Cima di Sant’Angelo, Rosetta D’Amelio interroga Cosenza e Trombetti

d'amelioInterrogazione proposta dalla Consigliera regionale PD Rosetta D’Amelio in merito alla chiusura, da parte dalla giunta Caldoro, del CIMA di Sant’Angelo dei Lombardi dopo soltanto due anni di attività.

«Non riesco a capacitarmi sulla scelta di non finanziare più il CIMA di Sant’Angelo dei Lombardi, l’unico presidio scientifico regionale in grado di contribuire a fornire dati e informazioni utili a mitigare i rischi ambientali, sia naturali che antropici. Una struttura che, in sinergia con l’Amra scarl, società consortile che unisce i cinque Atenei campani, il Cnr e l’Istituto di Vulcanologia e Geofisica, ha portato avanti un monitoraggio costante di tutte le aree, in particolare dell’area del Cratere, epicentro del disastroso sisma del 1980. La richiesta è, dunque, quella di salvaguardare il CIMA di Sant’Angelo e ripristinare i fondi necessari per la riapertura ed il suo mantenimento che, tra l’altro, è costato alla Regione Campania soltanto 250mila euro all’anno, tornando così ad investire poche migliaia di euro per la sicurezza, il monitoraggio e lo sviluppo sociale ed economico delle provincie interne del Sannio e dell’Irpinia».

All’unisono la risposta da parte dell’Assessore all’Università e Ricerca Scientifica, Guido Trombetti, e di Edoardo Cosenza, Assessore alle Opere civili e ai Lavori Pubblici: «Il CIMA è una struttura che nasce nell’ambito del progetto di realizzazione dei Centri di Competenza Regionale, quale struttura operativa del CRdC Amra. Un progetto serio nel quale si riconosce anche il valore strategico in un territorio, quale l’Alta Irpinia, in cui il rischio sismico è particolarmente sentito. Fino al 2009 il Consiglio Regionale ha voluto allocare nella sua autonoma potestà risorse per garantire il funzionamento e per prolungare la fase di messa inj regime della struttura, anche allo scopo di favorirne la crescita autonoma. A partire dal 2010 – ha aggiunto Trombetti – a causa della crisi finanziaria, le risorse allocate per sostenere la ricerca e gli enti di ricerca, si sono fortemente ridotte; non molto differente risulta essere la situazione dei fondi regionali a disposizione per gli interventi di protezione civile, rispetto ai quali si riesce con grande difficoltà ad erogare i servizi essenziali. In questo quadro è praticamente impossibile, per le strutture afferenti ai due assessorati – conclude – allocare specifiche risorse da destinare a singoli soggetti per quanto qualificati, quali il CIMA, essendo i fondi disponibili di fatto quasi azzerati. Ovviamente si garantisce che qualora il Consiglio, nell’ambito della sua autonomia, possa reperire risorse da allocare per il finanziamento di tale struttura, si provvederà a mettere in campo tutte le azioni conseguenti con la massima celerità».

Una risposta che non è certo piaciuta alla Consigliera regionale PD D’Amelio, che ha rilanciato con una ‘controproposta’: «La risposta non mi ha per nulla soddisfatta. La Giunta Regionale ha mostrato fin da subito tutto il suo disinteresse con l’approvazione e la fiducia per una finanziaria che ha escluso, categoricamente, la possibilità di sovvenzionare una struttura fondamentale nella ricerca quale il CIMA di Sant’Angelo dei Lombardi. Un polo d’eccellenza ingiustamente penalizzato, nonostante l’esiguità della cifra da investire, a fronte di un lavoro preziosissimo, portato avanti con operosità e nell’interesse di tutta la collettività irpino – sannita. Rilancio con una controproposta: in Irpinia, circa 32 sindaci di comuni medio – piccoli, nonostante l’esiguità delle loro risorse, hanno deciso di consorziarsi per finanziare la struttura che è indiscutibilmente un patrimonio di tutti. Chiedo, a questo punto, l’istituzione di un tavolo tra questa delegazione e la Giunta Regionale per ridiscuterne tutti insieme e, allo stesso tempo, di interrompere l’inutile trasferimento di materiale a città della Scienza».