Operazione Fidelity – L’irpinia “sotto la lente” della Guardia di Finanza

GUARDIA-DI-FINANZA_4-e1361908188341Nella scorsa settimana, i militari della Tenenza di Sant’Angelo dei Lombardi hanno portato a compimento una delle più complesse ed articolate indagini mai espletate su tutto il territorio irpino. Trattasi, nella fattispecie, dell’operazione “FIDELITY”, già nota alla cronaca per l’aver permesso, nell’ottobre 2012, di procedere all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un promotore finanziario il quale, nel corso della propria spericolata carriera di intermediazione, era riuscito a sottrarre ingenti somme di denaro, in danno di centinaia di risparmiatori.

Il servizio in parola ha preso spunto dalle numerose denunce-querele poste in essere dai soggetti lesi, dalle quali è stato possibile risalire alla presenza, sul territorio, di un promoter finanziario il quale, usufruendo del proprio ufficio presso la filiale di un noto istituto di credito nazionale, sito nel Comune di Lioni (AV), per mezzo di artifizi e raggiri e producendo falsa documentazione attestante inesistenti consistenze patrimoniali, si era appropriato, negli anni, delle disponibilità finanziarie a lui affidate, con la conseguente distrazione di all’incirca € 7.000.000,00, in parte dovuta a perdite in operazioni ad alto rischio – effettuate all’insaputa dei risparmiatori – ed in parte per finalità personali.

L’intera vicenda è stata, da ultimo, esaminata dal reparto operante, in collaborazione con il Nucleo Speciale Privacy ed il Garante per la protezione dei dati personali, anche sotto un profilo di carattere amministrativo, in virtù delle numerose violazioni perpetrate dal reo in materia di trattamento dei dati personali.

Nel caso di specie, l’attività d’indagine ha permesso di acclarare l’utilizzo da parte del promotore dei dati personali della propria clientela, da lui detenuti per l’esercizio dell’attività di intermediazione finanziaria, al fine di procedere all’esecuzione di investimenti ad alto rischio ed operazioni di natura bancaria a totale insaputa dei risparmiatori ed in assenza di alcun tipo di autorizzazione formale.

Tali dati, infatti, venivano impiegati per la compilazione e la sottoscrizione della modulistica richiesta per l’apertura di conti correnti, istituzione di carnet di assegni, ordini di acquisto, vendita di titoli, sottoscrizione di polizze e di disposizioni bancarie, il tutto ad integrazione del reato di “trattamento illecito di dati” di cui all’art. 167, comma 1, del Dlgs. 196/2003, permettendo, tra l’altro, l’irrogazione, nei confronti dell’istituto di credito, responsabile della gestione dei dati personali, di sanzioni di carattere amministrativo superiori, nel massimale, a € 5.400.000,00.

La conclusione dell’operazione “FIDELITY” assume, ad oggi, un’importanza significativa, non solo con riferimento all’ingente capitale movimentato ma, soprattutto, per la gravità e l’allarme sociale destato in un periodo di grave crisi economico-finanziaria, testimoniando, ancora una volta, la polivalenza d’impiego affidata al Corpo della Guardia di Finanza alla luce dell’interessamento dell’intera vicenda sotto un triplice profilo di carattere penale, fiscale ed amministrativo.