La casa del gusto nella Casina del Principe, il sì alla proposta Cipriano

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Ampio consenso per la proposta di Cipriano di trasformare Casina del Principe in Casa del Gusto. Questo pomeriggio, al Circolo della stampa, l’ex Presidente del Teatro Gesualdo, nella tavola rotonda “GustAvellino” ha discusso dell’idea con alcuni rappresentanti delle associazioni di enogastronomia irpina. Presenti all’incontro: Lucio Napodano – Slow Food, Teobaldo Acone – Città del vino/Go wine, Amalia Leo – Città del vino, Stella Maccario – Associazione Donne in Campo, Annibale Discepolo – Giornalista, Marietta Giordano – architetto (candidata PD).

“Servono nuove idee per cambiare Avellino – afferma Cipriano. Idee semplici e fattibili per dare un volto nuovo alla nostra città e al suo patrimonio architettonico poco valorizzato. Casina del Principe è una struttura adatta per trasformarsi in Casa del Gusto. Un “Covent Garden” irpino, che, con i suoi numerosi spazi, ben si presta ad ospitare attività commerciali di enogastronomia e le associazioni che fanno della promozione dei prodotti tipici la propria vocazione. Oggi inizio a parlarne con alcuni rappresentanti del mondo delle associazioni ma, in un secondo momento, si dovranno coinvolgere anche altre realtà come l’alberghiero, l’istituto agrario, l’associazione dei cuochi, ecc…Casina del Principe può essere la vetrina per i talenti, i professionisti, e per tutti coloro che promuovono i prodotti della nostra terra”.

Il primo intervento è stato quello di Stella Maccario: “Provengo da un azienda agricola e mi rendo conto che il primo problema da risolvere è quello dell’utenza. Bisognerebbe coinvolgere persone da fuori provincia e da fuori regione e per fare questo va creato un forte attrattore. Penso al Festival Cinefood a Bologna che, in pochi anni  è diventato internazionale e mi chiedo perché ad Avellino non si riesca a fare la stessa cosa. Sono convinta che le associazioni da sole non possono farcela e c’è bisogno di patrocini e sponsor sia pubblici che privati”.

“La Casina del Principe, ha purtroppo avuto una destinazione d’uso sbagliata, che ne ha bloccato lo sviluppo – ha sottolineato Marietta Giordano-. L’idea di destinare la struttura a foresteria del Teatro Gesualdo non la rende viva e funzionale per  la città. Gli spazi in città ci sono e, come sottolinea Cipriano, vanno attribuite loro le funzioni giuste. Solo così sarà possibile parlare di decoro e riqualificazione urbana”.

Spazio poi alle associazioni. Per Amalia Leo, della Città del vino, “il territorio sottovaluta le sue potenzialità. L’Irpinia ha già le sue ricchezze che vengono dai prodotti della terra e bisognerebbe solo esserne consapevoli per avviare un discorso di sviluppo di livello internazionale. Ottima l’idea di fare di Casina del Principe il polo dell’enogastronomia ma va individuato un filo rosso. Ad esempio, scegliere il vino come prodotto d’eccellenza intorno al quale organizzare degustazioni, formazione e laboratori”.

Il vino come prodotto d’eccellenza e di sviluppo è anche l’idea di Teobaldo Acone: “Propongo di creare una fondazione in cui far convergere diversi attori, sia pubblici che privati, anche a livello regionale. Un progetto che coinvolga solo l’amministrazione comunale potrebbe essere riduttivo. Il Comune, ascoltate le istanze delle associazioni, dovrebbe farsi portavoce con enti provinciali e regionali per avviare un discorso più ampio. In questo modo si può estendere la proposta di Cipriano ad altre strutture, ad esempio a Villa Amendola dove immagino un’Accademia della cucina e un museo del vino”.

Non solo vino, ma una filiera di prodotti è ciò che ha proposto Lucio Napodano, di Slow Food: “Il successo di un prodotto e di un territorio non è mai frutto del singolo, ma di un insieme. La nostra città ha tantissime risorse che possono essere valorizzate. Nessun prodotto deve escludere l’altro. Proprio per questo motivo abbiamo fondato “la comunità del cibo tipico irpino” costituita da imprenditori dell’enogastronomia locale e, in questa sede, ribadiamo tutto il nostro appoggio all’idea di Cipriano”.

A chiudere il dibattito il giornalista Annibale Discepolo: “Ho ascoltato tante proposte, davvero interessanti. Questo dibattito ha dimostrato, senza dubbio, che il progetto di Cipriano merita davvero un 30 e lode. La futura amministrazione dovrà tenere in considerazione le idee che sono nate in questa sede e aprirsi a un confronto continuo con le associazioni e i suoi rappresentanti. Bisogna fare di Avellino un prodotto di Marketing, rinnovarne l’immagine e valorizzarne degnamente i suoi prodotti e le sue eccellenze”.