Soppressione Tribunali: il viceministro De Luca tra realismo e demagogia

de luca“Sono per ragionare sulla base di criteri oggettivi che devono valere per tutti. Certo, ci vuole uno standard minimo di civiltà. Ma se si interviene per risparmiare non è necessario sapere dove si trova o quale sia il Tribunale da tagliare. Bisogna ragionare soltanto sugli abitanti e sul carico giudiziario e decidere in base a questi elementi se la struttura debba restare o meno. Lasciamo da parte territori e campanilismi. Sulla Giustizia, come sulla Sanità, devono parlare i numeri”.

Vincenzo De Luca ha spiazzato tutti, o quasi. Le dichiarazioni rilasciate ieri a Calitri, in occasione dell’inaugurazione della Fiera, sono apparse in linea e concorde con la politica di rigore avviata da Stefano Caldoro in Regione Campania e da Mario Monti con l’ex Governo che varò il decreto di spending review.

Il sindaco di Salerno e viceministro alle Infrastrutture del Governo Letta non ha lasciato speranze a chi in Irpinia rivendica il mantenimento dei presidi giudiziari, quello di Ariano Irpino e di Sant’Angelo dei Lombardi, e lamenta la soppressione dell’ospedale di Bisaccia. L’Irpinia, dunque, non trova alleato al proprio fianco il membro dell’Esecutivo Letta che pure aspira ad una nuova candidatura alla Presidenza della Regione Campania. La consapevolezza dell’esiguità delle risorse a disposizione dello Stato, spinge De Luca ad una visione ragionieristica che tiene conto dei numeri limitati, in termini di abitanti,del territorio irpino.

La “medicina” somministrata dai governi, nazionale e regionale, è piuttosto amara da ingerire, in particolare in Irpinia, una provincia dove la rappresentanza politica del passato ha dotato il territorio di strutture pubbliche sovradimensionate. Le recenti iniziative di razionalizzazione della spesa pubblica, per questo, finiscono per provocare rotture sociali, spingendo la popolazione alla mobilitazione. Alternative al percorso di contenimento dei costi, senza una ripresa economica, non ce ne sono.

Questo lo sa bene il sindaco di Salerno che, intanto però, farebbe bene a mostrare più attenzione nelle proprie dichiarazioni. Se per De Luca “è inammissibile l’accorpamento del Tribunale di Sala Consilina a quello di Lagonegro”, per gli Irpini è altrettanto inammissibile l’accorpamento del Palazzo di Giustizia di Ariano Irpino con quello di Benevento o quello di Sant’Angelo dei Lombardi con Avellino.

A questo punto diciamo a De Luca che, in nome di una certa coerenza, vanno sempre “lasciati da parte territori e campanilismi”, diversamente a Salerno si riserva di esercitare quel tantino di demagogia frutto del proprio successo.