Montella, il Sindaco Capone: “noi Sindaci dell’Ats uniti per la tutela del territorio”

881Montella - Il Sindaco di Montella Ferruccio Capone, a dieci mesi dal termine del suo mandato, ha voluto raccontare come il suo lavoro in qualità di primo cittadino abbia rivoluzione le condizioni del Comune montellese e quali sono state le iniziative di cui va più fiero tra quelle portate a compimento.

Uno dei principali doveri a cui il Sindaco Capone si è dedicato, oltre agli oneri e alle incombenze legate al ruolo di primo cittadino, è la tutela del territorio, in particolare al rapporto che il comune di Montella ha istituito con molti altri comuni.

Partendo da questo obbiettivo, infatti, Montella, insieme ad altri comuni, è entrata a far parte del consorzio Ats, un’associazione temporanea finalizzata alla cooperazione nello sviluppo e nel miglioramento delle condizioni del comprensorio altirpino.

Lo stesso Sindaco Capone dichiara: “è evidente, ormai, che i politici e i parlamentari che ci rappresentano hanno perso contatto col territorio; per questo è nata la necessità di riavvicinare i cittadini alla politica e di mettere al primo posto l’interesse della nostra zona. Non si tratta, però, di valorizzare il singolo paese ma il territorio nel suo insieme. Noi sindaci abbiamo capito quanto sia importante per il bene di tutti unire le forze mettendo da parte le nostre tendenze politiche e le differenze legate al comune di appartenenza”.

L’Ats, infatti, ha man mano nel tempo guadagnato credibilità e allargato la propria influenza: inizialmente era costituito da soli 5 comuni, ora il consorzio ne raggruppa ben 19. Uno dei paesi che ha da poco aderito al consorzio è Gesualdo al quale seguiranno, poiché ne hanno fatto richiesta, Andretta e Cairano.

Con la nascita dell’Ats sono partite numerosissime iniziative; una di queste è stata discussa martedì 10 settembre a Venticano, sotto invito del Sindaco De Nisco, a proposito dello smaltimento rifiuti nei nostri Comuni.

Sindaco, qual è la situazione a proposito dei rifiuti a cui l’Ats sta facendo fronte?

Stiamo contestando una delibera del Commissario provinciale a proposito della Delibera 142 la quale chiede ai comuni degli aumenti per il trasferimento e al conferimento dei rifiuti. L’aumento è dovuto agli arretrati relativi agli anni 2010, 2011, 2012, un debito non certo dipeso da noi ma dalla Regione Campania. Accettare questo rincaro significa chiedere ancora sacrifici ai cittadini: su questo noi sindaci non siamo affatto d’accordo.

Come intendete impedire tale provvedimento?

Contesteremo la delibera 142 e chiederemo, attraverso il Prefetto, ad Irpinia Ambiente di fare un check up sulla sua gestione. Esiste, infatti, una proposta di legge regionale, di grande attualità, che istituisce le Ato regionali, nel nostro caso sarebbero7 Ato  di cui 3 napoletane e una per ogni provincia. Noi sindaci siamo d’accordo sulla gestione dei rifiuti da parte delle Ato provinciali ma ad una condizione: i comuni non devono subire un rincaro per risanare i debiti dovuti alla cattiva gestione dei rifiuti da parte della Regione negli ultimi 20 anni.

Questi debiti da cosa sono dipesi?

I danni che la delibera 142 ci chiede di risanare riguardano in particolare i danni causati nel territorio napoletano. I costi maggiori sono relativi ai conferimenti: l’umido, ad esempio, è aumentato passando da 90 a 130 euro; il secco, invece, da 40 a 70 euro nel 2012; questa delibera chiede addirittura un aumento pari a 87 euro per il 2013!

Per questa ragione chiederemo un incontro ad Irpinia Ambiente con lo scopo di chiedere un’ analisi dei costi e un chiarimento su quanti di questi soldi andrebbero alla Regione, quanti per i debiti accumulati dalla stessa e quali sono i costi reali di Irpinia Ambiente rispetto alla raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Della delibera accogliamo volentieri l’autogestione attraverso le Ato provinciali ma vorremmo anche che Irpinia Ambiente potesse essere rilevata dai comuni diventando, così, un consorzio, come l’Alto Calore, dove i sindaci possono incidere sulla politica gestionale.

Siamo agli ultimi mesi del suo mandato, le elezioni avverranno in primavera. È prevista una sua ricandidatura?

Vista la mia passione e il mio impegno non solo per il comune ma anche per il comprensorio altirpino, conto, salvo imprevisti, di ricandidarmi alle prossime comunali. Questo è possibile anche grazie al sostegno degli amici e del movimento che mi sostiene, Montella Libera.

Quali sono le iniziative portate a compimento durante il suo mandato che le hanno dato maggiore soddisfazione?

La prima di queste è la fiducia ottenuta dalla gente.

Per prima cosa abbiamo voluto dar vita alla “Casa Comunale”: il Comune è stato aperto a tutti i cittadini, soprattutto ai meno abbienti e a chi non ha referenti e protezioni particolari. Abbiamo voluto ascoltare chi ci chiedeva aiuto e risolvere seduta stante tutti i piccoli problemi a noi proposti. È una nostra grande soddisfazione riuscire a risolvere problemi apparentemente insormontabili ma che, in realtà, si rivelano di natura puramente burocratica.

Altra soddisfazione è stata la centralizzazione dei servizi interni. Ammetto che su questo non abbiamo ottenuto eguale successo poiché non tutti gli uffici ci hanno assecondato con i dovuti aggiornamenti. Lavorare a comparti stagni, a nostro avviso, non era efficace, per questo ci siamo prefissati l’obbiettivo di rendere sinergici fra loro i settori della casa comunale.

E a proposito del problema dell’acqua avuto due settimane fa, la questione come è stata risolta?

È stato chiarito quasi subito che non c’era alcun problema grave, il tutto si è rivelato una bolla di sapone. Per questa ragione abbiamo richiesto una maggiore efficacia nei servizi dell’Alto Calore poiché, in particolare nel rapporto col Comune, è importante non manchi mai la chiarezza e l’efficienza.