Protezione Civile di Montella – Il lavoro dell’Unità Cinofila e di Flap, il suo miglior volontario

IMG_2193Montella - La Protezione Civile di Montella dispone, diversamente da molte altre della provincia, dell’Unità Cinofila, garantendo alla comunità dell’Alta Irpinia, e non solo, un importante contributo in casi di persone scomparse.

L’Unità Cinofila è nata nel 2010 da un’idea del Presidente della Misericordia di Montella Flavio Lombardi; i volontari hanno accolto un nuovo membro, Flap, un cucciolo di labrador di colore nero che, sin da subito, è stato coinvolto nelle attività della Protezione Civile.

Domenico Gramaglia e Claudia Pizza si sono occupati in prima persona della preparazione del cane provvedendo al suo addestramento. Flap è stato portato al Centro Cinofilo sito in Cda. Vallimai di Prata Principato Ultra (Av), dove la grande preparazione di Renato Freda, addestratore del centro, ha permesso a Flap di essere addestrato in maniera efficiente.

Grazie alla presenza di Flap e dei suoi conduttori, Claudia e Domenico, la Protezione Civile di Montella ha acquisito una nuova identità: non si limita più alle attività legate alla logistica e ai grandi eventi (ad esempio i terremoti) ma ha esteso la sua esperienza anche al recupero e alla ricerca di persone scomparse.

Per capire meglio le dinamiche legate a questa importante realtà abbiamo intervistato Domenico Gramaglia, componente dell’unità di recupero e ricerca.

Come è stato addestrato il vostro cane?

Flap ha iniziato l’addestramento come fosse un gioco: abbiamo iniziato con un esercizio in cui il cane, raggiunto lo scopo, avrebbe avuto un premio alimentare. In seguito si è passati alla ricerca di persone: Flap ha dovuto imparare a riconoscere l’odore del suo conduttore, chiamato tecnicamente “il negativo”, e distinguerlo da quello di chi sta cercando, “il positivo”. Al cane viene fatto annusare un indumento appartenuto alla persona scomparsa come, ad esempio, maglie, pantaloni o federe di cuscino, a quel punto potrà rintracciare il disperso cercando la sua traccia olfattiva sia a terra che in aria.

Sono state necessarie numerose esercitazioni?

Si e abbiamo ottenuto sempre ottimi risultati. Durante il Trentennale del terremoto tenutosi a Lioni, ad esempio, abbiamo partecipato ad un’esercitazione consistente nell’evacuazione di una scuola elementare. Flap è stato in grado di trovare in soli 3 minuti, pur non avendo annusato nulla di loro appartenenza, i bimbi nascosti. Il nostro cane, infatti, è una via di mezzo tra un molecolare e un cane da battuta: può lavorare, quindi, sia in ambienti ostili sia in territorio urbano.

La vostra collaborazione è stata richiesta numerose volte nel corso di questi 3 anni?

Si, soprattutto grazie alla nostra collaborazione con il Soccorso Alpino Speleologico, in particolare con Alessandro De Cristoforo. È il Soccorso Alpino a coinvolgerci in casi di ricerca di persone disperse. La Protezione Civile di Montella non dispone di mezzi sufficienti per essere autonoma ma grazie alla collaborazione del Soccorso Alpino la nostra squadra può attingere ai loro mezzi e alla loro esperienza così da diventare efficiente e alla pari della loro squadra.

In quali situazioni siete intervenuti?

Prima fra tutte la ricerca a Novi Velia, dove abbiamo cercato un suicida. Il ragazzo era armato e il nostro cane ci ha spesso portati attraverso sentieri confusi, probabilmente perché il disperso non si è mosso in maniera lineare prima di uccidersi.

Ancora più recente è stata la ricerca di un’anziana affetta da Alzheimer. Flap, nella zona tra Ponteromito e Nusco, ha insistito effettuando una quadratura dell’area, permettendoci di capire dove fosse la donna. In quel caso, per fortuna, la persona dispersa è stata trovata viva.

Meno fortuna abbiamo avuto con la ricerca di Ennio Basile, il ragazzo di Cassano Irpino trovato morto nella zona di Montella. Il cane, in quel caso, ha insistito molto su una passerella, percorrendola più volte, probabilmente perché lo stesso Ennio aveva esitato lì prima di gettarsi.

Situazione simile è accaduta con l’ultimo intervento nel territorio di Giffoni Sei Casali.

Siete stati coinvolti anche nella ricerca di Gregory Esposito?

Si e non abbiamo avuto fortuna, è stato ritrovato anche lui morto dopo una settimana di ricerche. Il Prefetto ha richiesto l’aiuto del Soccorso Alpino che, a sua volta, ha richiesto il nostro. Il primo giorno l’Unità Cinofila ha setacciato la zona ma senza ottenere alcun risultato, nei giorni successivi il territorio è stato battuto da numerosi volontari. Le tre unità cinofile che si sono avvicendate, fra cui noi, si sono perse nello stesso punto, probabilmente quello in cui il ragazzo ha abbandonato il sentiero per addentrarsi nella montagna. È stato trovato a 16 km di distanza in un dirupo, luogo impossibile da individuare; i ricercatori hanno trovato il corpo a causa del suo cattivo odore.

Come è facile notare, interveniamo anche in territori al di fuori della nostra provincia di appartenenza.

Insomma, l’unità cinofila della Protezione Civile Misericordia di Montella è un valore aggiunto per tutta la zona?

Grazie a questa unità abbiamo acquisito un’esperienza e un dinamismo nuovo che ci distingue dalle altre squadre della zona. Il nuovo ordinamento prefettizio, infatti, prevede l’intervento dei Vigili del Fuoco in territorio urbano mentre, per le zone impervie, richiede il Soccorso Alpino e la Protezione Civile di Montella. La Campania, regione appenninica e notoriamente sismica, necessita di realtà come la nostra: casi di persone disperse nelle montagne, purtroppo, possono accadere con maggiore frequenza, il nostro intervento potrebbe essere determinante.