Comunali Avellino – Calici in alto, termina la campagna elettorale di Giancarlo Giordano

mirabile-giordano-gCi si appresta a chiudere il sipario. Entro la mezzanotte la campagna elettorale dovrà terminare. E la lista “Per cambiare Avellino. L’alternativa c’è” lo fa in grande stile, raccogliendo candidati e sostenitori al “quartier generale” di Salvatore Mirabile, in via Piave, che ci concede un’intervista (vedi alla fine) e dove arriva anche il candidato sindaco della città capoluogo, Giancarlo Giordano per salutare tutti e partecipare all’ultimo brindisi augurale.

Sono qui per la campagna elettorale di mio padre. Il suo impegno in politica inizia tanti anni fa, in Sicilia, quando all’età di 19 anni è stato eletto consigliere comunale. Il più giovane consigliere comunale d’Italia, a quell’epoca. Una persona che ha fatto della politica la sua missione di vita e che ha avuto il coraggio di lottare contro la mafia”.

Queste le parole di Rossella Mirabile,  militante SEL, che fanno da preambolo alla serata e che continua andando subito al sodo dei problemi: “sono una giovane disoccupata con laurea e  master all’estero e vivo una condizione precaria, tipica di tantissimi giovani qui in città”.

Il lavoro diventa la questione centrale. Il lavoro che non c’è e quello che c’è ma che si ha paura di perdere da un momento all’altro. E così, Giancarlo De Crescenzo, prende la parola. “Bisogna ritornare a fare politica in piazza, tra la gente, in fabbrica. Io vivo in fabbrica: la precarietà che vivono gli operai oggi è disarmante. Tutti mi chiedono se domani ci sarà la cassa integrazione”.

E poi, Giancarlo Giordano, l’aspirante sindaco, oggi deputato alla Camera dei deputati che, nonostante la giovane età, ha alle spalle anni di militanza nel partito della sinistra italiana. Tre volte consigliere e due volte assessore della città. “Il mio è stato un gesto controcorrente. Sono deputato ma se sarò eletto rinuncerò alla carica che attualmente ricopro. Altri [chiaro il riferimento a Galasso] hanno abbandonato la città per inseguire ambizioni personali. Questa non è la politica che intendo io. Per me, la politica è lo strumento per guardare la realtà e cambiarla in meglio”.

E ancora: “ dalla crisi gli Stati escono o vendendo le loro proprietà, cosa che purtroppo si sta facendo, o investendo in una riqualificazione di ciò che si ha, su cui noi invece vogliamo puntare. E noi da Avellinesi pensiamo che la nostra città abbia bisogno di tanti gesti di cura”.

Sulla questione Dante Alighieri, afferma: “Mi spaventa l’idea che un’amministrazione possa pensare che un edificio scolastico possa crollare da un momento all’altro. Non si chiude una scuola in questo modo. Vi è un dossier sulla Dante Alighieri. E noi siamo in campo per ristabilire un’etica e una verità”. Poi, il suo auspicio: “Speriamo di arrivare al ballottaggio. De Mita e l’UDC ci fanno i complimenti mentre il PD ci attacca. Noi siamo quello che siamo e ora, in questa fase, dico che non ci imparenteremmo mai con nessuno. Poi, però, al ballottaggio decideremmo tutti insieme cosa fare”.

 

L’intervista:

Salvatore Mirabile lei è candidato al consiglio comunale di Avellino, ieri sera Nichi Vendola ad Avellino ha concluso la campagna elettorale a sostegno della lista “Per Avellino. L’alternativa c’è’”, lei era presente, che sensazioni ha avuto?

Guardi, Vendola è un leader che non parla il “politichese”, va direttamente al cuore, è un “sentimentalista della politica”, è uno che ti porta direttamente “dentro” il problema. Quindi, chiunque proverà delle sensazioni che ti rigenerano politicamente e che ti aiutano a non mollare, ad impegnarti fino all’ultimo minuto utile per conquistare consensi al progetto politico in cui si crede. Questa è stata la mia sensazione.

E qual’è questo progetto politico?

Dovrà essere necessariamente di profondo e radicale cambiamento, di discontinuità rispetto alle amministrazioni precedenti anche di centro-sinistra che si sono succedute alla guida della città. Una città sventrata e martoriata, una città piena di problemi e di cantieri aperti e non utili, piena di “scatole vuote”, inutilizzate e piena di debiti, una città purtroppo senza futuro.

E quindi?

Quindi si deve pensare per prima  al risanamento del deficit, con il tentativo di vendere le aree di proprietà comunali al privato, ma nello stesso tempo si dovranno mettere e reddito le non poche proprietà immobiliari del Comune, adeguarli ai canoni di mercato e soprattutto cercare di riscuotere i tantissimi canoni inevasi anche ultra decennali. Fare un’opera di sensibilizzazione verso i cittadini a pagare il dovuto, a scovare il tanto sommerso che vi è a livello edilizio, canoni inevasi per la raccolta della nettezza urbana, ex ICI ed IMU e far capire loro che le giuste entrate servono a finanziare  i giusti servizi.

E questo basta ?

No. Occorre tagliate il superfluo, occorre vendere il parco auto del Comune, occorre tagliare le consulenze, bisogna evitare di pagare ingenti somme in risarcimenti danni a cittadini ed automobilisti vittime della scarsa manutenzione delle strade e dei marciapiedi e di conseguenza anche le spese legali.

Parlava prima di servizi, cosa intende?

Non possiamo abbandonare i più deboli nei momenti di difficoltà, credo fortemente nei Piani Sociali  e nei Piani di Zona, strumenti utilissimi ad aiutare gli anziani e le famiglie, e sono tante, a basso reddito che non arrivano alla fine del mese. Una città civile e democratica come Avellino deve farsi carico di queste problematiche e deve essere capofila rispetto ai piani che citavo prima.

Lei è anche un esperto in materia urbanistica e di edilizia residenziale, vuole fare conoscere il suo pensiero in merito?

Con piacere, Avellino ha un grosso patrimonio edilizio privato ed è vuoto, inutilizzato, è insensato specialmente in questo periodo , costruire nuovi vani, insensato soprattutto per  i costruttori, occorre diversificare, occorre recuperare e riqualificare il patrimonio edilizio già esistente, occorre mettere in moto un meccanismo per la quale il centro storico ed i quartieri a bassa densità abitativa, ridiventano fulcro della città e per questo il Comune deve essere capace con piani straordinari ad invogliare all’acquisto in queste zone e soprattutto favorire l’apertura di nuove attività commerciali con incentivi di carattere fiscale (pagare meno IMU, meno Tosap, meno Spazzatura).E’ come il cane che si morde la coda. Non ci sono i negozi e i servizi e quindi non si comprano immobili in quella zona, e viceversa non si aprono  attività commerciali  perché mancano gli  abitanti in quel quartiere. Io non so se funzionerà, ma almeno proviamoci.

Per concludere, cosa intende dire a chi ci legge

Guardi, io ho scelto come slogan del mio impegno elettorale “il voto è utile, ma il tuo è necessario”, intendo con questo rimettere al centro dell’attenzione  il cittadino, le sue difficoltà, le sue speranze, il suo futuro. Occorre ridare smalto e slancio alla politica e soprattutto agli eletti. Occorre fare sentire i cittadini protagonisti del loro destino e gli eletti orgogliosi di rappresentare tutto ciò.