Todisco (Pd) – “La Lengua deve dimettersi. Al suo posto gestione collegiale del partito”

pd todiscoAvellino – “Così non si può andare avanti dobbiamo necessariamente spostare il dibattito dalle beghe attuali ad un ragionamento più sereno e pacato che favorisca lo svolgimento del nostro lavoro. Ciò si può ottenere solo attraverso la costituzione di una gestione collegiale governata da organismi  del collettivo che vedono la rappresentazione di tutte le anime del partito”. Questa la proposta dell’ex vicesegretario Francesco Todisco a chiusura dell’incontro di stamane, 5 agosto, presso il circolo Foa di Avellino.

Il PD irpino deve uscire dal pantano in cui si trova. Agli schiaffi e alle provocazioni  che ci vengono mosse –spiega – noi reagiamo per difendere la dignità di quel collettivo che crede ancora nel Pd. Le domande che noi ci poniamo sono numerose e per il momento ancora non siamo riusciti ad ottenere una risposta plausibile. In tal caso chiederemo scusa altrimenti saremo noi che ci aspetteremo delle scuse da qualcuno”.

Gli interrogativi del circolo Foa sono molteplici, dall’approvazione delle liste del Pd e dalla modifica delle stesse a quattro ore dal termine di presentazione, passando alle deleghe all’assemble dell’Asi di Iacovacci e Adiglietti fino a toccare il tasto dolente che è costata all’ex vicesegretario il ritiro della nomina ovvero “Perché si è preteso di votare il bilancio consuntivo del 2012 quando ancora non era stato approvato il bilancio del 2011? e soprattutto – incalza Todisco – perché la segretaria Lengua ha proclamato l’approvazione del bilancio senza il numero legale. Come mai in seguito a questa vicenda del bilancio c’è stata la mia revoca? E come mai questa revoca non è stata discussa in direzione provinciale ma divulgata attraverso un comunicato stampa? Ho letto con attenzione l’intervista del segretario Lengua, nella quale mi da del bugiardo sulla mia affermazione sul fatto che lei abbia detto che Foti e altri l’abbiano pressata per richiedere la mia revoca dimenticando totalmente quanto aveva scritto nel comunicato stampa avvalorando la mia tesi”.

E ancora: “Il PD irpino non può reggere in queste condizioni specialmente se si tiene conto che a breve ci troveremo, probabilmente, di fronte alle elezioni e, sicuramente, al congresso. Bisogna fare un ragionamento serio. Qui sembra che Avellino si stia muovendo proprio come sta facendo Roma in questi giorni accontentandosi in nome della stabilità di governo perdendo di vista il vero obiettivo della Sinistra nel voler cambiare le cose. La nota di Letta non può dirsi soddisfatto a margine dell’intervento di ieri di Berlusconi. I toni dell’ex premier erano in netto contrasto con quella che è la visione della democrazia del PD e di come si muovono i poteri all’interno della Repubblica e dice molto se trasponiamo quanto accade a Roma con quanto accade ad Avellino”.

Secondo Todisco infatti, le assonanze tra Roma ed Avellino sono tantissime: “Il PD non ragiona più sull’Acs e sulle reti idriche che perdono acqua; non ragiona più su Irpinia Ambiente e sull’appesantimento che alcuni comuni stanno causando all’azienda e non ragiona più sul sistema integrato dei rifiuti; sui trasporti; sulla sanità; nella capacità di chi difende il minimo assetto produttivo per poi ripartire alla fine della crisi. Nella questione Acs, La Lengua, De Luca e De Stefano sono solo gli esecutori di un progetto e non le intelligenze messe in campo. Trovo alquanto strano il patto tra PD e Scelta Civica e come la vicenda del bilancio dell’Acs prima il bilancio screditato continuamente venga in brevissimo tempo approvato e di li a poco nominato un nuovo consiglio di amministrazione e lasciare in carica anche il presidente del collegio che era stato il primo a sostenere la non veridicità del bilancio,noi avremmo fatto altro: se il bilancio non era veritiero noi avremmo chiesto la sospensione al fine di studiare bene il caso”.

Non manca il riferimento alla nuova gestione comunale targata Foti : “Anche al Comune si è affermata la volontà centrista del potere ad ogni costo con una nuova ideologia, un progetto moderno che lascia più spazio alla tecnica e poco alla politica. Le linee programmatiche del Sindaco sono molto lacunose”.

Le questioni del Pd ad Avellino non si risolvono con le beghe – conclude l’ex vicesegretario PD - Lo scenario politico è mutato e si assiste ad una frammentazione del quadro politico. Il PD rispetto a questo mutamento deve mettere i piedi nella realtà: riavviare la ricerca di sinistra come modo di percepire la realtà di mettersi in moto nella ricerca di una propria idea di mondo guardando ciò che accade sotto le varie sfaccettature ragionando su temi e contenuti”.