Irisbus, D’Agostino: “una pagina importante, ma ora non molliamo la presa”

d'agostino«Il problema della Irisbus di Valle Ufita è ancora lontano dalla soluzione, ma mercoledì sera, alla Camera, è stata scritta una pagina importante che ci consente di guardare avanti con un poco di fiducia in più». Questa la dichiarazione di Angelo Antonio D’Agostino, dopo il voto favorevole della Camera alla mozione bipartisan per il superamento delle crisi di Irisbus e BredaMenariniBus.

La Camera ha dato il via libera alla mozione bipartisan Irisbus e BredaMenariniBus, per la quale il governo aveva dato parere favorevole, impegnandosi ad aprire un tavolo sulle due aziende entro 30 giorni. Il risultato importante è proprio questo: dopo circa tre anni di battaglie e di divisioni sulla questione Irisbus, finalmente si è messo un punto fermo.

«Non dobbiamo farci facili illusioni – continua D’Agostino – ma oggi ci sono due condizioni favorevoli. La prima è che la mozione per il superamento della crisi della Irisbus è passata all’unanimità: ben 443 voti a favore e nessun voto contrario. Il che significa che questo ramo del Parlamento e tutte le forze politiche in esso rappresentato hanno preso finalmente consapevolezza della necessità e dell’urgenza di risolvere il problema. La seconda condizione è che anche il governo ha preso consapevolezza che il caso Irisbus non è questione locale ma nazionale, perché lo stabilimento di Valle Ufita è l’unico del  settore in Italia che può competere a livello europeo, grazie alla qualità delle sue risorse umane, all’ottimo grado di produttività e al suo patrimonio  tecnologico. Abbiamo potuto raggiungere questo risultato – sottolinea D’Agostino – grazie allo spirito unitario che tutte le forze politiche hanno dimostrato. È stato un bene che dall’Irpinia noi parlamentari ci siamo mossi uniti, con il sostegno unanime del sindacato e dei lavoratori della Irisbus. È, questo, un metodo che dobbiamo seguire sempre: dividiamoci sulla politica parlata, ma per il bene del nostro territorio restiamo uniti sulla politica dei problemi seri e dei fatti concreti. Ora non dobbiamo mollare la presa. Il governo aprirà il tavolo del confronto entro 30 giorni e noi dovremo starci dietro di giorno e anche di notte, se vogliamo raggiungere il risultato. C’è questa ipotesi: ventilata di commesse per 3.500 pullman in dieci anni con un  impegno di spesa di 500 milioni di euro. Si tratta certo di numeri importanti, anche se equivalenti a circa il 50% della produzione storica a regime della sola Irisbus. Ma è pur sempre una base importante di discussione. Il nodo principale da sciogliere – continua il deputato di Scelta Civica – è l’impegno delle regioni nel trasporto pubblico locale. Abbiamo un parco autobus tra i più vecchi e meno sicuri d’Europa: è questo l’argomento sul quale dobbiamo battere, utilizzando sia il tema reale della sicurezza dei nostri autobus sia quello, altrettanto urgente e grave, dell’inquinamento ambientale prodotto da veicoli tecnologicamente superati. Insomma, siamo di fronte ad un problema che non è assistenzialistico ma che riguarda direttamente la qualità della vita nelle nostre città. E c’è, infine, un’altra considerazione da fare e che riveste carattere economico strategico: prima o poi, per una ragione o per l’altra, noi saremo comunque costretti a rinnovare il parco autobus. Salvare l’Irisbus per questo scopo significa fabbricare autobus in Italia e non importarli dall’estero. Già in molte occasioni – conclude D’Agostino – abbiamo rinunciato a conservare il marchio “Italia” nelle nostre produzioni; è tempo di recuperare con i fatti il senso del nostro orgoglio nazionale: se vogliamo, sappiamo e possiamo fare meglio dei nostri competitor europei ed internazionali in tantissimi settori, a cominciare da quello manifatturiero».