Quelli che si ritroveranno con la “sciolta” civica, faranno mangiare il panettone a De Stefano?

centroScelta Civica è a rischio implosione anche in provincia di Avellino. In questi giorni tormentati in cui si è tenuta una riunione burrascosa tra i vertici nazionali del movimento centrista, con lo strappo e l’addio annunciato e poi ritrattato del professore Mario Monti, anche in Irpinia il percorso appare assai accidentato.

L’entusiasmo che aveva accompagnato la discesa in campo di Angelo D’Agostino, sembra che stia scemando. Alcuni sindaci avevano optato per il sostegno al parlamentare di Montefalcione, azzardando addirittura un posizionamento in attesa delle prossime scadenze elettorali regionali. Lo aveva fatto anche il consigliere regionale Ettore Zecchino, consapevole che per una riconferma dovrà “faticare” per farsi rieleggere, considerato che la scialuppa di salvezza come fu l’Adc di Pionati non ci sarà nel 2015.

E così il posizionamento di tanti sindaci aspiranti consiglieri regionali. In primis il sindaco di Grottaminarda, Giovanni Ianniciello che non potrà più candidarsi alla guida della propria comunità in quanto è alla fine del secondo mandato. E poi le giovani e ambiziose fasce tricolori come quella di Atripalda, Paolo Spaguolo, e Pratola Serra, Tonino Aufiero. Ma non disdegna di essere considerato neanche il sindaco di Cassano Irpino, Salvatore Vecchia.

Ma in politica i tempi incidono non poco sulle fortune dei protagonisti. Per questo, i sindaci che avevano optato per il sostegno a Scelta Civica per smarcarsi dall’Udc di De Mita e accarezzare ambizioni future, potrebbero ritrovarsi in autunno al punto di partenza. Appare più che mai evidente l’inesperienza di Monti nella gestione dei processi politici del proprio movimento. Si avverte anche nei territori, dove convivono opinioni diverse sul futuro politico del partito a partire dalla collocazione europea. La discussione sull’approdo nel Ppe rappresenta uno dei nodi fondamentali da sciogliere in vista delle elezioni europee del prossimo anno.

Intanto l’Udc di Casini si riorganizza sul piano nazionale pensando ad un nuovo contenitore centrista che vada oltre l’esperienza dell’Agenda Monti.  Ad Avellino il parlamentare Giuseppe De Mita dovrà necessariamente convivere con il collega D’Agostino, i quali gioco forza dovranno ritrovarsi sotto lo stesso tetto. La coabitazione farà generare nuove contraddizioni. L’Udc intende rafforzare il dialogo e la collaborazione con il centrodestra, come è avvenuto all’Asi e all’Alto Calore. Scelta Civica, invece, guarda al centrosinistra, lo ha fatto con il sostegno a Paolo Foti al ballottaggio alle comunali di Avellino, e confermato negli enti di servizio.

Ma il divenire della politica potrebbe suonare l’alt a D’Agostino troppo spinto a sinistra. E’ noto a tutti che il suo ingresso in politico è dovuto ad un rapporto stretto con Montezemolo,  il quale commentando con il Corriere della Sera le ultime vicende politiche nazionale ha detto: “Le sentenze quando arrivano all’ultimo grado di giudizio si devono rispettare. Berlusconi può uscire bene da questa vicenda se saprà mantenere i nervi saldi, continuare a sostenere il governo Letta lealmente (come ha peraltro fatto sino a ora con persino maggiore convinzione del PD) e lavorare alla rifondazione di un’area liberale e moderna di centro destra, di cui l’Italia ha grande bisogno. A questo progetto, se impostato seriamente, e con grande attenzione alla qualità della classe dirigente, molti, fuori e dentro la politica, sarebbero interessati a dare un contributo».

Le dichiarazioni di Luca Cordero di Montezemolo paventano un proprio ingresso nella “politica attiva”, a capo di un nuovo centrodestra. L’evoluzione del quadro politico sarà sostanziale. Dunque, anche i suggerimenti di Gargani e Zecchino che, nelle ultime settimane, hanno spinto insieme a Mancino per una collaborazione , tra Scelta Civica e Pd, sulla gestione degli Enti, potrebbe ritrovarsi già in crisi. Il presidente dell’Alto Calore, Lello De Stefano, mangerà il panettone?