Progetto esplorativo Gesualdo 1: “subito un tavolo istituzionale sulla questione petrolio”
Il dibattito svoltosi oggi alla camera dei deputati ha offerto notevoli spunti di riflessione sulla questione petrolio in Irpinia, fornendo utili valutazioni sugli orientamenti politici e sullo stato dei progetti di ricerca di idrocarburi.
Lo stato del procedimento autorizzativo manca ancora dei pareri delle sopraintendenze ambientale e dei beni artistici, che insieme a quelli negativi già forniti dal Comune di Gesualdo e dalla Provincia di Avellino, risultano determinanti per la chiusura dell’iter presso l’Umnig Campania, insieme alla valutazione dell’istanza di VIA al Progetto del pozzo esplorativo Gesualdo-1 è in fase di preistruttoria presso il Settore 02 Tutela Ambiente della Regione Campania.
Pertanto si rinnova l’appello, agli enti sopra richiamati, di adoperarsi al fine di procedere a tutte le opportune verifiche del caso, e di avviare la presentazione dei pareri richiesti, tenendo necessariamente conto dell’innegabile impatto sull’ambiente e sullo stesso valore del patrimonio artistico, che il pozzo esplorativo di Gesualdo potrebbe avere sui territori circostanti al sito.
Il punto focale di ogni azione di contrasto rimane quello di fornire tutte le giuste osservazioni e valutazioni di merito sul progetto, che appare innegabilmente incapace di potere fornire tutte le dovute garanzie in termini di salvaguardia dell’ambiente e della salute umana.
Il Progetto esplorativo Gesualdo 1, insieme ai rischi di inquinamento delle acque ed alla natura sismica del sottosuolo, richiama attenzione per la localizzazione del sito in luogo prossimo ai centri abitati di Gesualdo e Frigento (primo caso in Italia) e dalla prossimità dello stesso all’area della Valle dell’Ufita, nella quale vivono oltre 30mila abitanti.
Alla luce di queste considerazioni, le valutazioni sull’impatto ambientale legittimano la necessità di una verifica più approfondita sui potenziali rischi alla salute pubblica che potrebbero inevitabilmente ampliarsi di ulteriori fattori di incidenza.
Dal dibattito parlamentare è emerso l’intendimento del Governo a procedere nel solco tracciato dalla SEN, approvata nella scorsa legislatura, con la contestuale proposta di riforma delle normative relative alle royalities da lasciare sul territorio. Questi indirizzi politici aprono inevitabilmente lo spazio agli speculatori ed ai cacciatori d’affari, che potrebbero trovare terreno fertile negli amministratori irpini, affamati di risorse in un’area che vive, in maniera più forte che in altre zone, la crisi economica. Bene ha fatto l’On. Famiglietti, nel porre l’accento sulla necessità di garantire il territorio dal punto di vista ambientale come una priorità, e come la reale prospettiva per ogni possibile politica di sviluppo per l’area.
Sulla scorta di quanto emerso oggi alla camera, appare evidente sollecitare, ancora una volta, tutte le istituzioni coinvolte ad agire in maniera ferma e decisa contro i progetti di ricerca di idrocarburi, ed a rafforzare il fronte del dissenso nella prospettiva di dare vita un patto con la società civile, nel nome della salvaguardia dell’Irpinia e delle sue virtù ambientali.
Un tavolo istituzionale, intorno al quale riunire sindaci, rappresentanti istituzionali, consiglieri regionali e parlamentari, che sappia rappresentare un muro inossidabile di protesta a tutela dell’Irpinia, contro gli speculatori e contro ogni politica che comporti la distruzione del nostro territorio.