Avellino, Foti vada avanti con le ordinanze “anti-Super Santos”

super santosAvellino è una città estranea ai cambiamenti, arroccata nel suo conservatorismo, in cui ogni minimo accenno di mutamento finisce per provocare discussioni infinite che fanno immaginare fratture inesistenti. Così, alla prima azione di disciplina urbana adottata dal neo primo cittadino, ha confermato tale vocazione.

L’ordinanza comunale firmata dal sindaco, Paolo Foti, in cui si fa divieto di praticare giochi di qualsivoglia genere, che possano arrecare intralcio, disturbo o danni ai beni pubblici o privati o costituire pericolo per il transito pedonale, è finita sul banco degli imputati generando polemiche ed ironie. La sollevata di scudi – amplificata dalla stampa – ha costretto il sindaco a motivare le ragioni che lo hanno portato alla firma a tale ordinanza, eppure non doveva.

Il buon senso doveva illuminare – l’intera comunità avellinese – alla comprensione di tale dispositivo comunale che, invece, non può che essere solo il primo atto simbolico, a cui ne dovranno far seguito molti altri.

In questi anni, si è guardato con interesse ed ammirazione al modello di governo comunale di De Luca a Salerno, per questo ora che Foti sembra impegnato a praticarne uno simile ad Avellino, piuttosto che demonizzarlo va incoraggiato e sostenuto.

Il cambiamento di una città finalizzato alla crescita, non può che essere prima di tutto culturale, prima ancora che politico.

Il sindaco Foti vada avanti, realizzi le proprie idee. La medicina all’inizio certamente risulterà amara, ma solo attraverso una coraggiosa somministrazioni di iniziative come quella “anti-Super Santos”: Avellino potrà, finalmente, riuscire a guarire da se stessa.