Ballottaggio Avellino – Ciriaco De Mita crede nella vittoria, restano le distanze con il Pdl

f1 Cosimo Sibilia e Ciriaco De MitaCiriaco De Mita ci crede nella vittoria al comune di Avellino. Il leader di Nusco, appena ha appreso l’esito elettorale delle urne nel capoluogo, è sceso in campo – in prima persona – per siglare intese con l’obiettivo di consentire al proprio candidato sindaco, Costantino Preziosi, di sedere sulla poltrona più alta di Piazza del Popolo. L’europarlamentare dello scudocrociato è determinato a segnare il goal della vittoria al secondo turno ad Avellino, che potrebbe significare anche un riscatto: risorgere dalle ceneri della batosta elettorale delle politiche di febbraio. La strada non è in discesa, ma i centristi credono di avere le carte in regola per battere Paolo Foti, il candidato del centrosinistra, e quel Partito Democratico con cui divorziò nel 2008 in seguito alla mancata ricandidatura alla Camera imposta dall’ex segretario Walter Veltroni.

In queste ore, i dirigenti dell’Udc irpina starebbero verificando, attraverso incontri informali con gli ex aspiranti candidati a sindaco di Avellino, le eventuali disponibilità per una intesa politica e programmatica con lo scopo di “amministrare” il capoluogo irpino. Al momento però si sta lavorando nel massimo riservo, si preferisce mantenere le “trattative” top-secret per motivi di opportunità politica. Nelle intenzioni del gruppo dirigente demitiano, intanto, ci sarebbe la volontà di dialogare con Gianluca Festa e Giancarlo Giordano, mentre il consigliere regionale, Pietro Foglia, spingerebbe per firmare un armistizio anche con i cugini di Scelta Civica, ovvero le liste che hanno espresso la candidatura a sindaco del medico, Virgilio Cicalese. Le liturgie della politica – si sa – sono quelle tradizionali: il “negozio”, che nel tempo del Governo delle “larghe intese” non va etichettato come “inciucio”, ma per convergenza programmatica intorno al governo municipale. Restano, invece, freddezze e distanze tra i centristi e il centrodestra. I berlusconiani – nonostante la sferzante sconfitta – mostrano ancora alterigia che, in questo momento, è sintomatica di una mancanza di autorevole e lungimirante guida politica capace di recuperare l’ultima lezione di Berlusconi che, nonostante la sconfitta elettorale di febbraio, è riuscito a dettare l’agenda politica nel Paese attraverso la formazione del Governo Alfano-Letta.