Isochimica -Della Pia (Prc): “Sigillare i capannoni”

della pia rifondazione“L’annuncio dell’Assessore all’Ambiente e alla Sicurezza urbana, relativo agli interventi di messa in sicurezza,  non bonifica, dei capannoni e dei manufatti depositati nell’area di sedime dell’ex Isochimica se pur  provvisoria e positiva, in quanto sottolinea quantomeno la consapevolezza dell’Amministrazione riguardo la pericolosità dell’agglomerato”. Così il segretario provinciale del Prc, Tony Della Pia. “Pur tuttavia  pone una serie di interrogativi riguardanti fatti e circostanze con valenza sostanziale.  In primo luogo specifichiamo ,credendo alle perizie redatte da tecnici specializzati, che i 469 manufatti all’epoca sono stati realizzati senza tener conto delle direttive inerenti all’incubazione dell’asbesto,bensì prodotto di un’impasto unico tra calcestruzzo e fibra,pertanto trattasi di veri e propri cubi di amianto nudo. In seconda instanza rileviamo, dalle affermazioni dell’assessore, l’opportunità di sigillare i capannoni stessi ..” per evitare l’eventuale fuoriuscita di fibre all’esterno” quindi lo stesso non esclude tali possibilità, a tal proposito invitiamo  a chiarire se il provvedimento scaturisce da supposizioni o da studi effettuati, considerato che gli stessi fabbricati sono già stati oggetto di bonifica, e che le somme oggi erogate per l’intervento sono di natura pubblica, inoltre, poichè non si esclude che la circostanza abbia già prodotto la dispersione “nell’aria di invisibili e letali fibre di amianto” chiediamo se non si ritiene opportuno attuare una serie di rilevazioni,oltre a quelle già rappresentate, riguardo il livello di contaminazione del territorio,relativamente alle falde acquifere, in virtù dell’enorme quantità di sostanza interrata , e al DNA del terreno e della vegetazione circostante. Siamo consapevoli che l’attuale Amministrazione non ha responsabilità regresse, per tale ragione auspichiamo che la stessa assuma posizioni di parte,schierandosi senza tentennamenti al fianco delle vittime – popolazione e lavoratori – resistendo anche ad eventuali pressioni esterne,e  si attivi per fare luce su una delle pagine più oscure che ha colpito la nostra Provincia, chiedendo conto,  a livello regionale delle ragioni che hanno portato alla estromissione dell’area ex Isochimica dal registro delle aree inquinate di interesse nazionale, e sul piano locale le motivazioni politiche ed amministrative scaturigene dei diversi provvedimenti che dal 1983  sono stati adottati,provocando di fatto, notevoli rallentamenti e valutazioni superficiali,risultati catastrofici Tutto ciò unito alla costituzione di Parte Civile in un’eventuale processo, rappresenterebbe un liberatorio atto di civiltà”, conclude Della Pia.