Accoltellamento Clorinda Sensale: la giustizia dovrebbe interrogarsi
La città di Avellino è rimasta senza parole. La morte per accoltellamento di una indifesa donna anziana, da parte di un tossicodipendente pluripregiudicato, ha riacceso discussioni vecchie e nuove. Il fatto di cronaca tanto eclatante restituisce anche la dimensione di una città tutto sommato tranquilla che, nonostante alcune difficoltà, è riuscita a tenere lontane le prerogative della malavita e criminalità organizzata dell’area partenopea, anche per questo l’episodio odierno appare assai efferato.
La morte di Clorinda Sensale, nella sua drammaticità, è riconducibile anche alle responsabilità di chi ha lasciato libero l’omicida, già autore di altri reati. Qualcuno evidentemente ha sottovalutato la pericolosità sociale di un soggetto che meritava di essere recuperato e rieducato.
Se la morte di una donna è avvenuta in queste circostanze, una parte delle istituzioni – non sempre quelle gestite dalla politica – dovrebbero provare ad interrogarsi. E’ legittima l’indignazione di chi ritiene che la giustizia nei confronti di Pellegrino Pulzone non ha funzionato?