Bus in scarpata: ipotesi rottura trasmissione. Martedì l’autopsia sul corpo dell’autista
Si terrà, con ogni probabilità, nella giornata di martedì l’esame autoptico sul corpo di Ciro Lametta, l’autista dell’autobus precipitato dal cavalcavia sull’autostrada A16, provocando la morte di 38 persone e numerosi feriti. Il corpo di Lametta è custodito presso l’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino, in attesa dell’autopsia che dovrà chiarire se l’uomo sia stato vittima di un malore. Si tratta comunque di un’ipotesi ritenuta poco plausibile dagli inquirenti, che avendo raccolto le prime dichiarazioni dei sopravvissuti hanno compreso che il 44enne alla guida del mezzo ha tentato di tutto per evitare il terribile schianto. Ciro Lametta, infatti, secondo quanto sta emergendo, ha cercato di fare ogni manovra per fermare l’autobus, anche se non sono stati rinvenuti segni di frenata sull’asfalto. Doveva essere sicuramente lucido per decidere, tanto da aver provato a rallentare la corsa del pullman sulla barriera di cemento che, invece, ha ceduto. L’ipotesi al momento al vaglio dei tecnici incaricati dalla Procura di Avellino farebbe pensare alla rottura dell’albero di trasmissione del mezzo che spaccandosi avrebbe tranciato anche il tubo dell’aria del sistema frenante e questo avrebbe impedito all’autista di controllare il mezzo. Infatti, se si rompe l’albero di trasmissione infatti – dicono i tecnici – non c’è più “collegamento” tra motore e ruote e, di conseguenza, non c’è più alcuna azione frenante del motore. Inoltre, un albero di trasmissione rotto agisce come un’elica impazzita che potrebbe aver tranciato i tubi dell’aria che consente il funzionamento dei freni veri e propri. Al momento restano ipotesi, che però potrebbero offrire una chiave di lettura per fare piena luce sulla grande tragedia di Monteforte Irpino.