Gargani incita i suoi fedelissimi: “Per vincere dobbiamo allargare il consenso”

gargani gL’On. Giuseppe  Gargani pensa al futuro dell’Europa ma anche a quello dell’Italia. E lo fa ripartendo dalla costituzione di un’associazione culturale “Popolari italiani per l’Europa” che si prefigge di dare un contributo al suo partito, Unione di Centro, attraverso  l’approfondimento del dibattito politico nazionale che attualmente a suo dire “è caratterizzato da poca sostanza”. E così, discute con i suoi fedelissimi che si sono riuniti nel tardo pomeriggio di oggi all’Hotel de la Ville, ad Avellino.

Fra un anno esatto ci saranno le elezioni europee e penso che, visto l’attuale scenario nazionale, coincideranno con le politiche” – afferma l’eurodeputato che continua: “ si andrà, dunque, di nuovo al voto. E noi, dobbiamo essere pronti a questa nuova sfida. Ma dobbiamo far ripartire la locomotiva con criterio e pensando agli errori commessi. L’UDC, alle ultime politiche, dal 6% è sceso all’1% e se non si fosse presentato con Monti si sarebbe sicuramente attestato al  5%. Dobbiamo capire, e questo ce lo insegna anche l’esperienza di Ingroia e di Grillo, che i  partiti nati attorno ad una persona sono come meteore che a contatto con la realtà si sgretolano. Noi abbiamo l’orgoglio di essere democristiani di Sturzo e di De Gasperi, due grandi statisti riconosciuti da tutta l’Europa. E, in Italia, abbiamo una grande storia fatta di lotta al comunismo che abbiamo saputo sconfiggere e di ripresa economica. Abbiamo badato ai problemi e questo ci ha premiato. Oggi, invece, si guarda ai processi di Berlusconi e non a dare da mangiare a chi ha fame”.

E ancora: “Tutto ciò incide in Europa che ci guarda preoccupata per la situazione politica italiana venutasi a creare e per l’esistenza di partiti politici che hanno perduto la bussola. Ed è vero. Il gruppo Popolare europeo, di cui io mi onoro di rappresentare a Bruxelles, chiede ai vari Paesi di avere partiti con un simbolo senza un nome ma che facciano riferimento ad un valore. E noi da qui vogliamo ripartire, consapevoli del fatto che la nostra storia ci consente di sentirci giocatori che si pongono l’obiettivo di allenare le nuove generazioni. E prepararle per poter vincere e governare. Con le ultime elezioni, le Camere si sono rinnovate del 65%. Questo non va bene perché si tratta di persone che non sono state preparate gradualmente a governare”.

Per l’On. Gargani, l’imperativo oggi è allargare il consenso comprendendo tutti coloro che si rifanno alla stessa storia e agli stessi valori, difatti sottolinea: “Siamo altresì consapevoli anche che per poter vincere bisogna allargare il consenso. Dobbiamo ricercare l’omogeneità. Così come si è fatto in Europa con il Ppe o, a livello locale, come si è fatto ad Avellino con le comunali. Aver fatto, infatti, delle liste omogenee attorno a Preziosi ci ha agevolato e  sicuramente il ballottaggio ci darà ragione.”

Dunque, il dialogo culturale attraverso la sua associazione diventa il presupposto fondamentale per  il confronto politico che, utilizzando le parole dell’eurodeputato di Morra de Sanctis, “potrà diventare partito se riceverà i consensi”.

Infine, il suo appello finale alle persone presenti in sala: “A Roma assieme ad un gruppo di persone, tra cui Mario Mauri, Francesco Albertini e tanti altri parlamentari, abbiamo deciso di impegnarci e di adoperarci per la costituzione a livello regionale e provinciale di comitati permanenti. Lo stesso impegno lo chiedo a voi. Ricreate in ogni piccolo paese irpino un comitato permanente. Ognuno faccia la sua parte e avvii questa locomotiva allargando e comprendendo tutti quelli che fanno parte del nostro mondo. Le elezioni europee e quelle politiche del 2014 non ci troveranno così impreparati”.