Bimbi nati morti: in Italia serve una normativa chiara

firmaParte ufficialmente la raccolta firme per riconoscere il diritto di iscrizione all’anagrafe dei feti nati morti ed è stato fissato per domani Mercoledì 11 settembre alle ore 10.00 presso la Suprema Corte di Cassazione l’appuntamento per il deposito della proposta di legge di iniziativa popolare. Promossa dall’Associazione pensiero Celeste, condivisa e supportata del gruppo politico MIR, Moderati in Rivoluzione di Gianpiero Samorì (che ne ha curato gli aspetti istituzionali e contribuirà alla raccolta firme coi propri banchetti), la proposta di legge ha l’obiettivo di introdurre una norma che dia la possibilità ai genitori dei bimbi nati morti, nell’esercizio del libero arbitrio, di richiederne l’iscrizione nei registri di Stato Civile.

«Alla stregua di quanto recentemente decretato da Francia e Germania, chiederemo che venga posto il limite di 500 gr. come criterio univoco per richiedere l’iscrizione di questi bambini all’anagrafe – dichiara Samorì – I temi etici sono un impegno che la politica si deve assumere. Fare politica oggi significa essere tra la gente, ascoltarne le esigenze, dare delle risposte concrete».

 «In Italia circa 180.000 famiglie all’anno sono colpite da natimortalità – spiega Andrea Napoli, Presidente dell’Associazione Pensiero Celeste e papà di Celeste – i nostri bimbi vengono gestiti come rifiuti ospedalieri, la possibilità di iscriverli all’anagrafe rappresenta quindi un forte gesto di dignità e di rispetto per tutti quei bimbi che sono stati amati fin dal momento del concepimento ma che non hanno avuto la possibilità di vivere».

Tra i firmatari che cureranno il deposito in Cassazione Mercoledì ci saranno il Dr. Gerardo Meridio, Coordinatore Nazionale MIR Italia, e il Dr. Antonio Nervegna, Vice Coordinatore Nazionale MIR Italia.