Consorzio A4 – A rischio il futuro degli operatori. In una lettera lo “sfogo e la rabbia”

Operatori A4RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Lettera firmata da parte degli OPERATORI del Consorzio Pubblico di Servizi Sociali Ambito A4.

Gent.mo Direttore, La preghiamo di voler pubblicare questa nostra missiva, avente l’unico obiettivo di portare “nuovamente” all’attenzione dell’opinione pubblica lo scempio che si sta compiendo, sulla pelle nostra e dei tanti utenti, da parte di una “politica poco accorta al bene pubblico” che vuole, a nostro modesto parere, solo personalizzare la gestione del sociale in provincia di Avellino.

Noi, operatori a vario titolo del Consorzio Pubblico di Servizi Sociali Ambito A4, a condizioni molto più vicine all’utenza che assistiamo, abbiamo sempre prestato la nostra opera “senza se e senza ma”, con l’unico obiettivo di garantire l’efficacia e l’efficienza dei servizi. Da oltre dieci anni subiamo le stravaganti decisioni di funzionari e politici che, in vari momenti storici, hanno dapprima accorpato, poi scorporato per poi accorpare nuovamente un Ambito Territoriale Sociale che non riesce a trovare pace e dimensione.

Alla luce delle ultime, poco chiare quanto bizzarre lotte tra i potenti di turno, non chiediamo altro che qualcuno, magari “davvero” addetto ai lavori, abbia la compiacenza di spiegare cosa succederà a padri e madri di famiglia che, in un periodo non florido, si vedranno scippare il lavoro: un lavoro che, fino a prova contraria, ha una sua utilità sociale ed un suo impatto territoriale forte.

Se nell’ultimo decennio il sociale ha funzionato sul territorio dei 15 Comuni dell’ex Ambito A4  non è certo merito dei burocrati di turno ma, fuor di dubbio, di quelli come noi che, malgrado le difficoltà, non si sono mai sognati di far saltare gli equilibri, dimostrando sempre serietà ed impegno. Se dopo anni di servizio non siamo neanche degni di conoscere la nostra sorte, abbiate almeno il coraggio di dircelo in faccia.

Insomma, per non farla troppo lunga, con questa nostra esternazione, vorremmo sapere quali sono le intenzioni nei nostri riguardi. Fateci capire se avete già deciso come dovrà funzionare il sistema. Noi lavoreremo ancora? Avete già i nomi di chi dovrà prendere il nostro posto? Perché, per voler dire le cose come stanno, il dubbio che ci attanaglia è che, le tante inutili reticenze a voler trovare un accordo, dipendano solo dal fatto che si sia già venduta, anzitempo, la pelle dell’orso.

Tra le altre cose, c’è anche da dire che noi lavoriamo, da oltre 10 anni, per un “ente pubblico”: al punto in cui siamo, questa è la cosa più assurda, invece di avviare il processo di stabilizzazione, come ha fatto ad esempio il Consorzio di Atripalda, se si continuerà su questa strada, non potremo far altro che sperare di elemosinare un posticino di lavoro presso un’associazione o presso una cooperativa … buttando a mare anni ed anni di sacrifici!