Il sindaco Foti: “Incontrerò De Mita non sarò da solo al comando”

foti«NON è più il momento dello scontro. A De Mita dico che sono pronto a un confronto sui problemi». Nel segno della distensione ad Avellino il primo giorno da sindaco di Paolo Poti, che ha condotto il Pd alla vittoria contro lo sfidante dell’Udc, Diño Preziosi. Ex democristiano, il neo primo cittadino guida un centrosinistra senza Sei, Idv e Prc: non è iscritto al Partito democratico, ma da tempo ha aderito all’associazione “360 Irpinia” fondata ad Avellino dall’attuale premier, Enrico Letta. «È iniziata una nuova stagione al comune di Avellino», conferma Foti. In che senso, sindaco? «La città deve ritrovare coesionee speranza di futuro. Con gli avellinesi tutti, senza distinzione di sorta, ho stretto un patto per restituire ad Avellino Usuo antico decoro e il suo ruolo di capoluogo dell’Irpinia». Il presidente Letta si è fatto sentire? «Lui è molto legato alla nostra esperienza. Si è informato e so che ha gioito per il significativo successo. Deve aver telefonato ma non sono riuscito a parlargli. Mi sono sentito, in vece con il ministro Orlando. Spero che questo rapporto possa essere utile per la città. Abbiamo l’urgenza di trovare una nuova sede del tribunale. L’idea è quella di utilizzare la caserma Berardi che ormai non è più funzionale per l’esercito. Il governo Letta può darci una mano». Lei ha una maggioranza schiacciante m consiglio comunale, quasi un monocolore Pd, ma immagina le larghe intese in linea con l’esempio di Letta. Perché? «Più che larghe intese confido nella collaborazione anche dell’opposizione: in questa fase la nostra città ha bisogno del contributo di tutti, soprattutto di coloro che hanno deciso di non esprimere il proprio voto. Ribadisco con forza e decisione un principio: la casa comunale sarà luogo di partecipazione e il sindaco non sarà più un uomo solo al comando». Le ha dato fastidio che la sfida elettorale di Avellino sia stata vista come il duello tra De Mita e Mancino? «Sì, perché non è andata cosi: si tratta di due personalità politiche autorevoli e diverse, che hanno segnato la storia. Ma ora la città ha la necessità di guardare avanti». Caldoro si è schierato con Preziosi. Sarà un problema per la sua amministrazione? «Non credo. Il vero problema è che il governatore Caldoro deve guardare con maggiore interesse e disponibilità alle zone interne. Il mondo non finisce a Napoli. E ora mi aspetto attenzione alle nostre emergenze, non scelte sempre penalizzanti che hanno fatto diventare la Regione matrigna per questi territori».

Fonte Repubblica Napoli – Pier Luigi Melillo