Congresso Pd – Famiglietti “autorottamato”, il dibattito ruota intorno a Fierro e De Luca

famiglietti de luca fierroLucio Fierro – con le dovute proporzioni – riesce a sprigionare in provincia di Avellino una carica mediatica simile a quella che Silvio Berlusconi occupa nel Paese. Tale considerazione può apparire un eufemismo ma, – a ben osservare – l’attenzione che gli viene rivolta dalle testate giornalistiche irpine, ci si rende conto che il leader dei bersaniani ha ancora quella capacità di attirare su di se il dibattito politico per intere settimane.

Una capacità straordinaria se si considera che, ormai, il gruppo politico che nel Pd fa riferimento a lui è quasi stato completamente azzerato, sia negli organismi dirigenti del partito che nei ruoli istituzionali. Il segreto della visibilità di Fierro è sfruttare ogni occasione per alzare il tiro, cercare lo scontro con l’area che fa riferimento ad Enzo De Luca, e apparire sempre e comunque più realista del re, anche rasentando il ridicolo (vedi non voto a Foti al primo turno al comune di Avellino).

Dunque, il Partito Democratico irpino resta conteso da: De Luca, da una parte, e Fierro dall’altra. Nel limbo i parlamentari Valentina Paris e Luigi Famiglietti, a cui si aggiunge la consigliera regionale, Rosa D’Amelio. Isolati e ininfluenti appaiono un manipolo di “ribelli” come Franco Vittoria che sono in attesa di trovare un lido dove approdare.

In questo andazzo – tra poche settimane – si celebrerà il congresso provinciale, e il dibattito politico stenta a prendere una piega diversa. All’orizzonte la solita nomenclatura con il carico di discorsi triti e ritriti. Non esiste alcuna novità degna di nota. La misura è colma. Eppure la speranza del futuro si era intravista.

La breccia era affiorata intorno al gruppo dei renziani. Luigi Famiglietti e Roberta Santaniello avevano condotto le Primarie per la scelta dei parlamentari facendo trasparire un desiderio di rottura con il passato: sia nei metodi che negli uomini. Acquisito il risultato positivo con l’elezione di Famiglietti alla Camera, invece, tutto si è arenato. Per la verità, la Santaniello ancora di recente ha mantenuto ferme le proprie idee di “rottura”. Famiglietti, invece, no. Il parlamentare e sindaco di Frigento ha scelto la strada comoda: il compromesso, il dialogo, la mediazione con Enzo De Luca.

Famiglietti, probabilmente deluso di non essere riuscito ad eleggere neanche un consigliere comunale di area Renzi al comune di Avellino, ha ritenuto più agevole la strada del basso profilo. Ha ammainato la bandiera della “rottamazione” per infilarsi, sperando di non farsi notare, sotto la bandiera della “conservazione”.

Un percorso politico incomprensibile che ha disilluso e distolto dall’impegno quanti avevano visto in Famiglietti, e la proposta politica da egli rappresentata, la possibilità di un ritorno all’impegno politico e alla militanza in un Pd in cui pullulava forte il desiderio di cambiare tutto, aprendosi – finalmente – alla costruzione di un nuovo e moderno gruppo dirigente anche in provincia di Avellino.

E invece Famiglietti ha scelto di “autorottamarsi”; la Paris non ha ancora capito di essere stata eletta parlamentare; e il dibattito politico nel Pd irpino ruota – ancora tutto – intorno a Fierro e De Luca…