Fotino Academy – “Noi partiamo da seduti ma ci rialziamo quando cadiamo”

fotino-gruppo-ok-pAvellino – In questi giorni in cui il calcio, in Irpinia, giustamente, si eleva in tutto il suo splendore, vi sono tante altre società sportive che con, professionalità, perseveranza ed abnegazione, avanzano conquistando, nello scenario nazionale ed internazionale, ottimi risultati.

E’ il caso della A.S.D. SHIZOKU KARATE AVELLINO di Emilio Fotino. Nata nel 1970 grazie all’impegno di Beniamino Fotino, oggi la palestra Fotino Academy viene considerata, a ragione, la palestra dei campioni. Acerbo Vincenzo, Fasolino Andrea, De Stefano Vittorio, Ferrara Christian, Renzulli Vincenzo e Luigi sono solo alcuni dei campioni più recenti che hanno saputo raggiungere traguardi importantissimi. E questo grazie alla perseveranza di un maestro che quando intravede un campione fa di tutto per portarlo ai livelli più alti del podio. Con sacrificio e impegno costante, Mister Emilio insegna ai suoi ragazzi a non arrendersi mai.

Oggi, Emilio Fotino è considerato tra i migliori maestri italiani di karate. In passato ha rivestito diversi incarichi federali e attualmente è Dirigente Federale Centrale FIJLKAM in qualità di componente della Commissione Nazionale Scuola e Promozione (Consiglio Nazionale FIJLKAM Settore Karate).

Lo stile praticato dall’ A.S.D. SHIZOUKU KARATE AVELLINO è lo Shotokan, un metodo globale di autodifesa Mga-Fijlkam.

Maestro Emilio ci racconti i suoi primi passi verso questa disciplina

“Le arti marziali sono sempre state una mia grande passione. Cominciai a 4 anni a praticare Judo e successivamente sotto la guida dei miei fratelli Pino e Angelo ( avviati al Karate da mio padre che ha portato questo sport nell’Irpinia e nel Sannio ) ho abbracciato questa disciplina. Con il passare degli anni il singolo piacere è mutato in vera passione e ho capito che la mia aspirazione era insegnare alle generazioni future quanto appreso “.

Lei ha parlato di passione…si spieghi meglio

“Partendo dal principio, il karate è una disciplina giapponese ricolma di cultura, una volta veniva utilizzata per raggiungere trascendenza e meditazione. Successivamente è diventata un’arte di difesa personale a mani nude applicata anche dalla Folgore ( corpo scelto dei paracadutisti italiani ). La mia palestra insegna dal lontano 1970 che il Karate è un mezzo per costruire qualcosa, come il martello per un falegname, il maestro ha il compito di insegnare all’allievo la strada da seguire per diventare una persona migliore attraverso il lavoro e il sacrificio. Il nostro motto è di rialzarci sempre dopo ogni caduta, solo in questo modo si diventa forti. D’altro canto questo principio dev’essere vivo non solo nel karate ma anche nella vita “.

Nell’arco della sua carriera di allenatore può evidenziare qualche momento importante che non dimenticherà mai?

“Con grande orgoglio posso dire di aver fatto un discreto lavoro insieme al mio staff perché grazie ai punti gara nazionali acquisiti nelle varie manifestazioni l’ A.S.D. SHIZOKU KARATE AVELLINO si è classificata nella CLASSIFICA NAZIONALE FEDERALE ed inoltre, la nostra palestra è una delle 1300 affiliate alla FIJKAM in Italia ( federazione sportiva che organizza il Karate, unica riconosciuta dal CONI ). Per quanto riguarda i migliori risultati storici, nel 1998 un allievo di nome Giovanni Testa (ora ufficiale della Finanza) ha ricevuto l’oro olimpico negli Europei di Atene e l’anno successivo sempre lo stesso karateka ha conquistato a Sofia l’argento ed il secondo posto nel Mondiale.

Come organizza il suo lavoro?

“Sono un gran lavoratore, frequento la palestra ogni giorno. Di mattina mi occupo di faccende burocratiche mentre il pomeriggio, dalle ore 16.00 fino alle 22.00, mi dedico agli allievi di varie età. In palestra ci sono le categorie più piccole ove gli allievi sono dei bambini che vedono nel karate solo un gioco perciò bisogna essere sottili. Successivamente ci sono gli adulti che vogliono imparare a difendersi e perciò bisogna essere un po’ più esigenti. Dulcis in fundo abbiamo la categoria agonistica dove ci si aspetta costantemente il massimo perché un domani saranno loro che dovranno difendere l’onore e il nome della palestra. ”

Da quest’intervista è emerso un verdetto abbastanza chiaro della sua persona e del suo impegno combinato al piacere verso il karate perciò, concludendo, che consiglio darebbe alle generazioni future che si apprestano a scegliere uno sport da seguire?

“Non ha molta importanza quale sport si scelga, basta che lo sport si faccia e che lo si faccia in maniera sana. Bisogna fissare degli obiettivi e raggiungerli con impegno e sacrifico rialzandosi sempre dopo ogni caduta. Chi vive di sport è proiettato in un’altra mentalità perché per raggiungere qualcosa deve obbligatoriamente impegnarsi. Esisteranno sempre persone che arriveranno in alto attraverso escamotage, in qualunque settore è cosi, ma nello sport a lungo andare i limiti si vedono, perciò chi si impegna a dovere pur senza nessuna spinta sarà in grado di volare”.