Paolo Foti: “Politiche sociali, cultura e sostegno a fasce deboli”
“Le nuove sfide della crisi economica rendono necessario un ripensamento delle politiche sociali. Occorre per questo immaginare un progetto quadro di politiche sociali in città che metta al centro la dignità della persona umana, fissando obiettivi condivisi a lungo termine e che, attraverso un oggettivo e valido criterio di selezione per meriti e vere professionalità, consenta alle associazioni ed imprese sociali di accedere al mercato dell’offerta sociale per i cittadini e di dettare regole rigide che determinino un innalzamento della qualità dei servizi offerti. Occorre sviluppare un impegno costante, teso a garantire sempre più i diritti di cittadinanza alle categorie e ai soggetti più deboli. Obbiettivo primario sarà quello di elevare la qualità di vita attraverso la predisposizione di servizi di supporto, l’integrazione sociale con una partecipazione attiva alla vita della collettività, l’incremento dei servizi di assistenza domiciliare, anche grazie ad una più organica collaborazione fra le associazioni di volontariato. Occorre inoltre sperimentare le possibilità previste dal decreto legislativo 141/2010, che regolamenta il microcredito: si tratta di un’iniziativa di microfinanza, con garanzia del finanziamento da parte degli enti locali, che permette la concessione di prestiti a breve e medio termine (da 24 a 60 mesi). I finanziamenti andranno a famiglie e singoli (fino a 10mila euro) e a piccole imprese, cooperative e imprese sociali con residenza o sede nel comune. Il modello prevede la sinergia tra vari soggetti, quali enti pubblici, associazioni di categoria, sindacati, no-profit, privati e naturalmente anche istituti di credito. Nell’ambito delle politiche sociali va collocato l’obbiettivo dell’apertura del Centro autistico. Il nostro impegno in questa direzione sarà prioritario e totale, volto non solo all’apertura del Centro, ma anche a garantire la funzionalità e la gestione, in accordo con l’associazione di genitori che ha fortemente voluto la struttura. Infine, l’amministrazione comunale dovrà, in maniera concreta e solidale, integrare gli sforzi che a livello volontaristico strutture come la Caritas e la Mensa dei poveri compiono per alleviare le sofferenze quotidiane dei più deboli, ulteriormente colpiti dalla grave crisi economica. So bene che, al di là delle buone intenzioni, bisogna fare i conti con le ristrettezze di bilancio degli enti locali. Quello che posso garantire, però, è che i capitoli di bilancio che maggiormente saranno incrementati saranno quelli relativi alle politiche sociali e alle politiche culturali, perché la cultura non solo può dar vita a nuove e moderne prospettive occupazionali, ma è in grado anche di offrire servizi ai cittadini”