Le Giornate dell’Energia ad Avellino. La seconda edizione con il Ministro dell’Ambiente Orlando

ministro andrea orlando ad av pAvellino – Nell’Auditorium dell’ex Carcere Borbonico si è tenuta stamattina la seconda edizione de “Le giornate dell’energia”, un’iniziativa nata quando il Governo non aveva ancora prorogato i termini per gli incentivi fiscali sulle ristrutturazioni e riproposta oggi, in uno scenario economico e produttivo del tutto identico a quello di qualche settimana fa, per approfondire vari aspetti e formulare auspici, indirizzi e proposte concrete che facciano dell’efficienza dell’edilizia pubblica e privata un’opportunità di innovazione e di rilancio economico.

È in questa prospettiva che Francesco Venezia, presidente Cna Impiantisti di Avellino, ha ritenuto necessario soffermarsi sul caso eclatante dell’edilizia privata, in quanto «gli edifici residenziali hanno un ampio potenziale di risparmio energetico che, se ben sfruttato, produrrebbe una riduzione dei consumi di energia nell’Unione Europea di circa l’11%. Ciò a sua volta porterebbe con sé la riduzione della bolletta energetica e della dipendenza dall’estero per l’energia, un minore impatto sul clima, insieme allo sviluppo delle imprese del settore e a un aumento dell’occupazione». Nell’ambito dell’area mediterranea, l’Italia è il Paese con il maggior consumo di energia nelle abitazioni, un dato, questo, da tenere nella massima considerazione se, come pare, l’efficienza energetica insieme al recupero edilizio ha un rapporto costi – benefìci positivo per le casse dello Stato.

Il segretario del Cna, Lucio Fierro, nel corso di un lungo e dettagliato intervento, ha fatto luce su quelli che sono i mali che affliggono il nostro Paese e, più nello specifico, l’Irpinia, protagonista di una crisi cominciata ben prima del 2008 e che ha subìto un’accelerazione notevole in concomitanza con la crisi internazionale. «A fronte della demagogia bisogna scegliere la via della chiarezza, assumendo posizioni nette nella lotta all’evasione fiscale e all’abusivismo», ha dichiarato Fierro che, sulla questione edilizia ha continuato: «non mi convince la proposta del Governo di puntare sulla grande espansione edilizia. Occorre piuttosto un piano edilizio diffuso, che compia la scelta dovuta di concentrarsi con serietà ed impegno sul patrimonio esistente».

Fa eco a queste dichiarazioni il Sindaco di Avellino, Paolo Foti, che definisce l’incontro «un’occasione stimolante e d’importanza non trascurabile per una città che voglia inaugurare una nuova fase della sua storia, avviandosi alla messa in sicurezza del patrimonio pubblico con interventi concreti».

Nel corso del convegno si sono succeduti poi gli interventi del Presidente della Camera di Commercio, Dott. Costantino Capone che, soffermandosi sul dramma attuale delle imprese, ha fatto luce sulla possibilità e sulla voglia della provincia di investire in questo senso con le dovute garanzie, sulla base di dati che documentano in tempi recenti l’avvio di attività da parte di giovani imprenditori trentacinquenni; quello di Raffaele Coppola, Presidente della Provincia di Avellino, che ha espresso l’auspicio di un sistema fiscale più giusto; quello di Giuseppe Calabrese, docente all’Università degli Studi di Foggia. Il professor Calabrese ha focalizzato il proprio intervento sul tema dell’energia all’ordine del giorno, concentrandosi, tutto sommato, sulla questione cruciale della distribuzione delle risorse. «In una realtà in cui non ci si può affidare neanche alle energie rinnovabili, dal momento che non tutte sono ambientalmente o economicamente sostenibili, – afferma Calabrese – il problema reale non sono le riserve, ma la distribuzione dell’energia in maniera economicamente efficiente». E non è una novità che oggi nel consumo dell’energia ci si comporti in una maniera per cui «a fronte di profitti privati ci sono grosse perdite collettive e si consuma più energia di quanto sarebbe lecito, in ossequio a un atteggiamento gravemente individualistico che se ne frega delle future generazioni, indebitandole energeticamente».

Il Ministro dell’ambiente, Andrea Orlando, cui sono andati i ringraziamenti per essersi impegnato fin da subito affinché quelli che comunemente sono chiamati ecobonus fossero prorogati, incrementati ed estesi ad altre tipologie di intervento, ha chiarito quale sarà la posizione del Governo in un contesto in cui, come appare ormai chiaro, la crisi ambientale si unisce alla crisi nel bilancio, ferma restando la certezza che «alcuni cambiamenti in atto sono irreversibili e necessitano dunque di strategie di adattamento. Gestire o far fronte al dissesto ambientale – continua Orlando –  aiuta anche in termini di Gap economico, in un paese già fortemente segnato in questo senso». Il Ministro si è dichiarato convinto che il Paese possa uscire da questo grave momento di difficoltà innanzitutto organizzando una gerarchia di priorità, che riguardino il riconoscimento di valori fondamentali. «Dobbiamo imparare a convivere con una seconda rivoluzione industriale, provando a farla rientrare entro criteri di sostenibilità, e costruire poi la terza rivoluzione in modo che non riproponga il conflitto tra ambiente, produzione e sviluppo».

E, per far questo, non c’è politica che tenga, se, come spesso si dice, abbiamo tutti la possibilità e la responsabilità di migliorare la situazione collettiva perché, come il professor Calabrese ha affermato più volte nel corso del suo intervento, «il comportamento quotidiano produce effetti sociali a livello aggregato, in senso positivo o negativo».