Pd, Santaniello: “Immaginiamo il cambiamento nel rispetto delle regole”

SANTANIELLO“Sembra più facile trovare una soluzione al rompicapo del cubo di rubik piuttosto che riuscire a dipanare con semplici considerazioni le mille contraddizioni del PD Avellinese”. Cosi Roberta Santaniello, dirigente del PD irpino.
“Dopo l’esperienza delle primarie, delle politiche e dopo la campagna elettorale per le amministrative, immaginavo si potesse costruire un nuovo momento per il PD in provincia di Avellino. Tuttavia, in coscienza, sento di dire che il PD può dire di aver vinto con i nomi in campo ma ancora una volta, e i dati lo confermano, non ha vinto con la gente e tra la gente. Non c’è nulla da fare, il PD cosi come è stato visto e impostato in questi anni, non ha quel coefficiente di attrattività che avrebbe dovuto avere nelliiniziale prospettiva del lingotto, con la capacità di coinvolgere le masse e, non è cosa da celare, che gli unici veri colpevoli sono coloro che questo pd hanno pensato e pensano di guidarlo”, aggiunge Santaniello che prosegue: “In questo momento poi, in cui dovrebbe configurarsi il cambiamento legato al congresso e quindi alla partecipata vita democratica di un partito, queste contraddizioni vengono fuori in maniera fortissima. Il mistero delle tessere, della mancata consegna delle stesse agli elettori democratici, un tesseramento interrotto per un anno (2012) per evitare di dare luce a numeri inesistenti che avrebbero cosi liquidato la legittimità di assemblee e coordinamenti ci da l’idea che vi sia la volontà di nascondere e celare una realtà che non esiste più e che non è più rappresentativa di nulla. Chi mastica un po’ di vita di partito sa bene allora che questo partito ha tutte le condizioni in questo momento per essere commissariato in quanto nessuno, da segretari a dirigenti non escluso nessuno, risulta legittimato nel proprio ruolo. E poi le bugie, un leitmotiv che ha caratterizzato gli ultimi anni di questo partito con continue smentite e racconti di realtà che non esistevano, frutto di mancanza di una reale leadership e piuttosto di una rispondenza al supremo ordine!!”.
Ancora: “Beh, questo PD, per utilizzare un linguaggio moderno, non ci piace, non ci piaceva quando già due anni fa chiedevamo di conoscere i bilanci e chiedevamo perché i circoli fossero lasciati soli a organizzare le loro manifestazioni e dovessero autotassarsi in un momento così complicato con la conseguenza che oggi non si organizza più nulla, non ci piaceva quando chiedevamo il rispetto delle regole di democrazia negli organi assembleari, non ci piaceva quando in ogni occasione ogni regola veniva sovvertita, non ci piaceva quando ci si difendeva a vicenda tra le cosiddette correnti di maggioranza pur di garantirsi nei nomi per le liste alle politiche e oggi ci si attacca a vicenda dicendo che quei risultati sono stati truccati. Non ci piace neanche oggi quando si convoca una commissione di garanzia che garantisce il niente considerando che non esiste una platea di democratici. Ed è in merito a questa che si consuma l’ennesimo atto di anti democrazia e mancanza di rispetto delle regole. La composizione di questa commissione di garanzia è fatta da persone non iscritte al partito, non essendoci stato tesseramento nel 2013 in effetti non è legittimata ad operare. Inoltre, in ogni organo democratico che si rispetti la presidenza della commissione di garanzia spetta (appunto a garanzia) alle minoranze.
Ebbene, nel PD non solo si elegge un presidente espressione della maggioranza (fittizia e solo presente nei nomi) lo si sceglie anche nella figura dell’attuale commissario dell’ATO, che dovrebbe essere persona super partes e lontano dagli organi democratici di un partito, mettendo in essere una condizione di berlusconiana memoria evidente anche ai sassi. Abbiamo spesso parlato di eticità e di moralità ma nei fatti poche volte queste parole hanno trovato applicazione in questo PD. Noi restiamo a immaginare il cambiamento nel rispetto delle regole, della democrazia, dell’eticità e della moralità; ne saremo fedeli sostenitori per dare spazio alla società di uomini e di donne che nel loro silenzio chiedono una mano. Voglio aggiungere al termine di questa riflessione tutta la mia solidarietà a Rosetta D’Amelio Consigliere della Regione Campania: sono certa, conoscendola, che sia assolutamente lontana dai fatti e che il tutto si risolverà in una bolla di sapone”.