Mazzoni all’attacco della scelta “scellerata” di chiudere la scuola di formazione dell’arma dei carabinieri

mazzoni p 15Benevento -  L’On. Erminia Mazzoni interviene in difesa della scuola di formazione dell’arma dei carabinieri di Benevento e riapre la questione a livello nazionale.

Sono convinta” – afferma – “ che non sia ancora una decisione ma l’ipotesi della chiusura della scuola di formazione dell’arma dei carabinieri di Benevento non c’entra nulla con la spending review. Non ci saranno economie di spesa dalla sua eventuale soppressione. Il personale verrebbe solo dislocato altrove e i costi di gestione trasferiti su altre strutture (sembrerebbe quella di Viterbo). Al contrario se si decidesse in tal senso inevitabilmente ci si sobbarcherebbe a sostenere l’onere dell’adeguamento strutturale delle altre scuole per poter comunque ospitare i contingenti annuali.


Avevo aperto la questione con il precedente Governo, che aveva ritardato il provvedimento di riordino delle scuole militari e di formazione. L’ho immediatamente ripresa comunicando al neo ministro della difesa il delicato tema e sono rammaricata del suo silenzio. Quello che è accaduto alla Camera mi sconcerta. Apprezzo molto l’intervento dell’On. Cirielli. Non accetto il verdetto, vorrei i dettagli dei risparmi e la strategia politica sottesa alla scelta operata, che salva l’acquisto degli armamenti di guerra (tra i quali i ben noti F35) e cancella scuole, missioni di pace e pensioni agli invalidi di guerra. Non è accettabile. Quella scuola oltre ad essere una eccellenza nazionale e, come ricorda Edmondo Cirielli, una memoria storica. Ma non soltanto, la scuola di formazione dell’arma dei Carabinieri di Benevento dà lavoro ad almeno 35 famiglie beneventane nel settore dei servizi e per l’indotto a un numero molto più ampio. La perdita occupazionale rappresenterebbe un costo prima di tutto umano, ma anche sociale, che il Governo non può ignorare”.