Ballottaggio (Av). Preziosi ribadisce: “l’ex Gil sarà il simbolo della rinascita culturale di Avellino”

preziosi iermano ambrosoneL’ex sede della Gioventù Italiana del Littorio di Avellino, comunemente nota come ex Gil, ha ospitato intorno alle ore 10:00 di stamattina la conferenza stampa del candidato di centro Costantino Preziosi, che al ballottaggio dei prossimi 9 e 10 giugno sfiderà il candidato di centrosinistra Paolo Foti.

Presenti all’incontro anche il Prof. Toni Iermano e Giovanni D’Ercole che hanno dato man forte a Preziosi nella costruzione di un discorso totalmente incentrato sull’argomento cultura.

Significativa, dunque, la location dell’incontro che per Preziosi rappresenta “una sede emblematica dello scempio causato dalla precedente amministrazione che ha rinunciato a farsi carico dell’opera pubblica, considerandola quasi un fastidio, per incapacità di prendere iniziative e di organizzare interventi di valorizzazione nonostante l’intervento all’ex Gil rientrasse nell’ambito di quelli previsti dal progetto P.I.C.A. (Progetto Integrato della Città di Avellino approvato con Delibera di G. R.  n° 6202 del 18/12/2002), che punta al recupero, alla riqualificazione e alla valorizzazione delle risorse del territorio avellinese”. Ma, continua l’aspirante sindaco, “così non è stato. E a oggi la struttura risulta abbandonata all’incuria e allo sfregio”.

Urge così un cambio di rotta necessario a “riempire di contenuti questa struttura che sembra destinata all’oblio, in modo che riacquisti la propria dignità di centro culturale di aggregazione, potendo valersi di una posizione strategica che la lega al cuore pulsante della città“. Questa la  posizione di Preziosi a cui si unisce all’unisono Giovanni D’Ercole.

La parola passa poi all’ex assessore alla cultura Toni Iermano secondo cui la cultura è comunicazione e dialogo che necessita “di continuità, e non di interventi occasionali, fondamentali ad un repero di civiltà“. E a proposito dell’ex Gil, Iermano ribadisce: “bisogna fare in modo che diventi il luogo della gioventù che pensa, che crea e che ha la necessità di venire alla ribalta“.

In una prospettiva di totale apertura e di confronto, Preziosi conclude dichiarando di avere a cuore il bene della cosa pubblica senza “presunzione di verità o di sapere” e di avere la ferma consapevolezza di dover “partire dall’esame di ciò che è stato per progettare un futuro diverso e  migliore“.