Amministrative,’trasparenza al Comune’, le proposte di Caravano (Pd)

pd avellino“Il Comune è la prima porta del cittadino verso le istituzioni, oltre la saggia amministrazione, dovrebbe anche testimoniare un metodo democratico di azione. Purtroppo, questo succede sempre meno spesso, causando la sfiducia del cittadino per i palazzi e la politica”. Così Rosario Caravano, candidato renziano del Partito democratico alle elezioni amministrative del 26 e 27 maggio, presenta l’iniziativa organizzata da IrpiniaCambia per domani 12 maggio 2013, alle ore 10 al Gazebo renziano davanti alla Villa Comunale.

“In questa occasione – aggiunge Caravano – sarà avviata una petizione di sostegno alle prime proposte per il nuovo Consiglio comunale di Avellino, affinchè la trasparenza sia un metodo e non un optional. In particolare, chiediamo la creazione e la pubblicazione on line, dell’Anagrafe pubblica degli eletti e del Registro delle consulenze e delle nomine” .

Di seguito le proposte:

1) Anagrafe pubblica degli eletti

Ogni cittadino deve poter conoscere, per ciascun eletto o nominato, il reddito prima e dopo il mandato elettorale e le azioni di chi amministra l’istituzione Comune. Il Comune, dovrà porre in essere le modifiche a statuti o atti costitutivi, al fine di assicurare la trasparenza dell’azione amministrativa, prevedendo la pubblicazione, sul sito Internet istituzionale, delle seguenti informazioni: dati anagrafici, titolo di studio e professione esercitata; i dati di reddito e di patrimonio, con particolare riferimento ai redditi annualmente dichiarati; beni immobili e mobili registrati posseduti; partecipazioni in società quotate e non quotate, anche a carattere cooperativo; ruolo svolto in Consiglio comunale nonché l’eventuale ruolo svolto in qualità di Presidente o membro di consulte, comitati, enti, conseguente alla nomina da parte del Consiglio; incarichi elettivi e di governo ricoperti nel tempo; cariche ricoperte a qualunque titolo nonché gli eventuali incarichi assunti per conto di enti pubblici, anche economici; atti presentati e la partecipazione alle sedute del Consiglio regionale; spese sostenute e le obbligazioni assunte per la propaganda elettorale; dichiarazione relativa a eventuali finanziamenti, donazioni e altri atti di liberalità ricevuti e finalizzati alla propaganda elettorale; pubblicazione degli incarichi elettivi ricoperti nel tempo; pubblicazione delle dichiarazione dei redditi e degli interessi finanziari relativi all’anno precedente l’elezione, degli anni in cui ricopre l’incarico e di quelli successivi; dichiarazione da parte dell’eletto dei finanziamenti ricevuti, dei doni, dei benefici o di altro assimilabile; registro delle spese degli eletti, comprensive di quelle dei suoi eventuali collaboratori; elenco delle proposte o atti amministrativi presentati con iter fino alla conclusione; quadro delle presenze ai lavori e i voti espressi sugli atti adottati dall’istituzione alla quale  appartiene.

2) Registro delle nomine e delle consulenze

Il cattivo uso delle istituzioni passa anche per la possibilità di ambigue gestioni delle procedure per le nomine e le designazioni di competenza comunale, nonché dei criteri da adottare nell’assegnazione degli incarichi esterni. Per arrivare a questo basta rendere pubbliche, per ciascun eletto o nominato, poche semplici informazioni: gli atti a rilevanza esterna, fermi restando i limiti imposti dalla normativa statale vigente; il bilancio di previsione annuale; il trattamento economico degli organi di amministrazione, di controllo e della dirigenza; l’elenco aggiornato degli incarichi esterni e delle consulenze assegnati con l’indicazione del destinatario, del relativo provvedimento di affidamento e dei corrispettivi liquidati; l’elenco dei collaudi, delle consulenze e di ogni altro tipo di incarico conferito ai dipendenti; i contributi, le sovvenzioni, i crediti, i sussidi e i benefici di natura economica e finanziaria assegnati con la relativa indicazione del soggetto beneficiario; l’elenco di tutti gli affidamenti assegnati attraverso procedura diretta o mediante procedura ad evidenza pubblica; coloro che rivestono più di una carica in organi di amministrazione di diverso ente o società, anche controllata; coloro che rivestono più di due cariche in organi di controllo di diverso ente o società, anche controllata.