PD – Barca: “Serve un partito dove si discuta di interessi generali con “partigianeria” di sentimenti”

festa unitàAvellino -  Continua la due giorni di lavori del circolo Foa per la Festa de L’Unità. Stamane il tavolo con l’ex ministro per la coesione territoriale, Fabrizio Barca. Al tavolo, moderato da Giovanni Bove, erano inoltre presenti l’ex segretario PD, Francesco Todisco e l’onorevole Valentina Paris.

Barca ha avuto modo di presentare ai presenti, i punti principali del suo documento contenente proposte per il futuro del PD.

L’Italia, oggi, -dichiara Barca – soffre di più la crisi perché era già malata da anni. Una malattia causata da vari motivi : si investe poco sia dal punto di vista pubblico che privato; abbiamo lo Stato più vecchio dell’occidente; ma soprattutto non c’è innovazione. Sostanzialmente per due motivi. il primo a causa di nessun investimento sulla ricerca. Una ricerca intesa non solo come ricerca e sviluppo –chiarisce l’ex ministro – ma una ricerca che tende al cambiamento. Ma soprattutto non c’è innovazione a causa di una forte crisi culturale che ci costringe ad essere un Paese di rendita. Un paese di chiusura, dove si registra una forte perdita di convincimento che si può cambiare il mondo”.

Ed ecco che arriva la sua proposta: “Serve una strategia che si costruisca con un conflitto tra le idee. C’è necessità che si faccia una barca paris todisco bovediagnosi in cui sia possibile costruire soluzioni. Serve un partito dove si discuta di interessi generali con “partigianeria” di sentimenti, solo in questo modo si può leggere il mondo. E ciò si può avere solo con un partito di parte. La mia idea riguarda principalmente tre aspetti: il cosa fare, il metodo e la voce. Spiegare il cosa fare è semplice – spiega – bisogna investire sulla cittadinanza e sulle aree di vitalità industriali, agricole e culturali. Per quanto riguarda il metodo ci sono tre parole d’ordine da seguire: un più forte presidio nazionale; misurare i risultati, non stando addosso ma per tradurre in successo gli insuccessi; e la voce. Bisogna discutere! Solo così il partito non sarà più dell’istituzione ma della società”.

Il documento di Barca è un vero oggetto di culto per molti che l’hanno letto, riletto e scritto la propria festa pd333versione –sottolinea Todisco – Io ho provato a leggerlo nell’immediatezza della stesura e l’ho riletto in questa fase politica che stiamo attraversando. È un documento sconvolgente. Più che attuale rispetto a quanto sta accadendo in questo momento. Barca immagina un partito che reagisca alla crisi dei partiti di massa. Un partito che non sia gruppo di simili ma di soggetti con interessi diversi che attraverso dialogo, confronto, sperimentalismo democratico e mobilitazione cognitiva, arrivi ad una sintesi in cui riconoscersi. Io aggiungo – conclude  l’ex segretario PD – che questo metodo rafforza il concetto di partito come parte che sceglie da quale parte stare. Oggi viviamo un paradosso: la crisi non è figlia del fato ma dell’egemonia culturale del pensiero unico laburista che ci porta dritti al governo delle larghe intese. Il Paese ha bisogno di scelte diverse, alternative, radicali. C’è bisogno di una ricerca di sinistra che dica del nostro sentire comune”.

La politica deve tutelare il territorio costruendo un pensiero e l’orizzonte – interviene l’onorevole Paris – Il circolo Foa con la sua testardaggine da stimoli e spunti per provare a riflettere. In questo momento ci troviamo di fronte ad un doppio binario del PD. Il primo è il tentativo di appiattire tutto sugli eletti della segreteria nazionale e far ruotare tutto attorno a Montecitorio, il secondo, invece, vede segretari di circolo e cittadini che aspettano ascolto. Sono contenta che al documento di Barca sia stato aggiunta la capacità di ascolto. Abbiamo bisogno delle migliori intelligenze per ricostruire!”.