Mazzoni: “Dall’Europa 20,5 miliardi per il Sud”. E sul caso Province:”Un grave vulnus per la democrazia”

foto erminia mazzoniStrasburgo – Esulta l’On. Erminia Mazzoni, Presidente della Commissione Petizione, dopo la buona notizia dell’accordo raggiunto a Strasburgo per il nuovo bilancio europeo per il 2014-2020.

I risultati raggiunti sono: più chiarezza e trasparenza sulle priorità, l’introduzione della clausola di revisione di medio termine a maggioranza qualificata e non all’unanimità ma anche la flessibilità  tra le rubriche del bilancio, sia per gli stanziamenti d’impegno che per quelli di pagamento” – afferma la Mazzoni che specifica: “Tradotto significa: obiettivi di spesa condivisi, nessun contributo aggiuntivo per gli Stati membri e la possibilità di adeguare gli impegni e le risorse in due anni – auspicando un’uscita dalla crisi – ma anche più risorse per il Mezzogiorno, per l’occupazione e le imprese. Inoltre, grazie alla flessibilità,  le risorse non spese (per la programmazione 2007/13 ad esempio ammontano a circa 50 miliardi) verranno destinate alla costituzione di un fondo per la promozione dell’occupazione e della riforma del mercato del lavoro“.

E ancora: “Se il budget complessivo risulta ridotto rispetto al passato, il capitolo dedicato alla politica di coesione e al nostro paese registra invece un incremento: con 29,6 miliardi di euro, di cui 20,5 miliardi di euro alle regioni del Mezzogiorno“.

Ma all’esultanza europea dell’eurodeputata sannita, si registra, invece, sul fronte nazionale la sua preoccupazione sul caso Province. E in relazione al giornata di ieri in cui il premier Letta ha annunciato la sua volontà di proseguire con l’abolizione delle stesse, afferma: “Letta annuncia un Ddl costituzionale ad agosto per rimediare all’assurdo provvedimento del Governo Monti, ma nel frattempo province come quella di Benevento che sarebbero dovute andare al voto nel 2013, cosa fanno?!

L’attuale situazione è un grave vulnus per la democrazia ed è una violazione di norme ordinarie e costituzionali” – continua la Mazzoni che conclude – “Il governo dovrebbe intervenire, in questo caso con decreto, per disciplinare la situazione. La struttura commissariale non ha più fondamento e al tempo stesso il consiglio è scaduto senza che siano state indette nuove elezioni. Spero il premier si renda conto che questa è una vera emergenza, che blocca i servizi ai cittadini nella incertezza del diritto. Mi auguro che il vertice di maggioranza si sia occupato di questo e non delle beghe poste da Monti“.