Sovraffollamento carceri e pianta organica insufficiente: la nota del vicesegretario Nazzaro

carcere Sant'Angelo dei LombardiSant’Angelo dei Lombardi – Presso la Casa di Reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi il numero dei detenuti supera di ben 40 posti il numero previsto. Infatti a fronte dei 150 posi possibili, si contano 190 detenuti. Numero che sembrerebbe destinato a crescere. Ma i problemi sono destinati ad aumentare in quanto la pianta organica, presente nel carcere, è insufficiente.

Il carcere di Sant’angelo, inoltre – come spiegato nella nota del vicesegretario Nazionale Ciisa/Penitenziari, Giuseppe Nazzaro – a fronte della pianta organica 120 e 4 unità femminile, più il personale Amministrativo e dell’area Sanitaria–Educativa, riferita alla tabella all’epoca dell’apertura e dell’inaugurazione dell’anno 2004, attualmente è priva della figura di Sottoufficiali come sovrintendente ed Ispettore e ancora oggi dalle varie graduatorie Nazionali di Mobilità sembrerebbe satura delle unità, non si è provveduti a colmare come organico il personale femminile, pertanto oggi la C.R. di Sant’Angelo dei Lombardi né è priva, anche sé è rimasta “non conoscendo ancora le ragioni” un’ unità, anche sé la stessa doveva essere trasferita alla sede richiesta risultata primis in graduatoria, ma fatto strano il Dipartimento ci blocca il trasferimento, senza sé senza ma, dove lo stesso Dipartimento dichiara di non sapere che il Dirigente di Avellino avrebbe preso servizio presso la C.C. Bellizzi Irpino”.

“Da una parte blocca un trasferimento già in atto, dall’altro canto – continua Nazzaro – non è a conoscenza del fatto che una Dirigente di un Istituto, vinto il ricorso al TAR dopo il provvedimento ad un’altra sede, la stessa ritorna senza che gli organi preposti diano esecuzione alla sentenza stessa e come sé l’unità femminile di Sant’Angelo dei Lombardi dopo aver ricevuto il provvedimento del suo trasferimento, nello stesso giorno della revoca al trasferimento si fosse recata presso la sede richieste tralasciando di fatto dei due provvedimenti quello a Lei meno favorevole. Oggi la collega si fosse trovata in un’altra Città e Regione, ma mi chiedo cosa sarebbe successo alla Poliziotta sé avrebbe fatto ciò, ma il fatto stesso che la revoca del suo trasferimento non è stato “almeno sembra” motivato, chi pagherà alla dipendente i danni subiti? Quando tutte le unità femminile sono state messe in mobilità per trasferimento a Lei fuorviatemene l’Amministrazione agisce inaspettatamente con un provvedimento indubbio”.

La pianta organica effettiva  - sottolinea – è pari a 120 unità  e circa quarantacinque risulterebbero distaccati in Regione Campania con provvedimenti ad doc ormai saturi nel tempo, mentre ad altri sembrerebbe che devono rispettare i vari A.Q.N. e tutto ciò che rispecchi tale norma. Presso il suddetto Istituto, invece, ci sono in entrata da varie Regioni d’Italia Centro-Sud circa quaranta  unità in entrata e alcuni di essi si troverebbero anche distaccati presso Ntp (AV) distacco su distacco senza che nessuno abbia coraggio di dire ciò, come detto la scrivente O.S. Ciisa aderente  alla Fsa-Cnpp, non può che risollevare tali incresciosi inconvenienti sperando che chi di dovere inizia da subito a dare un segno tangibile di  trasparenza.  Ancora la situazione potrebbe scivolare nel baratro sé non si porrà un freno, infatti è da poco la notizia che ancora alcune unità dovranno essere distaccate presso la C.C. di Avellino Bellizzi Irpino per l’apertura del nuovo padiglione e dove d’altronde sembrerebbe che la stessa Amministrazione Centrale vuole mettere in mobilità decine di unità prendendo tale forza dalla graduatoria di mobilità degli anni precedente! Sembra proprio che in questo caso il tempo e gli sbagli fatti non hanno dato lume a questa Amministrazione in certi momenti un po’ miope, infatti il problema si ripete…!! Se la memoria mi presta attenzione, alla C.R. in esame le OO.SS. firmatarie di tale accordo scellerato,  dopo circa un anno dall’apertura, misero in mobilità 70 unità di P.P. prendendo dalla graduatoria 2003, cioè prima dell’avvenuta apertura, come oggi sembrerebbe ripetersi il problema. Quel personale che non ha chiesto il trasferimento alla C.C. di Bellizzi Irpino come si spiegherebbe e chi lo andrà a farlo calmare, dicendogli; visto che è solo per poche decine di persone la mobilità, non si dovrà preoccupare sé dopo 20 anni dovrà aspettare perché l’Amministrazione..!!”.

“No, ora ciò non dovrà più succedere e suggeriamo alla stessa Amministrazione per i padiglioni da aprire di eseguire interpelli il Nazionale di mobilità  straordinaria, così facendo non si creerebbe lo stesso problema sorto in alcune realtà e special modo presso la C.C. di Bellizzi Irpino.

Prima si è indetto un interpello Regionale per l’apertura del nuovo padiglione poi per magia lo stesso personale si è trovato all’interno dei vecchi padiglioni, mentre in primis istante il personale effettivo avrebbe disertato l’interpello Regionale dopo l’Amministrazione locale indice solo per il personale effettivo l’interpello di mobilità interna, senza però nessuna unità nel ruolo dei sottoufficiali.

Ecco  - conclude il vicesegretario – questo è un segno tangibile di come una P.A. attenta potrà finalmente dire che i propri uomini sono veramente figli di una stessa madre e padre; sono e fanno parte della stessa famiglia: la giustizia”.