Avellino – Lello De Stefano alla guida dell’Acs

lello de stefanoAvellino – “Questa vittoria è la vittoria di tutti i sindaci. Sarà un’impresa difficile ma con l’aiuto di tutti ce la faremo. Da domani inizieremo ad organizzare l’azienda con caratteri manageriali. Ringrazio il presidente uscente, D’Ercole, per quanto fatto finora”.

Questo il commento a caldo del neo eletto Presidente dell’Acs, Raffello De Stefano.

La nuova era dell’Alto Calore è iniziata, ieri alle 21.55, quando il 46.48% ha scelto la nuova amministrazione targata PD/Scelta Civica. Al fianco di Lello De Stefano nella gestione dell’ACS ci saranno Maria Lucia Chiavelli e Raffele Bruno in qualità di consiglieri.

All’assemblea di ieri, 24 luglio c.a., ha partecipato l’83.496% degli aventi diritto. Appena il presidente D’Ercole ha dato inizio ai lavori, Antonio Verzino, sindaco di Reino, delegato dalla Provincia del dott. Coppola, pone ai presenti un’eccezione preliminare che non riuscirà a portare a termine a causa degli innumerevoli interventi da parte dei sindaci indignati per quanto proposto da Verzino.

verzinoGli argomenti che verranno discussi oggi – spiega Verzino – sono argomenti di fondamentale importanza e necessitano approfondimenti molto accurati. Per questo motivo chiediamo il rinvio della seduta. Inoltre chiediamo di rivedere la proposta della riduzione del consiglio di amministrazione da 5 a 3 e votare per farla rimanere a 5”.

iannicielloMa la maggior parte dei sindaci presenti in aula non ci sta, rinviare nuovamente la seduta sarebbe assurdo. “Chiedo di non prendere in considerazione l’eccezione preliminare fatta poc’anzi – afferma Ianniciello riprendendo il pensiero di tutti i sindaci intenzionati ad andare avanti – Dobbiamo preoccuparci dei nostri cittadini è ora di dar loro una risposta non possiamo ancora rimandare”.

Dopo numerosi interventi sul da farsi, D’Ercole mette ai voti la proposta di rinvio della seduta: con il 48.14% dei votanti favorevoli, i lavori possono riprendere e D’Ercole da lettura del bilancio anche se costretto a fermarsi più volte per chiedere silenzio in sala.

Dalla relazione, D’Ercole, non può non lasciar trasparire il rammarico nel lasciare la gestione dell’Acs in queste condizioni. Un’azienda fortemente provata dalla ristrutturazione del debito e dal mancato affidamento del servizio idrico integrato da parte dell’ATO, ma che non ha smesso di intervenire per il risanamento della stessa riducendo gli esborsi e razionalizzando la gestione. D'Ercole

Abbiamo avuto negli ultimi tempi attacchi infondati che hanno creato ombre sulla gestione dell’ente  - dichiara infine il Presidente uscente – La maggior parte dei debiti  è stata risanata grazie alla messa in campo dell’azione del recupero crediti e chi dice che nella debitoria c’è il fallimento della gestione Acs si sbaglia di grosso. La produzione del 2013 è superiore agli altri anni, ciò che incide di più è l’aumento dell’energia elettrica. I debiti ci sono sempre stati – sottolinea D’Ercole – perché accorgersene solo adesso? Io sono qui per consegnare l’azienda. Non chiedo riconferme. La gestione è privata e bisogna gestire in maniera oculata altrimenti non andiamo da nessuna parte”.

E poi si rivolge ai sindacati “I sindacati devono tutelare il lavoro e non alimentare fumogeni che mettono in crisi l’azienda con dichiarazioni che non corrispondono a verità”.

abateSulla scorta di quanto espresso da D’Ercole prende la parola, Eugenio Abate, amministratore Acs: “E’ presente qualche defezione strumentale ma – chiarisce – non ci saranno tatticismi per non approvare il bilancio. Ora c’è bisogno di certezze e stabilità”.

E chiarisce una volta per tutte sul debito effettivo “ L’Acs ha un debito di 68 milioni di euro. Non danneggiamo un’azienda che ha bisogno di serenità”.

A questo punto prima di passare al voto si susseguono le dichiarazioni di voto dei sindaci che sono pronti a dire la loro su quanto appurato finora.

Prende la parola Raffaele Aurisicchio delegato dal sindaco di Santa Paolina “Bisognava invertire una rotta che non è stata invertita. aurisicchio Invito i sindaci a prendere in mano le proprie responsabilità e mettere una volta per tutte da parte la politica a favore della gestione dell’ente negli interessi delle province di Avellino e Benevento”.

Anche il Primo cittadino del comune capoluogo, Paolo Foti, prende la parola e si dichiara favorevole per l’approvazione del bilancio: “Condivido molto di quanto ha esposto D’Ercole poc’anzi. Non è possibile che quest’assemblea dia un messaggio negativo all’esterno in merito alla gestione dell’Acs. Se il bilancio non Fotivenisse approvato, le banche si allerterebbero in meno di due ore e ciò non gioverebbe alla ripresa dell’azienda. Il comune di Avellino vota a favore del bilancio per senso di responsabilità, per azienda, per i dipendenti, per ripartire, per dare servizi al territorio e risposte alla comunità”.

E sui rapporti tra sindaci ed amministrazione è pronto a fare una proposta: “Ho registrato la difficoltà da parte dei sindaci ad avere un rapporto con l’amministrazione sentendosi corpo estraneo. Propongo che si individui uno strumento per mettere in collegamento il consiglio di amministrazione e i sindaci. Una soluzione può essere un comitato ristretto di sindaci di indirizzo e valutazione attività dell’Acs che realizzano quella sinergia che attualmente manca”.

caponePensiero in parte condiviso anche dal sindaco di Montella, Ferruccio Capone, che si asterrà dall’approvazione del bilancio: “Per l’importanza del bilancio condivido quanto ha detto Foti ma approvandolo non faremo nessun bene. Votare per un bilancio che presenta inesattezze non ci da modo di essere coerenti e non è un atto di responsabilità”.

giudittaSi asterrà dal voto anche il sindaco di Summonte, Pasquale Giuditta, che espone le sue perplessità: “Bisogna che ci sia strategia, solo in questo modo daremo dignità ai cittadini. L’Acs non è preparata e non ha svolto attività per diventare un gestore unico. Doveva essere sintesi e aggregare i gestori presenti sul nostro territorio. Non si può reggere un’azienda sulla bollettizzazione. L’aumento delle bollette fatto per tirare avanti è illegittimo”.   

Prima di passare alla votazione del bilancio prende la parola Lello de Stefano:  La Provincia ha votato un votode stefano acspolitico e poi al momento del voto tecnico è andata via come un codardo. Bisogna approvare il bilancio. Lo dobbiamo ai cittadini e alle famiglie dei dipendenti dell’Alto Calore”.

Alle 20.37, dopo quasi due ore di dibattito, si va al voto: il bilancio viene approvato con il 44,3%.

Seguono le approvazioni della proposta di adeguamento dello statuto societario che prevede la riduzione del consiglio di amministrazione da 5 a 3 componenti e del gruppo dirigente che vede la vittoria di Raffaello De Stefano, nuovo presidente alla guida dell’Acs.

I lavori terminano alle 21.55