Federalismo: Caldoro,definire livelli prestazioni Nord-Sud

Anche nei dati di Confcommercio sul federalismo fiscale, “sia pure a volte interpretati non in modo corretto”, c’è “la conferma che la legge 42 non doveva essere gestita in modo per così dire ragionieristico: prima di tagliare sui costi bisognava definire i livelli omogenei di prestazioni da Nord a Sud”. Lo afferma in un’intervista al Mattino il governatore della Campania Stefano Caldoro. “L’aumento delle addizionali – spiega – risponde ad un obbligo imposto da una legge nazionale: le Regioni si stanno ripagando così il piano di rientro dal debito della sanità. E questo sfata la convinzione, ancora molto diffusa soprattutto tra i leghisti, che le loro tasse servano a pagare i nostri conti in rosso”. “Siamo di fronte al combinato-disposto di una situazione che da un lato ti obbliga a pagarti da solo il rientro dal deficit del passato e dall’altro a non poter incidere più di tanto sulla tassazione perché la tensione sociale esploderebbe. Che fare? Intanto bisognerebbe poter abbassare le addizionali per portarle alla media nazionale e soprattutto rivedere la redistribuzione della spesa pubblica in Italia. Solo così si adeguerebbero i trasferimenti pro capite sui nostri quattro settori di competenza: sanità, trasporti, sicurezza e istruzione”. Caldoro sottolinea che anche le Regioni sanno risparmiare: “Nel quadriennio 2010-13 – precisa – la riduzione sul tetto dei pagamenti delle Regioni toccherà il 26,3%. Nel 2010 erogavano di cassa 27,773 miliardi, quest’anno si scenderà a poco più di 20 miliardi. Di quei 27 miliardi, la Campania ne aveva 3,4: ora siamo praticamente a 2,4 miliardi. Siamo sicuramente i più virtuosi ma non sempre tagliare e ridurre le spese è una situazione sostenibile specie se si considera che le Regioni hanno il 90% di spesa obbligatoria. Come se ne esce? O allunghi i tempi di pagamento oppure riduci i servizi. Perché un fatto è certo: questo 26% incide su tutti i livelli dei servizi da noi erogati”.