avellino è garantito attraverso la Presidenza, il ruolo di Ente capofila e la sede.

Vorrei infine chiarire ai miei colleghi sindaci che parlano di spending revue che la stessa è stata fatta per ridurre le spese e non per distruggere una struttura che funziona. Se un ufficio di piano ha dimostrato negli anni di funzionare con efficacia ed efficienza perché si vuole chiuderlo e sostituirlo con figure nuove senza alcuna esperienza ?  Per risparmiare ? io penso di no. Probabilmente, invece, per coinvolgere personale “servo sciocco” al servizio del politico di turno e non delle comunità locali.

Per fortuna questo modus operandi non ha convinto 8 sindaci … e forse 9 che auspicano, a questo punto, il Commissariamento per tentare di ristabilire il principio democratico di rappresentanza e tutela delle comunità locali che Avellino ha continua a calpestare. Noi ci batteremo fino in fondo per far rispettare il diritto dei nostri cittadini ad essere degnamente rappresentati in seno al nuovo Ambito Territoriale Sociale e per garantire loro servizi sociali e socio sanitari degni di questo nome.