MoCa Press, un’associazione giovanile fuori dal comune.
Montella - I giovani sono davvero tutti senza spina dorsale? A dare risposta concreta a questa domanda ci pensa un’associazione giovanile Irpina.
MoCa Press nasce tra Montella e Cassano Irpino (da qui il nome Mo-Ca) e raccoglie un consistente gruppo di ragazzi pronti a mettersi in gioco e a dimostrare di essere tutto fuorché smidollati. Queste le parole con cui i MoCani si presentano ai lettori: “l’esigenza, per quello che ci riguarda, è di affermare che siamo stufi di essere confusi, additati, o proposti come la generazione incapace di reagire alle difficoltà, incapaci di affrontare la vita. Da un lato, mammoni e/o bamboccioni, dall’altro cinici, edonisti e senza idealità”.
Idee chiare, voglia di fare, concretezza e costante presenza: questi gli ingredienti principali che l’associazione irpina miscela per portare a termine le sue numerose iniziative.
La prima di queste è il giornale pubblicato mensilmente: sei pagine in cui gli associati esprimono liberamente opinioni a proposito di un argomento, che sia esso di attualità, cronaca, cultura locale o nazionale. Insieme agli articoli è possibile trovare anche rubriche di musica, cinema, poesia e lettura accompagnate da narrativa solitamente suddivisa in episodi.
Il giornale di MoCa Press è totalmente gratuito: viene distribuito in diversi esercizi commerciali del posto ed è, inoltre, disponibile in bar e locali dove chiunque può consultarlo liberamente. In tutte le piccole realtà non sempre le cose sono chiare e, spesso, si può cadere in equivoci. Sciogliamo, quindi, ogni dubbio: MoCa Press non è un’associazione a scopo di lucro.
I ragazzi di MoCa autofinanziano le loro attività e alla popolazione chiedono soltanto supporto e partecipazione. L’associazione, infatti, è aperta a tutti: chiunque volesse entrarne a far parte non ha che da contattare la redazione via email.
È possibile conoscere MoCa non soltanto in versione cartacea ma anche sul web: su MocaPress.org è possibile sfogliare l’ultimo numero del giornale, consultare gli articoli singolarmente ed eventualmente commentarli interagendo, così, con gli associati. La discussione e il confronto, infatti, sono gli obbiettivi a cui gli associati mirano principalmente. Sul sito è inoltre possibile trovare una pagina chiamata “I cittadini segnalano” dove chiunque, montellese e non, può mettere al corrente i lettori su “fatti e misfatti” spesso sconosciuti del territorio.
Per conoscere a fondo questa realtà abbiamo fatto alcune domande a Laura Bonavitacola, associata nonché uno dei fondatori di MoCa Press.
Da quanto tempo esiste MoCa Press e cosa le ha garantito tanto successo finora?
MoCa Press è nata ufficialmente ad Aprile 2009 quando, con un gruppo di amici (tra cui anche dei cassanesi), decidemmo di dare vita ad una piattaforma che potesse dare voce a tutti coloro che ne avevano necessità. Decidemmo che lo strumento che ci permetteva di poter esprimere le nostre opinioni era un giornale. Pensammo che la soluzione ottimale era creare un mensile, in modo tale da non rubare tempo alle nostre attività personali. Eravamo quattro persone, nessuno era un giornalista professionista e soprattutto non eravamo sponsorizzati da nessuno. Ma si sa “dove c’è gusto non c’è perdenza”, così ci siamo autotassati e abbiamo iniziato a pubblicare il nostro giornale.
Spesso si è inclini alla polemica, e poco alla ricerca di un rimedio, si critica, ma raramente ci si muove perché quel qualcosa cambi. Noi con MoCa Press abbiamo fatto un discorso al contrario: abbiamo prima creato i contenuti e poi i contenitori, abbiamo preferito dare vita prima alla sostanza e poi alla forma. Ecco perché oggi MoCa Press è una realtà abbastanza nota nelle due comunità che le danno vita. Il tutto nasce da una volontà chiara: creare uno spazio di giovani per i giovani e, alla vigilia della nostra cinquantatreesima pubblicazione, crediamo di poterci ritenere abbastanza soddisfatti.
Il “laboratorio MoCa” come simpaticamente ci piace chiamarlo, sembra dare i suoi frutti perché, non solo siamo ancora in vita, ma perché, proprio come in un laboratorio, si sperimenta, si prova, si propone. Ecco lo spirito che ci anima e ci ha portato essere protagonisti per due estati di seguito di due raccolte libri.
La raccolta libri è stata la vostra iniziativa più significativa; quali i risultati ottenuti?
La nostra raccolta libri nasce nel 2011 per la Biblioteca Comunale di Montella; l’iniziativa è stata da noi chiamata Libri(amo). Il verbo “amo” messo tra parentesi, non è una casualità, è un gioco di parole che mette in risalto l’amore e l’interesse che abbiamo verso i libri. Nell’epoca dell’e-book e di tecnologie di vario genere, agli occhi dei più saremmo sembrati anacronistici. Eppure non c’è tecnologia che tenga, il fascino del cartaceo è sempre di moda.
Visitando il luogo di cultura per antonomasia, ossia la nostra biblioteca, ci siamo resi conto che essa è ancora in vita grazie a dei volontari che prestano il proprio servizio a titolo gratuito. Questo, insieme alla penuria di testi più aggiornati, ci ha spinto ad impegnarci in prima persona. L’anno seguente torniamo di nuovo a posizionare il nostro banco di raccolta, questa volta però il beneficiario è un altro ente, è la Misericordia di Montella che nella nuova sede di via Scipione Capone ha allestito una bellissima biblioteca.
Qual è stata la risposta dei montellesi a questa vostra iniziativa?
Il popolo montellese non manca di manifestare la sua consueta generosità e lo ha fatto con entrambe le raccolte: abbiamo messo insieme, infatti, più di 1000 libri!
Da sempre avevamo avvertito la necessità di avere un nostro spazio fisico dove poterci riunire, ma per mancanza di fondi non ci è stato possibile avere una nostra sede e i nostri incontri redazionali avvenivano nei luoghi più disparati.
Ma un giorno di giugno del 2012, ci giunge una notizia del tutto inaspettata: il direttivo della Misericordia di Montella ci offre una stanza all’interno della loro nuova e bella struttura ed inoltre ci mette a disposizione la bella Biblioteca per qualsiasi nostra iniziativa. La loro disponibilità e generosità ci rende orgogliosi del lavoro svolto in questi anni di attività e ci sprona ad andare avanti.
Si può dire, alla luce di tutto ciò, che MoCa non è soltanto un’associazione?
Abbiamo da sempre pensato che MoCa non dovesse essere un semplice contenitore, un luogo come un altro dove poter passare il tempo, per noi doveva essere un posto speciale, dove ognuno si potesse sentire a proprio agio e potesse esprimersi liberamente senza alcun condizionamento. In virtù di ciò sono state salutate favorevolmente tutte le proposte che sono giunte e non precludiamo a nessuno la possibilità di poter partecipare ai nostri progetti.
Quei quattro amici iniziali hanno chiamato altri amici, che di conseguenza hanno chiamato ancora altri amici, il giro si è allargato, fino ad arrivare ad una ventina di collaboratori che si alternano ogni mese.
Ecco, è questo che di MoCa mi è sempre piaciuto: l’amicizia e l’affetto in primis, e poi ovviamente l’amore e la dedizione per un progetto comune. Approfitto di questo spazio riservatomi, per inviare un mio personale ringraziamento a tutti i miei collaboratori che da più di quattro anni, tra varie difficoltà, si accompagnano con me in questa bella ed affascinate avventura che è MoCa Press.
Rita Mola