Mozione Irisbus – Ecco le dichiarazioni dei parlamentari irpini in Aula

de mitaNella seduta di ieri la Camera dei Deputati ha discusso e approvato all’unanimità, con la sola astensione della Lega Nord, la mozione unitaria riguardante la crisi che ha colpito l’Irisbus e la BredaMenarinibus. Durante la discussione è intervenuta l’intera deputazione irpina firmataria della mozione iniziale (Giancarlo Giordano di Sel, Giuseppe De Mita di Scelta Civica, Luigi Famiglietti e Valentina Paris del Pd) ad eccezione del deputato Carlo Sibilia del MoVimento 5 Stelle, momentaneamente sospeso dalle sedute parlamentari.

Il primo ad intervenire in aula è stato l’onorevole Giancarlo Giordano che ha espresso “grande soddisfazione per l’approvazione di una mozione che ha avuto un ampio consenso”, augurandosi “lo stesso orientamento dell’Aula nell’esprimere solidarietà ai lavoratori dell’Irisbus che hanno ricevuto avvisi di garanzia per gli atti compiuti nella difesa del proprio posto del lavoro. L’argomento in questione è quello di un comparto strategico che impegna circa 11 mila posti di lavoro e che riguarda la modernità e il futuro che si hanno in mente per il Paese. La mozione – ha continuato Giordano – vuole impegnare il Governo a raggiungere alcuni importanti obiettivi per i lavoratori sia dell’Irisbus che della BredaMenariniBus, come l’istituzione di un tavolo tra Stato, Regioni ed enti locali incentrato a garantire servizi essenziali in tema di trasporto pubblico, la definizione di un piano nazionale per il trasporto pubblico locale che favorisca l’utilizzo della tecnica a più basso impatto ambientale e la predisposizione di un piano pluriennale per il rinnovo del parco autobus in senso ecologico”. Il deputato di Sel ha, infine, invitato il Governo ad affrontare con coscienza queste tematiche.giordano

Dopo Giordano, ha preso la parola il deputato del Pd Luigi Famiglietti: “Da sindaco di Frigento ho seguito da vicino la battaglia degli operai Irisbus che hanno avuto il coraggio di non piegarsi a soluzioni di comodo ma hanno continuato a sperare per un rilancio della loro fabbrica. Da anni – ha proseguito Famiglietti – si assiste all’assenza di una politica industriale, eppure stiamo parlando dell’automotive, del trasporto pubblico: un settore in cui un Governo dovrebbe caratterizzarsi, avendo come riferimento la strategia europea sulle riduzione dell’effetto serra. Ho accompagnato gli operai negli incontri con il Governo – ha ricordato l’onorevole Famiglietti – e il rammarico di non trovare nemmeno il Ministro ad ascoltarli è stato davvero grande. Da anni il Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale non viene finanziato; da anni le regioni chiedono un confronto sulla crisi del trasporto senza ricevere risposte dal Governo così come è ormai da tempo che il parco autobus risulta essere fuori dai parametri europei di rispetto dell’ambiente”. Famiglietti ha poi chiamato in causa il ministro per la Coesione Territoriale Carlo Trigilia, affermando come sarebbe importante studiare delle soluzioni per poter utilizzare i fondi europei non spesi per incentivare il rilancio dello stabilimento. “È riduttivo parlare solo dei numeri dell’Irisbus senza considerare i lavoratori dell’indotto – ha concluso Famiglietti: sono 1500 famiglie coinvolte, per cui non è più tollerabile vedere un Governo che si gira dall’altra parte, è arrivato il momento di richiamare Fiat alle proprie responsabilità sociali rimettendo in servizio lo stabilimento; cercare un’intesa con Finmeccanica per realizzare un polo dedicato ai pullman o trovare dei partner stranieri: tutto affinché riprenda l’attività in Valle Ufita”.paris
A margine della discussione è poi intervenuto l’onorevole di Scelta Civica Giuseppe De Mita per la dichiarazione di voto finale: “È evidente – ha dichiarato De Mita – come subiamo gli effetti della crisi ed è altrettanto chiaro come le decisioni che assumiamo si muovano in una logica di sopravvivenza, ma non abbiamo ancora maturato un’intelligenza della crisi che ne affronti le ragioni e ne indichi una possibile via d’uscita. Per questo dico subito in premessa che l’intervento del Governo oggi in Aula su questa vicenda mi lascia più un senso di inquietudine che di certezza, perché l’elencazione orizzontale dei problemi mi pare preludere più all’incapacità dell’azione che a capire come procedere”. “L’assenza di una politica industriale - ha dichiarato ancora l’onorevole De Mita – ha messo la Fiat nelle condizioni  di non fare i conti con le proprie ipocrisie. Perché dire che si chiude un’azienda in Italia e mantenere la produzione all’estero è una profonda ipocrisia. Fino ad oggi i governi non hanno avuto la virilità per  mettere la Fiat di fronte alle proprie responsabilità”. “Oggi – ha così concluso De Mita – la tutela del diritto al lavoro non può essere il cinico accompagnamento dei lavoratori dalla cassa integrazione all’inattività. Annunciando il voto favorevole del mio gruppo, esprimo l’augurio che si esca dall’ipocrisia. Nella vicenda Irisbus si ha avuto un atteggiamento pudicamente omertoso  tanto che questo caso non fatto registrare lo stesso rilievo di altri  anche da parte delle rappresentanze sindacali”. famiglietti

L’ultima dichiarazione di voto è spettata all’onorevole Valentina Paris, a nome dell’intero gruppo del Pd: “È tanta la soddisfazione per essere rusciti ad approvare, con il sostegno di tutto il parlamento, un unico testo su due vertenze che abbiamo fortemente voluto tenere insieme. Ho incontrato per la prima volta i lavoratori dell’Irisbus nell’agosto del 2010 – ha ricordato Paris – grazie a un operaio, Pino Capozzi, che era stato licenziato da Fiat a causa di una mail inviata ai propri colleghi di Pomigliano,in cui si sosteneva che l’accordo fatto in Polonia non avrebbe portato vantaggi ai lavoratori. Da Pino e dai lavoratori dell’Irisbus ho imparato il valore e la forza di portare avanti vertenze che non sono solo sindacali ma sociali, perché appartengono a un’intera comunità. Esprimo la solidarietà mia personale, e a nome del gruppo del Partito democratico, anche agli operai che hanno ricevuto avvisi di garanzia solo per aver provato a difendere il funzionamento di quello stabilimento. Il tema del trasporto pubblico non è un tema locale ed è per questo che insieme al Pd nazionale abbiamo cercato di unire la vertenza Irisbus a quella della BredaMenarinibus, perché il governo si impegni a investire su uno degli asset strategici di questo Paese. Ci aspettiamo che entro trenta giorni non ci sia solo una convocazione del tavolo; siamo certi – ha concluso Paris – che gli impegni che il presidente Letta ha assunto in qualità di candidato nel collegio di Campania 2 durante la campagna elettorale li manterrà mettendo sul tavolo investimenti, cifre e proposte che il Governa porterà avanti per far sì che sul trasporto pubblico ci sia un investimento serio e strutturato”