Piano di zona A4 – Tenneriello (Sindaco Prata P.U.): La Verde e il Pd fanno politica sui servizi socio-assistenziali

“Io non rinuncio a guardare negli occhi i miei cittadini per un interesse di partito”

tenneriello

“Non consumo giochi politici sulla pelle delle persone e delle famiglie più fragili delle nostre comunità”. Gaetano Tenneriello, il Sindaco di Prata di Principato Ultra, si è schierato con il fronte dei Comuni che si contrappongono al Comune di Avellino, e in una intervista e dice: “Non accetteremo mai che venga liquidata in questo modo una gestione consortile di grande qualità dei servizi socio-assistenziali”.

Sindaco Teneriello, sul Piano Sociale di Zona A4 le posizioni restano ancora distanti, Partito Democratico da una parte e Sindaci in difesa del territorio dall’altra. Come mai ?

“La distanza esiste ed è destinata ad allargarsi in quanto una parte dei 15 Comuni soci del Consorzio A4 ritiene che si possa anteporre la politica rispetto ai bisogni delle fasce più fragili delle nostre comunità. Un atteggiamento di supremazia esercitato in primis dal Comune di Avellino, attraverso il vice sindaco La Verde che, prima di fare certe affermazioni, farebbe bene a documentarsi, a venire nei nostri Comuni e rendersi conto da vicino dei servizi e delle attività che il Consorzio A4 eroga da anni. E’ un invito accorato quello che rivolgo all’assessore alle politiche sociali della città Capoluogo, affinché scelga la strada del buon senso rispetto a quella della difesa degli interessi di bottega politica”.

A quali interessi si riferisce?

“Con la vittoria di Foti al comune di Avellino, qualcuno ha pensato bene di lanciare un’opa sulla gestione delle politiche sociali del nuovo Ambito per accontentare le promesse fatte a qualche sostenitore. In questo gioco, finalizzato a salvaguardare, in particolare, gli interessi di un Consorzio di cooperative sociali e/o di qualche Associazione di promozione sociale. A farne le spese sarebbero immediatamente i cittadini in difficoltà del nuovo Ambito A04 che, invece, di ricevere servizi riceverebbero solo promesse. A rischio ci sono, inoltre, i posti di lavoro di 21 professionisti impegnati da oltre 10 anni sul territorio dell’ex Ambito A4 (assistenti sociali, sociologi, educatori ecc.), oggi contrattualizzati dal Consorzio A4.

Mi scusi però i livelli occupazionali non potrebbero essere mantenuti anche con Avellino capofila?

Il comune di Avellino non è riuscito ancora a trovare una soluzione per i suoi 21 Co.Co.Co che lavorano da anni presso l’Ente si figuri se può pensare di farsi carico dei professionisti del Consorzio A4. E poi le ho già detto che ci sono delle promesse da rispettare… Tra le altre cose, il Comune di Avellino, in modo spietato, insiste per svolgere il ruolo di Comune capofila dell’Ambito nonostante le difficoltà connesse ai limiti imposti dal patto di stabilità che non permetterebbero di contrattualizzare neppure un’unità lavorativa. Solo per alcuni collaboratori si aprirebbe una vana possibilità di collaborare con uno dei soggetti del III settore che ruotano intorno al Comune di Avellino, senza nessuna garanzia per il futuro. E’ in questo modo che il Comune di Avellino intende stabilizzare il sistema di welfare sul territorio del nuovo Ambito? Sarebbe, invece, più intelligente che Avellino aderisse al Consorzio A4. In provincia di Avellino, tra le altre cose, ci sono altri tre Consorzi sociali: Ariano Irpino, Lioni ed Atripalda perché si vuole a tutti i costi far chiudere solo il Consorzio A4”.

Sarà anche vero quello che lei dice, ma intanto La Verde ha parlato di un risparmio consistente con Avellino capofila a partire dal venir meno della figura del direttore …

Il Comune di Avellino e gli altri Sindaci del Pd non hanno fatto bene i conti ! Pensi che nel triennio 2013-2015 il nuovo Ambito gestirà circa 15 milioni di euro di finanziamenti. Il costo complessivo per il triennio dell’intera struttura del Consorzio A4 sarebbe pari a 1.050.000 comprendente il direttore, il segretario, il ragioniere, il revisore del conti e n. 21 professionisti. Perché non avviare la stabilizzazione del sistema come hanno già fatto i Consorzi di Atripalda e quello di Lioni (tra l’altro gestiti dal Pd) ? Un milione di euro su quindici, tra l’altro, mi pare una cifra onesta. Il direttore D’Elia, inoltre, attualmente ha con contratto che prevede un compenso mensile di 2.400 euro che proporzionato agli obiettivi che riesce a raggiungere, ai tanti finanziamenti che riesce a recuperare ed in virtù del curriculum che vanta, mi sembra che sia addirittura sottopagato. Ma il punto non è questo. Non capisco perché l’assessore La Verde afferma che il direttore D’Elia non è utile all’Ambito. Forse preferisce un tecnico “servo sciocco” da poter gestire alla bisogna. Noi preferiamo, invece, un tecnico serio che conosce da oltre 12 anni il nostro territorio e che negli anni ha fatto funzionare molto bene i servizi rispondendo direttamente ai sindaci e non agli interessi politici, come accade invece in qualche altro Ambito. Vorrei, infine, ricordare al Sindaco Foti e all’assessore La Verde che un veri politici mettono a frutto le buone prassi e non le ostacolano. I sistemi complessi dovrebbero essere gestiti da professionisti competenti e non da politici mascherati da tecnici.

C’è di mezzo la politica?

“Si, una politica che non può appartenere a chi ha a cuore le sorti della propria comunità e innanzitutto dei cittadini con maggiori difficoltà soprattutto in un momento di profonda crisi economica e sociale. Il Pd e Scelta Civica pretendono, con la forza e con l’arroganza, di accentrare nelle mani della città di Avellino la governance e la gestione del Piano Sociale di Zona dapprima riconoscendo alla stessa un voto ponderato pari al 49,6 per cento e, successivamente, dopo lo stop di 8 Sindaci su 16, accontentandosi del 35 per cento. Una sorta di mercanteggiamento istituzionale. Non solo, ma senza alcun rispetto per le altre Istituzioni, oltre al peso antidemocratico, il Sindaco Foti, pretende di individuare il coordinatore, l’ufficio di piano, il presidente e la sede. Insomma, immagina di poter gestire la programmazione sociale in autonomia. Sono certo che tale scelta non convince neanche quei Sindaci che invece per ordine di scuderia sono costretti a dare il loro assenso. Il Comune di Avellino ha dimostrato negli anni di non aver mai investito seriamente nel sociale così come, invece, hanno fatto gli altri 15 Comuni dell’ex Ambito. Sono preoccupato, quindi, che i danni creati dalla politica sulla città di Avellino negli ultimi 10 anni possano coinvolgere in negativo i servizi erogati nei restanti comuni.

In che senso?

Nel senso che parlano le attività, i servizi e i numeri. Il Consorzio A4 distribuisce 250 pacchi alimentari mensili alle famiglie più bisognose dei 15 Comuni soci; assiste 30 persone che frequentano i due Centri per diversamente abili di Petruro Irpino e San Martino V.C.; assiste a domicilio, a scuola e presso centri di aggregazione centinaia di persone; ascolta e prende in carico attraverso i propri professionisti migliaia di utenti e famiglie. Purtroppo, i tanti servizi che oggi eroga il Consorzio A4 rischiano di essere azzerati dall’arroganza del Comune di Avellino che, invece, a parte i proclami e le promesse, nel sociale fa poco o niente. Insomma, eliminare questi servizi significa mortificare un intero territorio e se il Comune di Avellino per anni ha gestito male il proprio Piano Sociale di Zona per la sola città di Avellino, noi siamo preoccupati in quanto difficilmente riuscirebbe a gestire servizi sociali in forma associata per tutto l’Ambito che comprende ben 100.000 abitanti. Nonostante le tante difficoltà provocate dalla DGRC n. 320/2012 che ha ridisegnato il nuovo Ambito A04, il Consorzio A4 continua a riscuotere successi: ultimamente è beneficiario di un progetto di servizio civile grazie al quale saranno avviati al servizio ben 28 volontari in servizio civile; è beneficiario, inoltre, del progetto Home Care Premium del valore di oltre 700.000 euro finanziati interamente dall’INPDAP per assistere oltre 135 persone residenti in uno dei Comuni soci del Consorzio. Neppure quest’ultimi due progetti sono stati finanziati al Comune di Avellino semplicemente perché lo stesso non ha ritenuto opportuno presentare i progetti danneggiando così, ulteriormente, i cittadini avellinesi. Lo sanno tutti che negli ultimi anni, il Comune di Avellino è stato primo, a livello provinciale, solo per incapacità progettuale perdendo milioni di euro di finanziamenti che invece potevano essere destinati a potenziare i servizi sociali che gli avellinesi non conoscono ancora. Per questo motivo, non accetteremo che venga liquidato così il Consorzio A4 che ha dimostrato una capacità gestionale di grande qualità dei servizi socio-assistenziali. Avellino deve decidere se aderire al Consorzio A4 pretendendo, ed in quel caso, un voto ponderato oppure pretendere una Convenzione ex art. 30 ma a partire dal rispetto del principio di “una testa un voto”. Su questo noi Sindaci ci batteremo fino in fondo per difendere le nostre comunità e per garantire che ciascun Comune dell’Ambito abbia piena dignità. Mi auguro che anche i Sindaci del Pd, nostri amici, decidano di difendere queste posizioni.

Perché il Pd si è opposto all’ASL e non vuole farla votare in seno all’Assemblea?

E’ una stranezza tutta del Pd di Avellino, visto che nel Consorzio di Atripalda ed in quello di Lioni, gestiti sempre dallo sesso partito, hanno fatto partecipare l’ASL addirittura nel Consiglio di Amministrazione. Sarebbe interessante che qualche illustre dirigente della direzione provinciale, sempre chiaro nelle spiegazioni, provasse a dare una risposta. Solo chi non è addetto ai lavori può immaginare di gestire un sistema di welfare locale senza un pieno coinvolgimento dell’ASL; giusto per informazione, l’integrazione socio-sanitaria si realizzare anche sul piano istituzionale”.

Stando alle spiegazioni come mai è stata sollevata una contesa di natura procedurale in ordine alla costituzione del soggetto giuridico durante l’Assemblea convocata al comune di Avellino?

Anche questo è il risultato di una politica all’insegna dell’improvvisazione e dalla mancanza di conoscenza. La Verde dovrebbe sapere che ben 13 Comuni dell’ex Ambito A4 hanno individuato, in Consiglio comunale, tra i mesi di maggio-luglio 2013, il Consorzio A4 quale forma giuridica di gestione dei servizi sociali del nuovo Ambito A04. L’art. 42 del TUEL assegna, appunto, al Consiglio comunale e non al Sindaco la competenza d’individuare le forme giuridiche di gestione associate dell’ente locale. Il Sindaco di Avellino, quindi, non può imporre agli altri 15 Sindaci di approvare quale forma giuridica di gestione associata una Convenzione ex art. 30 TUEL con Comune di Avellino capofila; potrebbe farlo solo se i Sindaci ricevono in merito un preciso mandato dai rispettivi Consigli comunali ma così non è stato. Avellino non può pensare di avere a che fare con un “branco” di ignoranti: prima di fare proposte insensate ed imporre scelte in danno ai cittadini dell’Ambito farebbe bene a documentarsi atteso che ha anche fior di dirigenti ed esperti che paga profumatamente.

Dunque, il fronte resta spezzato a metà con 8 comuni da una parte Avellino, Chianche, Pietrastornina, Montefredane, Altavilla Irpina, San Martino Valle Caudina, Pratola Serra, Tufo e 8 comuni dall’altra con Roccabascerana, Rotondi, Cervinara, Petruro Irpino, Grottolella, Capriglia Irpina, Prata di Principato Ultra e Torrioni. Stando così come andrà a finire?

Attendiamo con fiducia l’incontro del 27 agosto p.v. in Regione Campania con l’auspicio che la cordata dei sindaci Pd e Scelta Civica che sostiene la scelta di Avellino capofila “asso pigliatutto” possa avere un sussulto di dignità e riflettere prima di ratificare tale scelta, anche perché non vorrei mai trovarmi nelle condizioni di dover tradire l’interrese della gente che mi ha eletto per difendere, invece, l’interesse di qualche dirigente del Pd che consuma giochi politici sulla pelle delle persone più svantaggiate. Io non rinuncio a guardare negli occhi i miei cittadini per un interesse di partito. L’appello che faccio ai miei colleghi Sindaci è quello di cercare di ragionare con la propria testa senza farsi trattare da burattini, perchè i servizi sociali si rivolgono a tanti anziani, disabili, minori, poveri, immigrati e non hanno nessun colore politico ma devono essere erogati a chi ha più bisogno e non a chi ha una tessera di partito”.